Gaza, la diretta – Ospedale di al-Shifa senza luce e acqua: morto un neonato. Netanyahu: “Non ci sono pressioni internazionali che ci faranno cambiare idea”

Il premier in conferenza: “Noi non ci fermiamo fino a che non completiamo il nostro lavoro. Faremo di tutto per riportare a casa gli ostaggi”. Medici senza frontiere: "Soli con 600 pazienti tra cui 40 prematuri". Il portavoce dell'esercito: "Aiuteremo i bambini del reparto pediatrico a raggiungere un ospedale più sicuro". A Londra 800mila in corteo per la causa palestinese

Aggiornato: 09:34

  • 21:12

    Gallant: “Sentono i carri armati sopra i tunnel, i bulldozer che colpiscono le case”

    “Hamas è sotto grande pressione, sentono i carri armati sopra i tunnel, i bulldozer che colpiscono le case e sanno benissimo che più profonda è la manovra, più loro sono sotto pressione, maggiori sono le possibilità di raggiungere i rapiti. Abbiamo una missione suprema sia per vincere la guerra che per riportare i rapiti alle loro case”. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in conferenza stampa questa sera. 

  • 21:06

    Scontri tra sostenitori e oppositori di Netanyahu a Tel Aviv

    Ci sono stati scontri tra sostenitori e oppositori di Benyamin Netanyahu dopo la manifestazione a Tel Aviv in cui si chiedeva al governo di fare di tutto per liberare gli ostaggi e di critica all’operato del premier di cui si sono chieste le dimissioni. Lo riportano i media. 

  • 21:03

    Netanyahu a Hezbollah: “Siamo preparati” sul fronte settentrionale

    Israele è “totalmente preparato” sul fronte settentrionale ossia verso il confine con il Libano. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un monito a Hezbollah nel giorno in cui c’è stato anche un nuovo discorso del leader della formazione sciita, Hassan Nasrallah.
    Nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv, Netanyahu ha spiegato di aver avvertito Hezbollah che entrare in guerra con Israele sarebbe un “errore fatale” che “determinerebbe il destino del Libano”. Riferendosi poi a Hamas, il primo ministro ha sottolineato che Israele “non si fermerà finché non avrà completato la sua missione” e che il suo unico scopo è “la vittoria”, aggiungendo che Hamas ha “perso la presa” su Gaza e ora non ha “nessun posto dove nascondersi”.

  • 20:59

    Netanyahu: “Non ci sono pressioni internazionali che ci faranno cambiare idea”

    “Non ci sono pressioni internazionali che ci faranno cambiare idea sulla necessità di proteggere noi stessi. Quando Hamas sarà sradicata, Israele manterrà il controllo di sicurezza nella Striscia”. Ha dichiarato il premier israeliano Beniamyn Netanyahu questa sera in conferenza stampa.

  • 20:54

    Netanyahu: “Faremo di tutto per riportare a casa gli ostaggi, qualunque cosa”

     “Ho visto la pena nei loro occhi” Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi all’incontro con le famiglie degli ostaggi in mano di Hamas. “Faremo di tutto per riportare a casa gli ostaggi, qualunque cosa”.

  • 20:53

    Netanyahu: “Hamas ha portato il disastro a Gaza”

    “Hamas ha portato il disastro a Gaza”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu questa sera in conferenza stampa.

  • 20:53

    Netanyahu: “Noi non ci fermiamo fino a che non completiamo il nostro lavoro”

    “Noi non ci fermiamo fino a che non completiamo il nostro lavoro, fino alla vittoria. Stiamo operando nel cuore di Gaza. Hamas ha perso il controllo del nord della Striscia di Gaza. Siamo ben preparati sul fronte nord verso le azioni aggressive di Hezbollah. Siamo pronti su tutti i fronti”. Lo ha detto questa sera il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa con i media israeliani.

  • 20:39

    Il portavoce delle Forze armate israeliane: “Ospedale Al-Shifa? Lancio fallito delle organizzazioni terroristiche”

    “Hamas ha perso presa sulla Striscia di Gaza, gli abitanti di Gaza se ne sono andati contrariamente alle sue istruzioni. E per evitarlo, mente su ciò che accade negli ospedali”. Lo dice il portavoce delle Forze armate israeliane, Daniel Hagari, in un briefing serale precisando che le forze militari israeliane hanno intensificato le loro attività nel campo profughi di Shati, che è una roccaforte centrale di Hamas situata nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz. “Ieri si sono precipitati – aggiunge Hagari – ad accusarci di un attacco all’ospedale Al-Shifa. Abbiamo controllato i nostri sistemi e ancora una volta si è trattato di un lancio fallito da parte di organizzazioni terroristiche nella Striscia. Hamas sta commettendo un crimine di guerra nell’usando gli ospedali” come scudo. “Nelle ultime ore – precisa – è stata diffusa la falsa notizia che stiamo circondando l’ospedale Al-Shifa e lo stiamo attaccando. Si tratta di notizie false. Stiamo combattendo contro terroristi che scelgono di combattere vicino agli ospedali.” 

  • 20:26

    Domenica il valico di Rafah verso l’Egitto riaprirà per chi ha passaporto straniero

    L’autorità di frontiera di Gaza ha annunciato che il valico di Rafah verso l’Egitto riaprirà domani per chi ha passaporto straniero. Lo riporta Haaretz. Le evacuazioni dalla Striscia di Gaza verso l’Egitto per i cittadini stranieri e i palestinesi che necessitano di cure mediche urgenti erano state sospese venerdì, hanno dichiarato tre fonti di sicurezza egiziane e un funzionario palestinese. Quest’ultimo e una fonte medica egiziana hanno dichiarato che la sospensione era dovuta a problemi nel portare i pazienti a Rafah dall’interno di Gaza. 

  • 19:50

    Medici senza frontiere: “Ospedale colpito più volte. Siamo soli con 600 pazienti: 40 sono neonati prematuri”

    “L’ospedale di Al Shifa è stato colpito più volte. Siamo soli con 600 pazienti. 40 sono neonati prematuri. Nessuno ascolta il nostro grido”. Questa la testimonianza di Mohammed Obeid, un chirurgo di Medici senza Frontiere (Msf) che si trova nell’ospedale a Gaza. “La situazione in questo momento è drammatica. Non abbiamo una connessione, non c’è internet. Ogni tanto riusciamo a usare i telefoni. Ci troviamo al quarto piano – ha continuato Obeid, citato in una nota di Msf -, c’è un cecchino che ha attaccato quattro pazienti all’interno dell’ospedale. Uno di loro ha una ferita d’arma da fuoco al collo ed è tetraplegico. Un altro è stato colpito all’addome. Alcune delle persone che escono dall’ospedale vogliono andare verso sud. Li hanno bombardati, hanno bombardato la loro famiglia”. “All’ospedale di Al Shifa, da stamattina, non c’è elettricità, non c’è acqua, non c’è cibo – ha aggiunto Obeid -. Il nostro team è esausto. Abbiamo avuto due pazienti neonati che sono morti, perché l’incubatrice non funziona senza elettricità. Abbiamo avuto anche un paziente adulto in terapia intensiva morto perché il ventilatore si è spento per assenza di elettricità. Vediamo il fumo intorno all’ospedale. Loro [i militari israeliani] hanno colpito tutto quello che c’era intorno all’ospedale. E hanno colpito l’ospedale diverse volte. La situazione, come ho detto prima, è molto grave. Siamo quasi certi di essere soli. Nessuno ci sente. Vogliamo che qualcuno ci dia la garanzia di poter evacuare i pazienti, perché abbiamo circa 600 pazienti ricoverati che hanno bisogno di cure mediche e che devono essere evacuati! Abbiamo circa 40 bambini prematuri ricoverati, dobbiamo essere sicuri di poterli evacuare. Abbiamo 17 pazienti in terapia intensiva e circa 600 pazienti ricoverati nel postoperatorio e tutti hanno bisogno di cure mediche. La situazione è quindi molto grave. Abbiamo bisogno di aiuto. Nessuno ci ascolta”. Medici Senza Frontiere ribadisce con urgenza il suo appello a “fermare gli attacchi contro gli ospedali, a cessare immediatamente il fuoco e a proteggere le strutture mediche, il personale medico e i pazienti, e a permettere alle persone che desiderano lasciare gli ospedali di farlo”.