Il treno che lo ha riportato a casa è arrivato in stazione alle 17 in punto, dopo un viaggio lungo due ore. “È comodo sa? È arrivato anche in orario”. Michele Emiliano chiude soddisfatto la sua prima giornata da assessore alla Legalità del Comune di San Severo, in provincia di Foggia, prima di tornare a vestire i panni di segretario regionale del Partito democratico e tuffarsi in una riunione del centrosinistra convocata per fissare le regole delle primarie per la scelta del candidato governatore. 

Una nuova vita, cominciata subito dopo essersi tolto dopo 10 anni la fascia di sindaco di Bari per consegnarla al suo successore Antonio Decaro, e che durerà “quanto deciderò io”. Troppo esperto per non sapere che quella nomina è destinata a finire al centro delle polemiche dei suoi oppositori, Emiliano si prepara sin da subito a respingere le bordate che arrivano, puntuali, da più parti. Le prime dal gruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale. “Benvenuto a San Severo – dicono Antonio Camporeale e Giannicola De Leonardis – ma quanto ci rimarrai? Speriamo tu diventi cittadino a tutti gli effetti del comune del Tavoliere, con tanto di residenza e trasferimento in loco, e non un pendolare occasionale come tanti, mortificando la tua storia, questa pesante delega e il buonsenso di una comunità intera”. “Ci resterò il tempo che sarà necessario“, replica l’interessato.

“È solo una mossa orchestrata per la sopravvivenza politica – commenta senza giri di parole il capogruppo di Forza Italia Ignazio Zullo -, adesso bisognerà solo capire se adempirà ai suoi impegni con presenza e fattività o se non giocherà un ruolo istituzionale sulla carta pensando ad altri lidi politici”. “Beh – replica il neo assessore – non è molto diverso da quanto fece Pinuccio Tatarella. Durante il suo incarico parlamentare fu anche assessore alla Cultura del Comune di Bari. Raffaele Fitto, ad esempio, volesse fare l’assessore potrebbe andare al Comune di Lecce. Sono necessari solo buona volontà e competenza”.

Il nuovo incarico Emiliano l’ha annunciato con un colpo a sorpresa dopo che per settimane in Puglia ci si interrogava sul suo futuro. La legge, infatti, impone una scelta: l’ex sindaco è magistrato in aspettativa e , senza incarichi istituzionali, il suo impegno da segretario sarebbe risultato incompatibile. Tutti con il fiato sospeso finché non è stato lui stesso ad annunciare che avrebbe accettato l’offerta del sindaco di San Severo, Francesco Miglio. “Non ho assunto l’incarico per poter prendere una nuova aspettativa. Tutte sciocchezze – chiarisce Emiliano – quella la si può chiedere anche per motivi di famiglia”. Insomma, assessore ci è diventato perché lo voleva. “L’accoglienza della cittadinanza è stata incredibile. Mi hanno segnalato di tutto: dal costo eccessivo dei parcheggi al solito problema dei cani indisciplinati. È stato emozionante”. Ma non si rischia di lasciare in ombra il primo cittadino? “Il sindaco Miglio ha una forte personalità e poi, chi sa comandare sa anche obbedire”.

Ma perché Emiliano abbia scelto San Severo, paese di 50mila anime da sempre alle prese con la lotta alla mafia e non abbia preferito un ruolo nella giunta regionale o in quella comunale, se lo sono chiesto in molti. Ma lui è netto: “Non avrei mai accettato un incarico in Regione o al Comune di Bari. Sarebbe sembrato un abuso di potere. Invece sono qui per dimostrare che voglio lavorare per difendere la legalità, in una giunta giovanissima e a titolo totalmente gratuito. Oggi ero felice, emozionato come il primo giorno di scuola”.

Matteo Renzi non s’è fatto sentire. “Sono certo che sarebbe entusiasta. Il fatto che l’ex sindaco di Bari vada a fare l’assessore in un altro comune è l’apoteosi del renzismo”. In magistratura tornerà, ma quando la sua esperienza in politica sarà terminata. Quello, ripete più volte, è il suo lavoro. Fare il politico no. Per ora, dunque, Emiliano pensa a fare l’assessore. Per fare il candidato c’è tempo. “Ammesso e non concesso che lo faccia” dice. Vuole prima sondare il terreno, capire cosa ne pensano i pugliesi. Il futuro “lo conosce solo il Padreterno”.

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