Vittoria annunciata, quella di suor Cristina Scuccia, la religiosa siciliana di 25 anni che ieri sera ha conquistato il titolo di The Voice of Italia 2014Sin dal suo esordio alle blind audition, suor Cristina ha catalizzato su di sé l’attenzione mediatica, in realtà più per la tonaca che indossa che per la voce. Ma The Voice è uno spettacolo televisivo, e non c’è dubbio che la singing nun (la suora canterina), come la chiamano i giornali di mezzo mondo, ha regalato al talent di RaiDue una ribalta inattesa e planetaria. 

A marzo, quando J Ax si è girato per primo sulle note di No one di Alicia Keys, il fenomeno suor Cristina è montato in maniera esponenziale, a cominciare dai 50 milioni di visualizzazioni su YouTube, passando dai complimenti della stessa Alicia Keys e dagli articoli entusiasti dei più importanti giornali del mondo. Ecco che The Voice ha quindi preso una piega inedita: ha giustamente cavalcato l’onda di un fenomeno mediatico globale, anche se ha dovuto a farlo a discapito della gara canora e degli altri concorrenti. 

Non sono ovviamente mancate le polemiche, soprattutto tra chi ha trovato inopportuno che una religiosa partecipi a un talent show televisivo. Ma la Chiesa non ha certo preso parte alle polemiche, visto che ieri sera Avvenire ha seguito in diretta twitter la finalissima e persino il cardinale Gianfranco Ravasi ha voluto dedicare un pensiero di Cassiodoro alla sorella canterina, con tanto di hashtag ufficiale #tvoi. 

Gran parte del merito dell’esplosione del fenomeno suor Cristina è di J Ax, il coach che ha puntato tutto su di lei, anche furbescamente se vogliamo, anche a costo di sacrificare altri e più preparati concorrenti sull’altare di quello showbiz che lo stesso rapper dice di detestare. Snobismi a parte, però, è comprensibile che sia andata così. Se hai in mano un potenziale fenomeno mediatico come suor Cristina, non puoi far finta di niente e restare “puro”. Non in televisione, almeno.

Ieri sera, come da previsioni, non c’è stata gara. Uno per uno, gli altri tre finalisti sono stati eliminati dal rullo compressore in abito da suora: prima la giovanissima e talentuosa Giorgia Pino (team Noemi, quarta), poi il disturbante Tommaso Pini (team Carrà, terzo) e infine Giacomo Voli, il rocker del team Pelù, ultimo a capitolare di fronte alla potenza di fuoco della Sister act italiana. Già nel pomeriggio di ieri, a poche ore dalla finale, i siti internet dei giornali di tutto il mondo raccontavano l’attesa e prevedevano una facile vittoria per suor Cristina. Pronostico rispettato, per un personaggio che ha contribuito a trasformate la versione italiana di The Voice in un fenomeno planetario. Dove non è arrivata la qualità musicale (in verità generalmente molto bassa), è arrivata suor Cristina. Anche questo, o forse soprattutto questo, è televisione.

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