Oscar Pistorius è stato formalmente incriminato per omicidio premeditato dal tribunale di Pretoria. Il campione è scoppiato in lacrime dopo la convalida dell’arresto. Secondo un giornalista presente in aula, il padre dell’atleta, seduta in prima fila, lo ha sfiorato con affetto mentre lui si trovava all’interno del gabbiotto. “Blade gunner”, così la stampa sudafricana ha ribattezzato lo sportivo accusato di aver ucciso con quattro colpi di pistola la fidanzata modella Reeva Steenkamp la notte di San Valentino, quindi tornerà in carcere. Il processo a Pistorius è stato rinviato al 19 febbraio. L’atleta resterà in carcere. Il suo avvocato Kenny Oldwage aveva chiesto la libertà su cauzione, ma la polizia si è opposta. Pistorius “contesta con fermezza le accuse” afferma il suo manager. “Pistorius è comparso davanti ai giudici a Pretoria questa mattina ed è stato formalmente incriminato per l’omicidio di Reeva Steenkamp. Questo capo di accusa è stato contestato con fermezza”. L’atleta “ha voluto esprimere i suoi sentimenti di profonda vicinanza alla famiglia di Reeva – prosegue un comunicato – I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a Reeva e alla sua famiglia quali che siano le circostanze di questa terribile tragedia”.

Impietosi con la star dell’atletica i giornali del suo paese giocano con il celebre soprannome “Blade runner” e ne coniano uno nuovo, dalla parola inglese ‘gun’, ‘pistola’. Descritto come un “paranoico” e un “amante delle armi”, per il quotidiano The Times Pistorius “collezionava bionde con le quali spesso aveva delle discussioni”. Mentre il Beeld, primo ad aver dato la notizia dell’omicidio, ricorda un episodio del 2009 nel quale lo sportivo, coinvolto con un amico nell’investimento e uccisione di un pedone, aveva impedito a dei giornalisti di fotografare la scena dichiarando: “perché io sono Oscar Pistorius”. 

L’atleta, il primo sportivo senza entrambe le gambe a partecipare a una Olimpiade, avrebbe sparato alla fidanzata, modella laureata in legge impegnata in una campagna contro la violenza sulle donne, dalla porta del bagno. Secondo il Beeld, il primo ad aver dato la notizia dell’assassinio, la polizia è stata chiamata una volta due ore prima degli spari dai vicini che hanno sentito l’atleta e la modella gridare e poi una seconda volta attorno alle 3 dopo che gli abitanti del comprensorio hanno sentito gli spari.

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