Via libera del Consiglio dei ministri al piano Destinazione Italia che nei desiderata del presidente del Consiglio, Enrico Letta, dovrebbe risolvere il problema del “drammatico bisogno di investimenti diretti esteri” nella Penisola. Dopo la falsa partenza di settembre, le 50 misure proposte dall’esecutivo sono state sottoposte a una “consultazione” pubblica che si è chiusa a novembre. Venerdì 13 dicembre l’epilogo con il decreto ministeriale che, stando alle prime dichiarazioni di Letta, punta forte sul taglio dei costi dell’energia.

“C’è una forte riduzione del costo delle bollette energetiche che è uno dei danni peggiori alla competitività delle nostre imprese”, è stata infatti una delle prime dichiarazioni a caldo del premier all’uscita del Cdm. “In Destinazione Italia c’è una riduzione del costo dell’energia elettrica intervenendo sostanzialmente su tre misure”, ha poi spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. “La prima misura prevede la possibilità volontaria dei produttori di energia rinnovabile di avere un contributo ridotto allungato però di 7 anni che ci porterà un abbassamento di circa 700 milioni – ha aggiunto – Ancora 150 milioni si riducono per una questione un pò complessa da spiegare che si chiama ritiro dedicato e infine abbiamo anche modificato la tariffa bioraria, ma questo non comporta particolari risparmi nel costo della bolletta elettrica”.

E così secondo l’ex sindaco di Padova le risorse destinate al taglio dei costi delle bollette aumentano 600 a 850 milioni. Per la parte relativa al ddl, ha precisato, “partiamo con il meccanismo dei bond: si emettono delle obbligazioni, che saranno coperte quindi non costituiscono debito, vediamo come funzionano, se l’Europa ci dà la possibilità di operare in questa direzione, senza considerarlo deficit o debito, proseguiremo per ridurre ulteriormente la bolletta elettrica”. Bollette a parte, il decreto Destinazione Italia “serve per ridare fiducia alle piccole e medie imprese con un intervento importante sul credito di imposta per la ricerca delle le imprese, che serve ad incentivare a chi vuole investire”, ha riassunto il premier. E ha aggiunto: ”Nel decreto segnalo una cosa che può sembrare piccola ma è importante: la detrazione fiscale del 19 per cento per i libri, un punto importante che ha a che vedere con la cultura nel nostro paese”. 

 “Il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri, contiene diverse misure volte a rafforzare e rendere più incisiva la politica per l’internazionalizzazione delle imprese“, ha assicurato il vice ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda. Ma, ammesso che siano davvero la chiave di volta, oltre alle bollette e al credito di imposta, la strategia di Letta e Zanonato per attrarre capitali esteri non è ancora molto chiara. Nella misura, infatti sembra essere confluito un po’ di tutto in ordine sparso. Accanto a “norme per l’internazionalizzazione delle imprese” che consistono nell’apertura delle dogane 24 ore su 24, nella predisposizione dei testi delle autorizzazioni in inglese e nella possibilità di “avere visti con facilitazioni”, c’è “un intervento significativo anche sui crediti per la ricerca e una serie di misure per la digitalizzazione delle imprese e sul campo assicurativo dell’Rc Auto”, ha detto Letta sottolineando che “ci sarà il calo dei costi per i consumatori”.

Le misure sull’Rc auto, gli ha fatto eco Zanonato, tendono a “rendere più possibile corretto il comportamento degli automobilisti italiani, con sconti minimi imposti dal 10 al 4 per cento. La novità sta nel fatto che lo sconto non è affidato al mercato l’abbassamento della tariffa, ma a minimi imposti”. La possibilità di avere uno sconto viene introdotta con “la scatola nera, un sistema dotato di Gps e di accelerometri, in grado di documentare un sinistro in modo tale che, chi si affida a questo strumento poi lo utilizza anche nel risarcimento e diventa un dato oggettivo quando c’è una disputa con la compagnia di assicurazione”. In sostanza per il ministro si tratta di “rendere il più possibile corretto il comportamento degli automobilisti e ribaltare tutto il risparmio delle assicurazioni in uno sconto sulle tariffe”. Anche se Zanonato dimentica che l’utilizzo della scatola nera era già stato normato da Mario Monti a fine 2012 con grande gioia dei produttori, a partire da Luca di Montezemolo.

Tra le altre misure contenute nel dl Destinazione Italia “una davvero importante” per Zanonato è poi rappresentata dai “mini- bond e quindi obbligazioni”. Le aziende, “soprattutto le pmi che vogliono finanziarsi, – ha spiegato il ministro – invece di accedere al credito attraverso il sistema bancario possono accedere al credito emettendo dei titoli. Abbiamo una serie di norme che consentono di semplificare e defiscalizzare questo tipo di titoli. In pratica si convoglia una parte del risparmio in direzione dell’investimento della piccola e media impresa”.

L’esecutivo, inoltre, ha fatto confluire nel pacchetto non meglio specificate misure per la realizzazione di opere pubbliche ed Expo 2015. Oltre a “una bonifica per la riqualificazione dei siti inquinati, la certezza del diritto per l’attrazione degli investimenti, essenziali per evitare che per avere ragione un imprenditore deve fare i salti mortali, importanti misure per la risoluzione delle crisi aziendali“. Il decreto per l’avvio di Destinazione Italia, informa la nota, prevede infatti la revoca di assegnazioni del Cipe relative ad interventi che non sono stati avviati, per un importo di 165,390 milioni di euro, che vengono destinati per 53,2 milioni a progetti cantierabili relativi allo svolgimento di EXPO 2015, cui vengono destinati ulteriori 42,8 milioni (per un ammontare complessivo pari a 96 milioni) e per 45 milioni ad opere per l’accessibilità ferroviaria Malpensa-terminal T1-T2.

Il decreto prevede infine mutui agevolati a tasso zero per contrastare le crisi industriali e favorire auto-imprenditorialità e piccole imprese, soprattutto di giovani e donne, “consentendo di attivare 300 milioni di nuovi investimenti e 3000 nuovi occupati”.

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