Nove anni e tre mesi di carcere. E’ pesantissima la condanna inflitta in primo grado a padre Fedele Bisceglia, l’ex frate cappuccino e noto come leader degli ultras del Cosenza calcio, giudicato colpevole di violenza sessuale nei confronti di una suora dell’Oasi dei poveri da lui fondata per accogliere persone in difficoltà. Lo ha deciso oggi il collegio dei giudici del tribunale di Cosenza, presieduto da Antonia Gallo. Altrettanto pesante la condanna inflitta ad Antonio Gaudio, segretario del frate e imputato per lo stesso reato, al quale i giudici hanno inflitto una pena a sei anni e tre mesi di reclusione. Per Bisceglia e Gaudio i due pm, Salvatore Di Maio e Adriano Del Bene, avevano chiesto una condanna, rispettivamente, ad otto anni ed a sei anni di reclusione.

Subito dopo la sentenza, padre Fedele ha parlato di “un complotto” messo in piedi ai suoi danni. ”Vergognatevi tutti, magistrati, suore e preti, perché è stato condannato un innocente – ha gridato – Avete infangato un sacerdote onesto. E’ la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza”.

L’ex frate era stato arrestato il 23 gennaio 2006, accusato di cinque stupri da una suora che operava nella struttura di accoglienza per bisognosi da lui fondata. La donna aveva raccontato di essere stata costretta ad assumere dei farmaci, che l’avrebbero resa completamente succube dei suoi violentatori.

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