Piccoli passi avanti sul fronte dell’occupazione in Italia, ma i dati restano allarmanti. La disoccupazione, secondo i dati Istat, ha segnato un lieve calo a febbraio rispetto al mese precedente, all’11,6 dall’11,7 per cento di gennaio, quando era stato toccato il massimo storico. Ma risulta ancora in aumento su base annua, registrando una crescita di 1,5 punti. Resta altissima la disoccupazione giovanile. Il 37,8 per cento dei ragazzi tra 15 e 24 anni era infatti senza lavoro a febbraio, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto a gennaio, ma in aumento di 3,9 punti su base annua. Sono quindi 647mila i giovani in cerca di lavoro.

Il calo del numero di disoccupati, che sono in totale 2,97 milioni, interessa sia la componente maschile sia quella femminile. Gli occupati a febbraio sono invece in totale 22 milioni 739mila, in salita dello 0,2 per cento dal mese precedente, ovvero 48mila unità, soprattutto donne. Il tasso di occupazione, pari al 56,4 per cento, è aumentato di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale ed è calato di 0,5 punti rispetto all’anno precedente. Come rilevato dall’andamento dei precedenti dati trimestrali di recente l’occupazione femminile è stata sostenuta dalle lavoratrici straniere e dalla permanenza a lavoro delle donne più adulte, dovuta all’allungamento della vita lavorativa. Su base mensile le occupate sono salite infatti dello 0,5 per cento, cioè di 50mila unità, mentre la componete maschile resta sostanzialmente ferma, segnando una variazione nulla, corrispondente a 2mila unità in meno. Anche su base annua l’occupazione femminile è salita dello 0,5 per cento (+48mila occupate), a fronte di una diminuzione del 2 per cento per gli uomini (-268mila). Su base annua l’occupazione è scesa invece dell’1 per cento, 219mila unità.

Resta stabile, invece, la disoccupazione nell’Eurozona, al livello record del 12 per cento, con 19,07 milioni di persone senza lavoro. Nell’insieme della Ue a 27, secondo i dati Eurostat, il tasso è del 10,9 per cento, pari a 26,33 milioni di persone, in leggera crescita rispetto al 10,8 per cento di gennaio. Il tasso più alto è quello della Grecia (26,4 per cento), davanti alla Spagna (arrivata al suo record di 26,3 per cento) e al Portogallo (stabile al 17,5 per cento). Austria (4,8 per cento), Germania (5,4 per cento), Lussemburgo (5,5 per cento) e Olanda (6,2 per cento) sono invece i Paesi con il minor tasso di disoccupazione.

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