www.reoose.it  permette il baratto circolare, metti quel che vuoi scambiare in un catalogo e prendi quel che ti serve.

I partiti della sinistra non riescono a mettere in campo nulla di concreto per aiutare gli italiani ad affrontare la crisi. Per fortuna ci sono gruppi di cittadini con la mente aperta che non si arrendono al pessimismo e stanno dando vita a centinaia di nuove iniziative.
Una di queste è destinata a un enorme successo perché propone un sistema di baratto eccellente.
Barattare è bello e conveniente ma se hai un paio di pantaloni stretti e ti serve un frullatore hai poche possibilità di trovare chi ha un frullatore e cerca proprio un paio di pantaloni stretti.
Reoose.it risolve questo problema: metti in un catalogo quel che non ti serve, ottieni dei punti e con questi punti “compri” altri oggetti e servizi presenti nel catalogo. I ragazzi di Reoose.it lo chiamano baratto asincrono.
Sostanzialmente è qualche cosa di simile a una banca del tempo, ma incentrata sullo scambio di prodotti.
Il servizio è gratuito.
Un veicolo eccellente per sviluppare la cultura del riciclo globale, e per tirar fuori dagli armadi e dalle cantine una ricchezza che se rimessa in circolo permetterebbe grandi risparmi per moltissime famiglie. Ho telefonato a questi validi giovani e ho detto loro: “Siete dei geni!”
Come sa chi ha letto qualcuno degli articoli che ho pubblicato su questo tema, io credo che solo se si sviluppa un’economia alternativa, etica ed ecologica potremo imporre un modello di sviluppo diverso. Nessuno ce lo impedisce.
Nessuno ci obbliga a comprare sempre nuovi vestiti, nessuno ci obbliga a sprecare energia o a comprare in modo individuale pagando tutto il 30% in più di quello che pagheremmo comprando tutti insieme.
E questa è l’unica strada vera per ridurre la sofferenza della gente. E chi ha dei dubbi può andarsi a vedere quanto è successo in Argentina. Oppure potremmo ricordare il peso delle Coop, delle Banche cooperative e dell’Unipol nella rinascita economica dell’Italia nel dopoguerra, quando i comunisti non facevano chiacchiere da solotto ma andavano insieme alla gente a organizzare un’economia diversa… Poi hanno perso la strada, ma il peso positivo di quel che hanno fatto resta e dovrebbe esserci di insegnamento.
Ma a quanto pare Bersani non lo sa. Non lo sanno Vendola e Di Pietro. E non lo sanno i molti intellettuali di sinistra che continuano a indicare strade per uscire dalla crisi che non portano da nessuna parte perché non mettono al centro l’enorme potenzialità di un popolo che decide di non farsi più fregare da un’economia truccata e sceglie di costruirsene un’altra, indipendente e parallela. Chi non ricorda la propria storia…

PS
Sostieni www.reoose.it : scambiare un paio di pantaloni stretti è un atto rivoluzionario. E’ importante che il baratto circolare raggiunga la massa critica offrendo una sufficiente scelta da diventare fortemente appetibile. Poi esplode. Dai una possibilità all’alternativa. SCAMBIATI!

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