“Se ci sarà una minaccia per il governo, nascerà un altro gruppo, anche se mi auguro che ciò non accada. Ho tutta la determinazione a portare fino in fondo una linea politica”. Così Gaetano Quagliariello, dalla poltrona di Matrix, riapre lo scontro interno al Pdl. Che gira sempre intorno allo stesso nodo: la “salvezza” di Berlusconi in cambio della stabilità di Letta. E’ il tema che ieri ha suscitato una dura presa di posizione del Quirinale contro Il Fatto Quotidiano, “colpevole” di credere alle “panzane”, cioè a dichiarazioni e indiscrezioni dei falchi del Pdl, che parlano di un “patto” tradito tra Berlusconi e Napolitano.

Oggi però anche la Stampa torna sull’argomento: “Berlusconi continua a spargere privatamente la voce che Napolitano avrebbe tradito certi loro patti, in pratica non gli avrebbe concesso la grazia ‘motu proprio‘”, scrive il quotidiano torinese. Secondo il quale a riportare fedelmente all’esterno il pensiero del Cavaliere è Daniela Santanchè. Era stata proprio lei a parlare apertamente di “tradimento” di Napolitano, domenica dall’Arena telvisiva di Massimo Giletti,  e oggi torna alla carica in un’intervista a Repubblica. 

 ”La vera panzana è stata passare attraverso queste larghe intese garantite dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per raggiungere una presunta, diciamo pure inesistente pacificazione nazionale“, afferma Santanché. “Il progetto è fallito”. Ed ecco che le sorti delle lerghe intese, tanto care al Capo dello Stato, sono appese a quelle del leader Pdl, almeno nelle intenzioni dei i falchi pidiellini. La decadenza di Silvio Berlusconi “sarebbe un passaggio tremendo ma decisivo”, prosegue Santanchè. “Mi chiedo come i nostri ministri a quel punto potrebbero tornare a sedere al governo con i loro colleghi del Pd che hanno votato per cacciare Berlusconi dal Parlamento. Come potrebbero far finta che non sia successo niente? Sono convinta che molto succederà”.

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