Ci hanno provato anche gli dei del cielo, lanciando una breve, ma consistente secchiata d’acqua piovana, ma la Notte Rosa 2011 è filata liscia lo stesso.

Si avvia alla conclusione il capodanno dell’estate che a partire dalla notte di venerdì scorso, dal confine con le Marche fino ai lidi ferraresi, ha registrato, fonti ufficiose, quasi due milioni di partecipanti.

Centro della monumentale operazione di marketing turistico/culturale la Rimini del quarantunenne neosindaco Andrea Gnassi che la Notte Rosa se l’è inventata nel 2006 e che ne ha promosso una versione molto comunitaria nel 2011. “Ho girato tutta la notte in bicicletta, su è giù per la città, senza fascia tricolore al collo”, racconta esausto, ma entusiasta Gnassi, “ho ascoltato De Gregori, ho ballato a piazza Tripoli e poi all’alba mi sono ascoltato il concerto di Raphael Gualazzi”.

Gnassi uno di noi, risuona dalla curva riminese: “Abbiamo sfatato il mito del nazionalpopolare, con la cultura alta e bassa che si tengono a braccetto: Pasolini e Fellini di fianco al liscio e al comitato per i sardoni. La Notte Rosa 2011 ha creato un nuovo modo di stare nelle piazze e ha reso il divertimento un volano per il rilancio dell’economia locale e non solo”.

E nonostante il tranquillo svolgimento dell’1 e 2 luglio, inevitabili sono giunte le polemiche. La prima riferita agli abusivi del drink che sono comunque riusciti a penetrare lo zelante servizio d’ordine di commercianti e albergatori. La seconda, più strutturale e consistente, sollevata dalla Voce di Romagna: non c’è stato il tutto esaurito.

“All’entrata dell’autostrada e in stazione non c’erano i pallottolieri”, risponde ilare Alessandro Giorgetti, presidente regionale della Federalberghi, “ognuno ha comunque fatto il meglio che poteva fare. I numeri esatti non li conosco, di certo non possiamo avere la bacchetta magica. La quantità di presenze è stata comunque importante, numeri che farebbero leccare i baffi ad albergatori ed addetti al turismo in qualsiasi luogo d’Italia. Intanto noi siamo contenti del rapporto che si è venuto a creare tra imprese private ed istituzioni pubbliche”.

Che qualche albergo sia rimasto vuoto e che la Notte Rosa si sia riempita di molti “bevi e fuggi” è una sensazione che comunque aleggia: “La crisi mondiale non possiamo di certo invertirla noi in Romagna. Semmai è stato importante far capire all’Italia e all’Europa che siamo ancora noi. Non siamo le Maldive o Sharm el Sheik, ma chi viene qui in Riviera sa cosa trova: pochi bidoni e bidonari. Noi stiamo sempre sul pezzo, non facciamo di certo gli sboroni”.

“Quello che scrive la Voce di Romagna nemmeno lo commento”, aggiunge il sindaco Gnassi, “in un’Italia smarrita fatta di crisi economica e veline, a dire il vero un po’ in declino, Rimini e la Riviera hanno fornito un messaggio forte: qui non devi apparire, qui sei come sei e basta quello. La Notte Rosa 2011 è stata vissuta soprattutto con un grande senso di comunità e d’identità del nostro territorio. E poi credo che il rilancio della nostra penisola debba assolutamente passare da tre grandi elementi che caratterizzano il nostro paese: turismo, cultura e sole”. Piogge e temporali estivi permettendo.

d.t.

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