La diretta – Israele: “Gaza City è circondata, a breve entriamo”. Leader di Hamas in Iran. Ministro d’Israele evoca la bomba atomica, Netanyahu lo sospende

Continuano senza sosta i raid israeliani nella Striscia e cresce il numero delle vittime civili. Tra queste anche i 4 figli del reporter che al fatto aveva detto "nulla ci protegge". Telefonata in serata tra il Papa e il presidente iraniano Raisi

Aggiornato: 10:21

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    21:17

    Gaza City circondata, “la Striscia è divisa in due”

    La guerra è giunta ad una nuova, più intensa fase: l’esercito israeliano ha annunciato che Gaza City è completamente circondata e che, una volta che le truppe entreranno in città, ci potrebbe essere un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove secondo l’intelligence dello Stato ebraico si nasconderebbero alti dirigenti di Hamas.

    “La Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud’’, ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, al termine di una giornata di violenti bombardamenti, con unità israeliane – la 36.ma divisione – che avrebbero intanto raggiunto la costa di Gaza. Giornata che si era aperta con un’ennesima strage: un bombardamento israeliano ha centrato il campo rifugiati di Maghazi, nel centro della Striscia, causando la morte di almeno 45 persone, secondo le autorità sanitarie di Hamas che ha aggiornato a 9.770 (4.800 i minori) il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia.

    Sotto un’incessante pioggia di bombe Gaza è tornata a essere isolata: tutte le comunicazioni telefoniche e via internet si sono nuovamente interrotte, mentre Hamas ha parlato di ‘intensi bombardamentì israeliani nei pressi degli ospedali della Striscia. Particolarmente colpite Gaza City e, a nord, Tel Al-Hawa, Zeytun, Shujaiyeh, Albasara, Rimal, al-Nasser e Karama. Ma Hamas non resta ferma: mentre le sirene d’allarme risuonavano, una robusta salva di razzi è stata lanciata dalla Striscia su Tel Aviv e in tutta la zona centrale di Israele. Forti esplosioni sono avvenute in aria, dovute all’intercettazione dell’Iron Dome. Non ci sono state vittime.

    Rimane intanto tesissima anche la situazione a Nord con nuovi scambi di colpi con Hezbollah: un drone israeliano ha centrato un’auto, uccidendo tre bambine e la loro zia nel sud del Libano, mentre il ‘Partito di Diò rispondeva con un razzo anticarro lanciato nel Kibbutz Yiftach che ha causato la morte di un civile. “Siamo pronti in ogni momento a lanciare un attacco nel nord”, ha avvertito il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi mentre il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah ha annunciato un nuovo discorso per sabato prossimo. E a segnalare come parlare di pace sembri al momento impossibile c’è stata anche l’uscita inquietante del ministro per la Tradizione ebraica Amichai Eliahu che ha evocato un’atomica su Gaza come “una delle possibilità”‘, anche se ne andasse della vita dei 240 ostaggi israeliani perché “le guerre hanno un loro prezzo”. La bufera è stata immediata: “Le parole di Eliahu sono oltraggiose e fuori dalla realtà – ha replicato Netanyahu. – Le nostre forze operano sulla base del diritto internazionale, per non colpire innocenti”. Eliahu ha allora tentato di rimediare: “Era solo una metafora”. Ma non è bastato: il premier lo ha sospeso.

    “Sono stati oltre 2.500 gli obiettivi terroristici colpiti nella Striscia“, dall’inizio delle operazioni a Gaza in attacchi via terra, via mare e dal cielo, ha detto Hagari secondo cui i soldati stanno continuando “ad eliminare terroristi in combattimenti ravvicinati e attacchi aerei sulle infrastrutture di Hamas, depositi di armi, posti di osservazione e centri di comando e di controllo nella Striscia”. Hagari, che aveva già accusato Hamas di aver installato i propri comandi militari alla base e sotto l’ospedale Shifa ha fornito oggi nuovi esempi di questa strategia, menzionando l’ospedale Sheikh Hamed (un’istituzione finanziata dal Qatar) e l’ospedale ‘Indonesianò, nel nord della Striscia. Con l’aiuto di fotografie e di intercettazioni telefoniche il portavoce ha sostenuto che l’ala militare di Hamas si avvale di quelle strutture per le proprie attività militari.

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    Gaza City circondata, “la Striscia è divisa in due”

    La guerra è giunta ad una nuova, più intensa fase: l’esercito israeliano ha annunciato che Gaza City è completamente circondata e che, una volta che le truppe entreranno in città, ci potrebbe essere un blitz all’ospedale di Shifa, il principale della Striscia, dove secondo l’intelligence dello Stato ebraico si nasconderebbero alti dirigenti di Hamas.

    “La Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud’’, ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, al termine di una giornata di violenti bombardamenti, con unità israeliane – la 36.ma divisione – che avrebbero intanto raggiunto la costa di Gaza. Giornata che si era aperta con un’ennesima strage: un bombardamento israeliano ha centrato il campo rifugiati di Maghazi, nel centro della Striscia, causando la morte di almeno 45 persone, secondo le autorità sanitarie di Hamas che ha aggiornato a 9.770 (4.800 i minori) il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia.

    Sotto un’incessante pioggia di bombe Gaza è tornata a essere isolata: tutte le comunicazioni telefoniche e via internet si sono nuovamente interrotte, mentre Hamas ha parlato di ‘intensi bombardamentì israeliani nei pressi degli ospedali della Striscia. Particolarmente colpite Gaza City e, a nord, Tel Al-Hawa, Zeytun, Shujaiyeh, Albasara, Rimal, al-Nasser e Karama. Ma Hamas non resta ferma: mentre le sirene d’allarme risuonavano, una robusta salva di razzi è stata lanciata dalla Striscia su Tel Aviv e in tutta la zona centrale di Israele. Forti esplosioni sono avvenute in aria, dovute all’intercettazione dell’Iron Dome. Non ci sono state vittime.

    Rimane intanto tesissima anche la situazione a Nord con nuovi scambi di colpi con Hezbollah: un drone israeliano ha centrato un’auto, uccidendo tre bambine e la loro zia nel sud del Libano, mentre il ‘Partito di Diò rispondeva con un razzo anticarro lanciato nel Kibbutz Yiftach che ha causato la morte di un civile. “Siamo pronti in ogni momento a lanciare un attacco nel nord”, ha avvertito il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi mentre il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah ha annunciato un nuovo discorso per sabato prossimo. E a segnalare come parlare di pace sembri al momento impossibile c’è stata anche l’uscita inquietante del ministro per la Tradizione ebraica Amichai Eliahu che ha evocato un’atomica su Gaza come “una delle possibilità”‘, anche se ne andasse della vita dei 240 ostaggi israeliani perché “le guerre hanno un loro prezzo”. La bufera è stata immediata: “Le parole di Eliahu sono oltraggiose e fuori dalla realtà – ha replicato Netanyahu. – Le nostre forze operano sulla base del diritto internazionale, per non colpire innocenti”. Eliahu ha allora tentato di rimediare: “Era solo una metafora”. Ma non è bastato: il premier lo ha sospeso.

    “Sono stati oltre 2.500 gli obiettivi terroristici colpiti nella Striscia“, dall’inizio delle operazioni a Gaza in attacchi via terra, via mare e dal cielo, ha detto Hagari secondo cui i soldati stanno continuando “ad eliminare terroristi in combattimenti ravvicinati e attacchi aerei sulle infrastrutture di Hamas, depositi di armi, posti di osservazione e centri di comando e di controllo nella Striscia”. Hagari, che aveva già accusato Hamas di aver installato i propri comandi militari alla base e sotto l’ospedale Shifa ha fornito oggi nuovi esempi di questa strategia, menzionando l’ospedale Sheikh Hamed (un’istituzione finanziata dal Qatar) e l’ospedale ‘Indonesianò, nel nord della Striscia. Con l’aiuto di fotografie e di intercettazioni telefoniche il portavoce ha sostenuto che l’ala militare di Hamas si avvale di quelle strutture per le proprie attività militari.

  • 20:31

    Il ministro degli Esteri iraniano: “L’Italia deve preoccuparsi per i suoi soldati in Libano”

    “L’Italia deve preoccuparsi per i suoi soldati in Libano”. Lo ha detto al Tg1 il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian, aggiungendo che “la guerra si espanderà inevitabilmente, se Israele continuerà con i suoi attacchi contro i civili a Gaza. In Libano e Yemen operano altre forze di resistenza che potrebbero aumentare le loro azioni”. A proposito della missione dell’Onu in Libano, dove sono presenti mille soldati italiani, il ministro degli Esteri iraniano ha affermato che “l’Italia dovrebbe preoccuparsi per i suoi soldati, dal momento che l’area di confine del Libano è molto instabile. Ci sono scontri ogni giorno ed Hezbollah ha una propria strategia”.

  • 20:18

    Telefonata tra il Papa e il presidente iraniano Raisi

    Il Papa ha sentito il presidente iraniano Raisi. La conversazione, riferiscono dal Vaticano, è avvenuta nel pomeriggio su richiesta del presidente dell’Iran. Al centro del colloquio il conflitto in Medio Oriente.

  • 19:55

    Il capo dell’esercito di Israele: “Pronti in ogni momento a un attacco nel Nord”

    “Siamo pronti in ogni momento a lanciare un attacco nel nord”. Lo ha detto il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi sulla situazione con il Libano.

  • 19:42

    Israele: “Entro 48 ore entriamo a Gaza city”

    L’esercito di Israele (Idf) stima che le forze nella Striscia di Gaza circonderanno completamente Gaza City entro 48 ore e inizieranno poi i combattimenti all’interno della città. Lo riporta Haaretz, aggiungendo che l’obiettivo per l’Idf sarà quello di raggiungere gli operativi di Hamas che sono stati spinti in città e di distruggere i tunnel e le istituzioni militari e civili del gruppo. L’Idf ritiene che sia possibile raggiungere l’obiettivo di distruggere Hamas ma che ciò richiederà un lungo periodo di tempo, da alcuni mesi a un anno, o anche di più. L’Idf ha osservato anche che per liberare l’area dai miliziani è necessario agire in modo approfondito e relativamente lento. Secondo quanto riferito dall’esercito israeliano – riporta ancora Haaretz – in questa fase l’Idf si asterrà dall’entrare nei tunnel, partendo dal presupposto che siano dotati di trappole esplosive e in alcuni casi, se l’intelligence lo ritiene opportuno, l’aviazione colpirà il tunnel dall’alto neutralizzando chiunque si trovi all’interno.

  • 19:41

    Israele: “Colpita Gaza nel profondo, accerchiamo Gaza City”

    Soldati della 36ma divisione israeliana hanno colpito nel profondo all’interno della Striscia di Gaza e si sono posizionati lungo la costa. Lo ha detto il portavoce militare israeliano secondo cui “l’obiettivo della divisione è di accerchiare le forze a Gaza City e distruggere obiettivi selezionati, inclusi significativi asset e centri di controllo e di comando di Hamas”.

  • 18:40

    Tv Israele: “Nel blitz del 7 ottobre anche diversi combattenti stranieri”

    All’attacco di Hamas del 7 ottobre hanno partecipato anche diversi “combattenti stranieri”. Questa la sensazione maturata nei servizi di sicurezza israeliani, secondo la televisione pubblica Kan, dopo gli interrogatori di prigionieri catturati sul terreno. Questi combattenti, secondo l’emittente, parlavano un arabo con un accento diverso da quello di Gaza, più simile invece a quello di Paesi del nord Africa. Contrariamente a voci diffusesi in Israele nei giorni scorsi, non vi era invece fra di loro – riferisce l’emittente – chi si esprimesse in farsi, o che sembrasse originario dell’Iran. Ma le indagini sono ancora in corso.

  • 18:39

    Hamas: “Intensi bombardamenti vicino agli ospedali di Gaza”

    Hamas afferma che Israele sta effettuando “intensi bombardamenti” attorno a diversi ospedali di Gaza.

  • 17:34

    Raid israeliano uccide un altro giornalista e 4 parenti in Libano

    Un giornalista e quattro membri della sua famiglia sono rimasti uccisi in un raid israeliano nel Libano meridionale. Lo riferisce la Protezione Civile libanese. Le vittime sono un giornalista, la moglie e i loro tre figli, riferisce la Protezione civile libanese a conferma di quanto affermano i media locali. L’attacco è avvenuto nei pressi di Aynata, nel distretto di Bent Jbeil.