Rebekah Brooks si è dimessa dalla guida di News International, il ramo britannico dell’impero mediatico di Rupert Murdoch, che l’ha difesa fino all’ultimo. Al suo posto è stato nominato Tom Mockridge.

“A News International siamo orgogliosi di dettare la linea nell’agenda dell’informazione per i motivi giusti. Oggi le notizie siamo noi per le ragioni sbagliate”, spiega la Brooks nella lunga dichiarazione in cui ringrazia Rupert Murdoch per la sua “gentilezza e i consigli” e il figlio James Murdoch in quanto “leader ispiratore che ha dimostrato grande lealtà e amicizia”.

“In quanto capo amministratore delegato del gruppo, sento un profondo senso di responsabilità per coloro che abbiamo danneggiato e voglio ribadire quanto mi dispiace per quello che adesso sappiamo essere accaduto”, ha proseguito Rebekah, pupilla di Rupert Murdoch tanto da essere definita la sua ‘settima figlia’ : 43 anni, per gli ultimi 22 ha lavorato per il gruppo di Murdoch, come giornalista, alla guida di testate, quindi come amministratore delegato di News International che ha definito un luogo “pieno di professionisti onorevoli e di talento”.

“Come potete immaginare gli ultimi tempi sono stati duri – ha concluso – adesso ho bisogno di concentrarmi per correggere le distorsioni e controbattere alle accuse rispetto al mio percorso come giornalista, direttore e dirigente. Le dimissioni mi permettono di essere libera e di avere il tempo di garantire la mia completa cooperazione per tutte le richieste, presenti e future, rispetto alle indagini della polizia e alla richiesta di comparire davanti alla commissione parlamentare”.

Sulla sua decisione, oltre al tentativo di salvare il figlio James, hanno pesato con ogni probabilità le parole del principe saudita al Walid, secondo azionista di News Corp con il 7%, che in un’intervista alla Bbc ne aveva chiesto la testa. Brooks era considerata l’anima nera del gruppo, travolta dallo scandalo del News Of The World, il tabloid domenicale chiuso domenica scorso dopo 168 anni, per lo scandalo intercettazioni legali e le mazzette alla polizia.

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