Monitoraggio informatico del trasporto dei rifiuti solidi urbani con l’installazione sugli automezzi di dispositivi per il rilevamento della posizione. Con questo obiettivo nel 2001 il commissariato di governo, allora presieduto da Antonio Bassolino, avvia il progetto Sirenetta. Costo: nove milioni e duecentosettanta mila euro, allora oltre diciassette miliardi di vecchie lire. Il progetto viene assegnato a un raggruppamento temporaneo di imprese: Ericsson Enterprise, Daelit s.r.l, e Cid software. Secondo la commissione di gara ‘ le soluzioni presentate sono del tutto innovative e mai realizzate in Italia’.

Quattro anni dopo però, quando nel 2005 avviene il collaudo delle apparecchiature, i trasportatori si oppongono all’installazione sui propri automezzi dei dispositivi elettronici e vincono il ricorso al Tar. Sirenetta naufraga. La Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti denuncerà nella relazione finale (anno 2006): “ La riduzione da 90 a 60 dei siti da controllare, pur se tale riduzione non si è accompagnata una corrispondente revisione degli emolumenti al soggetto aggiudicatario”. Non solo, visti i ritardi nella gestione del sistema, con ordinanza commissariale nel 2002 veniva abolita ogni penale per la ritardata consegna.

Nel 2008 il Tribunale di Napoli provvede a sciogliere il contratto tra commissariato e il raggruppamento di imprese. Ma Sirenetta, come nelle migliori ‘fiabe’, torna nuovamente sulla scena. La legge n.210 del dicembre 2008 prevede l’istituzione di un sistema di tracciabilità dei rifiuti in Campania, il capo missione del Sottosegretario delegato all’emergenza, allora Guido Bertolaso, attiva un tavolo tecnico per avviare il Progetto Sitra.

I soliti ‘motivi d’urgenza’ spingono a rispolverare dagli archivi il progetto Sirenetta prevedendo ‘un adeguamento tecnologico e funzionale’. Nell’ottobre 2009 regione Campania e commissariato di governo individuano le due fasi del nuovo corso: la prima prevede l’aggiornamento del progetto Sirenetta con l’installazione dei rilevatori su 40 automezzi e in 7 impianti, la seconda fase prevede l’interfaccia con il sistema nazionale Sistri. Particolare non trascurabile. In via provvisoria, con procedura negoziata e senza pubblicazione della gara, il progetto (prima fase) viene affidato alle stesse aziende, in particolare alla Vitrociset Spa, che aveva assorbito le decotta Enterprise, Cid software e Dielleti srl (subentrata alla Daelit) con un ribasso dello 0,2 per cento a un prezzo di un milione e 400 mila euro. La Vitrociset Spa è una grande azienda italiana, poco tempo fa si è dimesso il presidente Tommaso Pompei, già manager di Wind e Tiscali. L’azienda si occupa da sempre di sistemi di difesa, sistemi informatici, servizi al traffico aereo ad altissimi livelli ed è controllata da Edoarda Crociani, vedova dell’ex presidente di Finmeccanica Camillo, coinvolto nello scandalo Lockheed. Vitrociset ha una piccola quota nella nuova Alitalia ed è controllata all’1,6% da Finmeccanica, attraverso la Selex sistemi integrati. Proprio Finmeccanica, con la controllata Selex service, si è accaparrata la gestione del Sistri.

Nel consiglio di amministrazione di Vitrociset il presidente è Mario Arpino, capo di stato maggiore fino al 2001. Nel Cda siede anche Pier Giorgio Romiti e si torna all’eterna emergenza. Romiti (come ex amministratore delegato di Impregilo) è sotto processo a Napoli con Antonio Bassolino, più altri, per la gestione fallimentare del ciclo dei rifiuti in Campania. La perla finale è che, fanno sapere dalla Regione, per evitare doppioni, il Sitra, con relativa gara, è stato nuovamente bloccato in attesa dell’entrata in vigore del Sistri. La fiaba di Sirenetta assomiglia sempre più a un incubo.

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