Gaza, la diretta – Msf lascia l’ospedale Al-Aqsa: “Situazione troppo pericolosa”. L’allarme dell’Onu: “La Striscia ormai è inabitabile”

Hezbollah rivendica il lancio 62 razzi: "È risposta iniziale a morte al-Arouri". Israele risponde con raid in Libano e afferma di aver ucciso i responsabili del massacro del 7 ottobre al kibbutz Be'eri. Secondo Hamas il numero dei morti palestinesi è arrivato a 22.722

Aggiornato: 11:27

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    20:41

    Msf lascia l’ospedale Al-Aqsa: “Situazione troppo pericolosa”

    L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere è stata costretta a evacuare il proprio personale e le rispettive famiglie dall’area dell’ospedale Al-Aqsa, dopo giorni di combattimenti nella zona centrale di Gaza e in seguito all’ordine di evacuazione diffuso dalle forze israeliane in tarda mattinata con volantini nei quartieri attorno alla struttura. Ne dà notizia la stessa Msf in una nota. “Con un grosso peso sul cuore siamo costretti ad evacuare mentre i pazienti, il personale ospedaliero e molte persone in cerca di un posto sicuro rimangono nei locali dell’ospedale”, ha dichiarato Carolina Lopez, coordinatrice dell’emergenza di Msf all’ospedale.

    L’organizzazione riferisce che ieri un proiettile ha perforato pesantemente un muro del reparto della terapia intensiva dell’ospedale e negli ultimi due giorni gli attacchi dei droni e il fuoco dei cecchini erano a poche centinaia di metri dalla struttura. “La situazione è diventata così pericolosa che alcuni membri dello staff che vivono nelle zone limitrofe non hanno potuto lasciare le proprie case a causa del rischio continuo di droni e cecchini. La conseguente riduzione del personale nell’ospedale ha avuto un impatto sull’assistenza ai pazienti”, spiega Lopez. “Ribadiamo che Israele ha l’obbligo, secondo il diritto umanitario internazionale, di proteggere i pazienti e il personale che ancora lavora nell’unico ospedale funzionante nell’area centrale di Gaza”, conclude il comunicato. 

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  • 20:41

    Msf lascia l’ospedale Al-Aqsa: “Situazione troppo pericolosa”

    L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere è stata costretta a evacuare il proprio personale e le rispettive famiglie dall’area dell’ospedale Al-Aqsa, dopo giorni di combattimenti nella zona centrale di Gaza e in seguito all’ordine di evacuazione diffuso dalle forze israeliane in tarda mattinata con volantini nei quartieri attorno alla struttura. Ne dà notizia la stessa Msf in una nota. “Con un grosso peso sul cuore siamo costretti ad evacuare mentre i pazienti, il personale ospedaliero e molte persone in cerca di un posto sicuro rimangono nei locali dell’ospedale”, ha dichiarato Carolina Lopez, coordinatrice dell’emergenza di Msf all’ospedale.

    L’organizzazione riferisce che ieri un proiettile ha perforato pesantemente un muro del reparto della terapia intensiva dell’ospedale e negli ultimi due giorni gli attacchi dei droni e il fuoco dei cecchini erano a poche centinaia di metri dalla struttura. “La situazione è diventata così pericolosa che alcuni membri dello staff che vivono nelle zone limitrofe non hanno potuto lasciare le proprie case a causa del rischio continuo di droni e cecchini. La conseguente riduzione del personale nell’ospedale ha avuto un impatto sull’assistenza ai pazienti”, spiega Lopez. “Ribadiamo che Israele ha l’obbligo, secondo il diritto umanitario internazionale, di proteggere i pazienti e il personale che ancora lavora nell’unico ospedale funzionante nell’area centrale di Gaza”, conclude il comunicato. 

  • 20:38

    Israele: “Uccisi i responsabili del massacro al kibbutz Be’eri”

    I soldati israeliani hanno ucciso i capi del battaglione di Hamas che ha condotto il massacro nel kibbutz Be’eri, uno degli attacchi più sanguinosi nell’ambito dell’offensiva dello scorso scorso 7 ottobre. Lo riferiscono in una nota congiunta le Idf (l’esercito di Tel Aviv) e lo Shin Bet (il servizio segreto domestico) precisando che si tratta del comandante del battaglione Nuseirat, Ismail Siraj, e del suo vice, Ahmed Wahaba. Il comunicato aggiunge che in precedenza Siraj era stato comandante della compagnia militare Nukhba di Hamas ed era anche coinvolto nella produzione di razzi. 

  • 16:54

    Idf: “Irruzione in casa di un comandante di Hamas”

    Le unità di élite Egoz delle forze israeliane di difesa (Idf) hanno fatto irruzione nella casa di un comandante del battaglione Khan Younis di Hamas. Lo riporta The Times of Israel, citando un video pubblicato dalla stessa unità Egoz. Nella città di Bani Suheila, alla periferia di Khan Younis, le truppe di Egoz hanno effettuato un raid all’interno di una scuola dove si trovavano miliziani di Hamas. Alcuni agenti del gruppo palestinese sarebbero morti durante i combattimenti e sui loro corpi sarebbero state trovate “molte informazioni di intelligence” sulla brigata Khan Younis di Hamas. All’interno di un’abitazione di una zona residenziale della stessa zona sarebbe stato trovato un deposito di armi di Hamas. Alcune di queste armi sarebbero state rinvenute dentro una camera da letto, dove sarebbe stato anche trovato un puzzle per bambini con un’immagine che incitava alla lotta contro Israele.

  • 16:44

    Israele testa il dirigibile Sky Dew

    Israele testa al nord lo Sky Dew (‘Tal Shemayim’), il sofisticato dirigibile capace di rilevare le minacce, dagli aerei ai missili da crociera e quelli balistici. L’enorme dirigibile – scrive Ynet – si è alzato nel cielo oggi anche se è ancora in fase di implementazione e non è considerato operativo. In Libano lo hanno visto da lunga distanza e hanno riferito – riporta sempre il media israeliano – che era di fronte a Bint Jebel, città non lontana dal confine. Il sistema Tal Shemayim, assemblato all’interno di un pallone gigante, è stato sviluppato nel corso degli anni grazie alla cooperazione israeliana e americana: considerato dall’aeronautica militare il più grande del suo genere al mondo, ha decine di telecamere speciali, minuscoli computer e grandi radar. È lungo 117 metri e pesa diverse tonnellate.

  • 14:42

    Premier Libano: “Rischio di un’escalation diffusa”

    “Qualsiasi bombardamento su larga scala nel sud del Libano porterà a un’escalation diffusa”. Lo ha dichiarato il primo ministro del Libano Najib Mikati nel corso di un incontro a Beirut con l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea Josep Borrell. “La risoluzione 1701 richiede la fine delle violazioni della sovranità da parte di Israele e richiede il suo ritiro dai nostri territori occupati”, ha aggiunto Mikati. “Siamo cercatori di pace, non combattenti, ci battiamo per la stabilità e stiamo avendo colloqui in merito”, ha aggiunto.

  • 14:41

    Israele risponde a Hezbollah con raid in Libano

    Israele ha attaccato il Libano dopo la rivendicazione del raid di Hezbollah che ha lanciato decine di razzi nel nord del Paese, all’alba di stamani. Le forze di difesa israeliane hanno affermato che i loro aerei da combattimento hanno attaccato una serie di siti gestiti da Hezbollah nelle aree di Aita al-Shàab, Yaron e Ramya. Tra gli obiettivi c’erano un sito di lancio ed edifici militari.

  • 13:26

    Blinken ricevuto da Erdogan

    Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è stato ricevuto a Istanbul dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce l’account Twitter dell’Akp, il partito al governo di Turchia. In cima all’agenda dei colloqui la guerra nella Striscia di Gaza e la richiesta turca di acquistare F-16 dagli Stati Uniti.

  • 12:06

    Nuovo allarme Onu: “Gaza è diventata inabitabile”

    “Gaza è semplicemente diventata inabitabile. I suoi residenti sono testimoni quotidiani delle minacce alla loro stessa esistenza, mentre il mondo osserva”. Il nuovo allarme arriva dal capo degli affari umanitari dell’Onu, Martin Griffiths. “Alla comunità umanitaria è stata lasciata la missione impossibile di sostenere più di 2 milioni di persone, anche se il suo stesso personale viene ucciso e sfollato, mentre continuano i blackout delle comunicazioni, mentre le strade vengono danneggiate e i convogli vengono colpiti da armi da fuoco”, ha aggiunto, ribadendo che “continuiamo a chiedere la fine immediata della guerra”. “È tempo che le parti rispettino tutti i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, compresa la protezione dei civili e il soddisfacimento dei loro bisogni essenziali, e rilascino immediatamente tutti gli ostaggi – ha concluso -. È giunto il momento che la comunità internazionale utilizzi tutta la sua influenza affinché ciò accada”.

  • 12:03

    Aggiornato il bilancio delle vittime a Gaza: 22.722

    Il ministero della Sanità palestinese di Hamas ha comunicato che le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno causato la morte di 22.722 persone dall’inizio della guerra. Quest’ultimo conteggio comprende 122 persone uccise nelle ultime 24 ore, si precisa in un comunicato del ministero che segnala anche 58.166 feriti dal 7 ottobre.