Polemica infuocata alla Camera durante la seduta parlamentare odierna. Casus belli: ancora una volta, Giorgio Napolitano e il suo nome che “non va tirato in ballo”. E’ il monito che il presidente della Camera Laura Boldrini, come aveva fatto la settimana scorsa Pietro Grasso, fa al deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Colletti, durante il suo intervento. “L’attuale Presidente della Repubblica” – afferma il parlamentare – “che in realtà funge anche da Presidente del Consiglio dei Ministri e forse da capo indiscusso del Pd e del Pdl dovrebbe capire che non siamo in una monarchia costituzionale con a capo re Giorgio Primo, ma siamo in un repubblica parlamentare“. La Boldrini stoppa immediatamente Colletti, ammonendo: “No, no, però lei non può parlare così del Presidente della Repubblica. Lo sa questo, ne abbiamo già discusso in altre occasioni. Non si può tirare in ballo il Presidente della Repubblica, anche questo fa parte del regolamento”. Ironica la replica del deputato pentastellato: “Allora, non lo nominerò, lo chiamerò “l’Innominabile”“. “L’Innominato“, suggerisce un parlamentare del M5S. La battuta di Colletti, che prosegue la sua dichiarazione di voto menzionando Napolitano con questo appellativo, scatena una gazzarra incontrollabile tra i banchi di Pd – Scelta Civica. In particolare, Emanuele Fiano (Pd) ed Angelo Cera (SC) sono più volte richiamati all’ordine da Laura Boldrini. La baruffa, a stento sedata dal presidente della Camera, dura per svariati minuti di Lanaro e Ruccia

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