Spantheon
di Roberto Casalini

Nudo, che ossessione: i castighi del pretore Salmeri

Le si vedono i glutei e io sono molto sensibile alla sanità morale della cittadinanza”. Vigilia di Ferragosto bollente, nel 1971, a Palermo. Il termometro supera i 30 gradi e in piazza Politeama Vincenzo Salmeri, capo della pretura penale, incrocia la turista danese Lise Wittrock, 28 anni, che gira in hot pants. Indignato per lo scandalo di quelle gambe offerte alla pubblica vista, o Gesù d’amore acceso non ti avessi mai offeso, il pretore chiama i vigili e la fa accompagnare al più vicino commissariato, dove la denunciano per reato contrario alla pubblica decenza, articolo 726 del codice penale. Rischia fino a un mese di arresto, se la cava con un’ammenda.

All’udienza lei si difende dicendo che si soffocava e Salmeri le dà sulla voce: “Ma quando mai, era un normale caldo estivo”. E, irritato, fa disperdere dalla polizia una manifestazione di solidarietà con la turista che davanti al tribunale gli dà del bigotto.

Palermo anni 70, puniti hot pants e jeans
Lui si giustifica: avevo amato una trapezista…

Il cristianissimo pretore insisterà per tutto il decennio ‘70 nella sua crociata, convinto com’è che “il disordine morale è alla base di tutti i mali”. Così, prende di mira le riviste porno e fa sequestrare le locandine dei film a luci rossastre, quelli con le dottoresse del distretto militare e le giovannone coscialunga. I giovani “corrotti dal vizio” sono la sua ossessione: come i due ragazzi denunciati perché fanno l’amore in macchina e il ragazzo mandato all’Ucciardone perché prende il sole nudo su uno scoglio di Ustica.

Palermo in quegli anni vive un sacco edilizio osceno ma il pretore si preoccupa, nel 1973, di togliere dalla circolazione per oscenità e vilipendio alla religione la pubblicità dei jeans Jesus ideata da un giovane Oliviero Toscani: un paio di glutei (ancora loro) fasciati da un paio di hot pants blu (ancora loro) e accompagnati dal provocatorio claim “Chi mi ama mi segua”. E arriva a querelare l’attore Pino Caruso che, in un’intervista al Corriere della Sera, lo ha definito “uno psicopatico che corre dietro ai sederi delle ragazze”. Perde la causa.

I tempi stanno cambiando: nel 1976 il pretore di Bolzano Vincenzo Luzzi assolve due turisti tedeschi che prendevano il sole come mamma li aveva fatti e scrive nella sentenza che “soltanto una persona dagli istinti lascivi può farsi turbare” dalla vista della nudità. I giornali ci leggono una stoccata a Salmeri, che nel 1979 è per l’ultima volta sotto i riflettori, ospite di Maurizio Costanzo in una puntata di Acquario. Lui fa la faccia severa e guarda Ilona Staller ospite della trasmissione, parole sue, “non con severità ma con disgusto”. Cerca di salvarsi in corner raccontando che a 14 anni si è innamorato di una trapezista del circo Orfei e che una volta è stato alle Folies Bergeres, ma persino il fanfaniano Mauro Bubbico, anche lui ospite di Costanzo, è imbarazzato. È l’ultimo exploit, qualche mese dopo Salmeri si dimette dalla magistratura.

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