Non so se lo zio di Bonanni ne avrebbe fatta una migliore, ma certo questa è abbastanza insulsa e non sarebbe male che chi l’ha concepita ne prendesse atto e conseguentemente, con umiltà, togliesse il disturbo; si doveva fare di meglio.

Con buona pace dei nostri benemeriti economisti, che, anziché guardare i dati difendono le loro opinioni spesso preconcette anche contro l’evidenza dei fatti, e che, anziché prendere atto tristemente di quello che succede non sanno fare di meglio che ipotesi inverificabili su come sarebbe andata peggio senza questo governo di economisti, i dati freddi e verificabili sono questi.

Mario Monti è divenuto presidente del Governo tecnico il 16 Novembre, quel giorno i tassi di interesse sui BTP decennali Italiani erano al 6,754 %. Rajoy, ha vinto con il suo partito le elezioni spagnole il 20 Novembre 2011; quel giorno i tassi di interesse sui BTP decennali spagnoli erano al 6,342 %. L’Italia aveva sui titoli decennali spagnoli uno spread di circa 41 punti.

Il Governo Monti da allora ha:
-Reintrodotto tasse sulla prima casa, aumentato l’Iva
-Aumentato di 4-6 anni l’età del pensionamento portandola a 67 anni entro il 2018 e a 66 immediatamente (dal 2012)
-Nessun intervento sulla spesa pubblica a parte quanto già previsto dal governo precedente e ovviamente, a parte il taglio delle pensioni.
-Eliminato l’indicizzazione delle pensioni sino a 1.400 €
-Misure placebo per lo sviluppo, limitate a sgravi Irap alle imprese su Irap e altre deducibilità ove si rifinanzino.

Il Governo Rajoy, insediatosi due giorni fa, ha confermato che farà quello annunciato in campagna elettorale e cioè:
– Introdurre un’Iva superagevolata (leggasi: fortemente ridotta) sulle case.
– Tagli alla spesa pubblica
– Reinserimento dell’indicizzazione delle pensioni che il governo precedente aveva abolito.
– Nessun ulteriore ritocco al sistema pensionistico che prevede l’innalzamento dell’età  67 anni nel 2027, partendo comunque gradualmente dal 2013.

Ieri, 22 Dicembre i tassi di interesse sui BTP decennali italiani sono stati il 6,917%, cioè lo 0,163 % più alti di quelli del giorno dell’insediamento del Governo Monti. Sempre ieri i tassi di interesse sui BTP decennali spagnoli sono stati il 5,377 %, cioè lo 0,965% (quasi un punto) inferiori a quelli del venerdì precedente l’elezione di Rajoy. Lo spread dei titoli italiani su quelli spagnoli era ieri di circa 160 punti, cioè quattro volte quello di partenza.

Qualcosa non va. Questi mercati deficienti non capiscono quanto le nostre misure sono migliori di quelle spagnole? Non hanno capito gli speculatori che la nostra manovra è espansiva e quella spagnola recessiva? Davvero qualcosa non va nella sostanza; dovremmo chiedere al nostro presidente Napolitano di proporre un cambio di primo ministro al re Juan Carlos? Sempre che gli Spagnoli lo accettino. Oppure aspettiamo che lo spread dei nostri titoli verso quelli spagnoli arrivi dove attualmente è quello dei nostri titoli verso quelli tedeschi, cioè, con buona pace di tutti gli imparziali osservatori economici dei nostri principali giornali, oltre 500 punti, con tassi sui decennali al 7%?

Da giovane avevo imparato che un Professore bravo davvero, quando sbagliava, lo ammetteva. Oggi non è più così.

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