E’ ancora allarme amianto ed eternit in Rai. Dopo l’annosa questione della bonifica del palazzo della direzione regionale, lo storico edificio di viale Mazzini 14, adesso un’altra crepa si è improvvisamente aperta sul fronte della sicurezza degli edifici che ospitano gli studi della tv pubblica: nella storica Dear film molti locali sono ancora pieni di amianto. La Asl competente ha dato alla Rai 180 giorni di tempo per bonificare l’intero complesso, ma per farlo servirebbero 15 milioni di euro. Che la Rai non ha. E già si pensa a chiudere il Centro Nomentano (così si chiama oggi la ex Dear Film), piuttosto che bonificarlo.

La situazione sta creando imbarazzo ai vertici Rai che non sanno come uscirne. Dice il consigliere d’amministrazione Antonio Verro, interrogato da ilfattoquotidiano.it sulla questione: “Apprendo da voi l’esistenza di un problema così grave, di cui chiederò conto, appena possibile, alla direzione generale; è increscioso che di una situazione di questo genere il cda Rai sia tenuto totalmente all’oscuro. La responsabilità è in mano al direttore generale e non ho la più pallida idea di cosa abbia in mente, ma chiudere studi che ospitano ogni giorno 400 lavoratori del programmi mi sembra una pura follia. Mi auguro che si riesca a trovare una soluzione mediana”.

Luigi Gubitosi, il dg Rai per il quale i rumor vedono un posto al vertice di Poste o Terna, adesso ha indubbiamente anche un motivo in più per sollecitare il governo ad inserirlo nel novero delle grandi nomine di aprile; andarsene il prima possibile da un’azienda che tra conti in rosso, ascolti in picchiata e incertezze sul futuro (nel 2016 scade la convenzione con lo Stato) sta per diventare una vera patata bollente. Anche per Renzi. E forse più di quanto lo sia mai stata fino ad oggi. La garanzia della sicurezza sul lavoro, infatti, rientra a pieno titolo nelle “grane” da risolvere per i vertici di viale Mazzini.

La questione della Dear film all’amianto è esplosa in seguito ad una denuncia anonima inviata alle forze dell’ordine, all’ispettorato del lavoro e alle competenti strutture che si occupano della sicurezza sul lavoro. Dopo qualche tempo e accurate verifiche dell’attendibilità della denuncia, la Asl RM E ha inviato i Vigili del Fuoco a svolgere un’ispezione nei locali della Dear. Tra gli elementi della denuncia – che riporta anche un lungo elenco di violazioni sulla sicurezza che avverrebbero dentro gli studi dei tg di Saxa Rubra (tutte questioni, però, risolvibili con poco sforzo) – quello su cui si è appuntata l’attenzione della Asl è stata la presenza di amianto ed eternit nei sottotetti degli studi, ma anche di una serie di impianti antincendio non a norma. I sindacati dei lavoratori Rai, tra cui Ugl e Snater, hanno seguito da vicino l’ispezione, il cui risultato, però, non ha affatto sorpreso. “Non è la prima volta che arrivano denunce anonime – commenta Claudio Baldasseroni, segretario generale dello Snater – ma è anche vero che è da tempo che noi denunciamo l’esistenza di questo genere di pericolo per la salute dei lavoratori, anche se fino ad oggi, per fortuna, non ci sono mai stati rilevati problemi: ora, però, con l’ispezione e con la conseguente messa in mora dell’azienda da parte della Asl, la situazione dovrà trovare una soluzione. Aspettiamo di capire dalla direzione generale come intende muoversi”.

I Vigili, infatti, hanno poi mandato il verbale alla Asl che ha provveduto ad inviare direttamente a Gubitosi la “prescrizione”: 6 mesi per bonificare l’intero edificio. Altrimenti? Su questo punto possono scattare sanzioni nei confronti dell’azienda, ma soprattutto c’è un’esposizione penale possibile per il direttore generale, responsabile ultimo anche del comparto sicurezza dell’azienda, nonostante le deleghe affidate a funzionari ad hoc per ciascun plesso della Rai. Il problema, alla fine, sembra però diverso dall’omissione di vigilanza o altro reato: ad oggi la Rai non ha comunque i soldi per bonificare gli studi Dear. E così come si sta pensando a far traslocare l’intera direzione di viale Mazzini alla Magliana, nei locali dell’ex direzione generale di Alitalia oggi abbandonata e fatiscente (questione che ha fatto sollevare a Maurizio Gasparri un’interrogazione parlamentare), così ora si sta studiando anche la possibilità di trasferire alcuni degli studi Dear a Cinecittà.

La questione, comunque, è oggetto di riflessione al settimo piano di viale Mazzini che, a quanto si apprende, sta cercando di trovare alcune “soluzioni tampone” con la Asl per superare il primo stadio dell’emergenza. Soluzioni, tuttavia, niente affatto portata di mano.

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