Questa volta il signor Malaussène non è desiderato all’ufficio reclami, come nell’attacco dell’attacco del romanzo “Il paradiso degli orchi”, quello che apre il più celebre dei cicli di Daniel Pennac. A essere convocato, questa volta, è lo scrittore francese stesso e a farlo l’Alma Mater che il prossimo 26 marzo gli conferirà una laurea ad honorem, come voluto dal dipartimento bolognese di scienze dell’educazione.

Una data, quella fissata per la cerimonia, che non cade a caso. Come scrive Repubblica, che ha anticipato la notizia del conferimento del titolo accademico a Pennac, infatti, la cerimonia avrà luogo in concomitanza con la Fiera del libro per ragazzi, in programma a Bologna dal 25 al 28 marzo e giunta all’edizione numero cinquanta. E dal punto di vista burocratico tutto è stato fatto, dato che la proposta della laurea ad honorem è già stata approvata all’unanimità dal corpo docente e in termini favorevoli si è espresso anche il ministero dell’educazione.

A far partire la macchina che porterà al riconoscimento del 26 marzo è stata Emy Beseghi, professoressa ordinaria di letteratura per l’infanzia dopo aver raccolto l’eredità del suo “maestro”, Antonio Faeti, fino al 2000 docente presso il dipartimento di scienze dell’educazione. E Pennac si vedrà conferire il titolo in un momento della sua carriera in cui è tornato in libreria, sempre da Feltrinelli, prima con “Storia di un corpo”, gli appunti degli ultimi dodici anni di vita di un uomo, e con la riedizione di “Diario di scuola”, testo in cui affronta il tema dell’istruzione nell’ottica degli studenti.

Assurto alla notorietà in Francia nel 1992 con il saggio “Come un romanzo”, tra i tanti forse il suo romanzo più celebre è “La fata carabina” e tra il 1987 e il 2007 ha ricevuto vari premi, fra i quali nel 2005 la Legion d’onore per le arti e la letteratura. E a Bologna, infine, è già stato. La prima nel 2003 quando lo scrittore Stefano Benni lo aveva intervistato nell’aula magna di Santa Lucia e la seconda nel 2010 all’Arena del Sole dove aveva presentato l’adattamento di “Bartleby lo scrivano. Una storia di Wall Street”.

 

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