Nuovo raid sul campo profughi di Jabalia: “Decine di morti”. Borrell: “Sconcertato”. Onu: “Possibile crimine di guerra d’Israele”

Aperto il valico di Rafah grazie alla mediazione del Qatar: centinaia di persone raggiungono l'Egitto, tra cui i primi quattro italiani. Il capo di Hamas: "Per liberare gli ostaggi serve un cessate il fuoco". L'inchiesta della Bbc: “Israele ha bombardato la “safe zone” nel sud della Striscia”

Aggiornato: 11:05

I fatti più importanti

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    12:38

    Nuovo raid israeliano a Jabalia. Al Jazeera: “Centinaia di vittime”

    Nuovo raid aereo delle forze militari israeliane contro il campo profughi di Jabalia, a nord di Gaza city. L’emittente panaraba Al Jazeera parla di numerose vittime, descrivendo il bombardamento come “intenso e indiscriminato”. Sono centinaia, secondo la stessa fonte, le persone intrappolate sotto le macerie degli edifici rasi al suolo. In un filmato mandato in onda da Al Jazeera si vedono devastazione e diversi feriti, fra cui bambini, che vengono trasportati in un ospedale vicino. Prima del raid erano stati lanciati volantini in cui si sollecitavano i civili a lasciare il sito.

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  • 21:09

    Msf lascia Gaza

    Lo staff internazionale di Medici Senza Frontiere (Msf) a Gaza, composto da 22 persone, è appena arrivato in Egitto, passando per il valico di Rafah, nell’ambito dell’intesa raggiunta per l’evacuazione degli operatori umanitari internazionali e alcuni pazienti gravemente feriti che necessitano di cure urgenti. Lo rende noto un comunicato dell’organizzazione umanitaria, sottolineando che una nuova équipe internazionale di Msf, composta da medici specializzati nelle urgenze, è già stata identificata ed è pronta a entrare a Gaza non appena la situazione lo consentirà per supportare la risposta medico-umanitaria. Nel frattempo, molti degli operatori umanitari palestinesi di Msf continuano a lavorare e a fornire cure salvavita negli ospedali e in tutta la Striscia di Gaza, mentre non sono garantite le protezioni più elementari per le strutture mediche e il personale sanitario, afferma il comunicato. Ci sono ancora più di 20.000 feriti a Gaza con un accesso limitato all’assistenza sanitaria a causa dell’assedio. Circa due milioni di palestinesi sono ancora intrappolati a Gaza sotto i bombardamenti, compresi 300 operatori palestinesi di Msf e le loro famiglie. Chi desidera lasciare Gaza deve poterlo fare senza ulteriori ritardi. Devono anche, in futuro, avere il diritto di tornare, nota l’organizzazione umanitaria. Msf chiede inoltre di essere in grado di spostare immediatamente forniture mediche e personale a Gaza per poter rispondere ai disperati bisogni nella Striscia. Msf chiede ancora una volta un cessate il fuoco immediato. Le forniture umanitarie e il personale di cui c’è bisogno devono poter entrare a Gaza, dove gli ospedali sono sovraccarichi e il sistema sanitario rischia il collasso totale.

  • 21:05

    Onu: “Raid d’Israele sul campo profughi possibile crimine di guerra”

    L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha affermato che il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, nella Striscia di Gaza, potrebbe costituire un crimine di guerra. “Dato l’elevato numero di vittime civili e l’entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra”, ha scritto l’agenzia Onu su X.

  • 19:52

    Israele: “Ucciso il capo dell’unità anticarro di Hamas a Gaza”

    L’esercito e le forze di sicurezza israeliani hanno reso noto di avere ucciso il capo dell’unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. “Un jet da combattimento dell’Idf ha colpito Muhammad Asar, il capo dell’unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. Asar era responsabile di tutte le unità missilistiche anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza, le comandava nella routine e le assisteva nelle emergenze”.

  • 19:51

    Scholz a Netanyahu: “Importante proteggere i civili”

    Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato oggi nuovamente al telefono con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il cancelliere “ha rinnovato l’incrollabile solidarietà della Germania nei confronti di Israele” e ha anche “sottolineato l’importanza di proteggere i civili e di fornire aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza”. Lo riporta una nota della cancelleria tedesca. Il cancelliere tedesco ha salutato con favore che per la prima volta i feriti possono essere portati in Egitto per essere curati, attraverso il valico di frontiera di Rafah, spiega la nota tedesca. La cancelleria di Scholz sottolinea che “entrambi i capi di governo sono concordi nel lavorare insieme per evitare che il conflitto si estenda”. Netanyahu ha “informato il cancelliere sulla situazione attuale in Israele dopo gli attacchi terroristici di Hamas e sulle ulteriori azioni dell’esercito israeliano contro Hamas nella Striscia di Gaza”, sottolinea la nota di Berlino.

  • 19:12

    Casa Bianca: “Hamas non può essere il futuro governo di Gaza”

    Gli Usa credono che Hamas non possa rappresentare il futuro governo di Gaza: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing a bordo dell’Air Force One.

  • 19:11

    Casa Bianca: “Contrari alla dislocazione permanente dei palestinesi fuori da Gaza”

    Gli Usa non sostengono una dislocazione permanente di abitanti di Gaza fuori della Striscia: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing a bordo dell’Air Force One.

  • 19:11

    Casa Bianca: “Il cessate il fuoco adesso non è la risposta”

    Un ampio cessate il fuoco generale adesso a Gaza non è la giusta risposta. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americano, John Kirby, incalzato dai reporter durante un briefing a bordo dell’Air Force One.

  • 18:49

    Hamas: “Pronti a ripetere l’attacco del 7 ottobre”

    Ghazi Hamad, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha affermato in un’intervista ad un canale televisivo libanese che il gruppo terroristico ripeterà l’attacco del 7 ottobre ancora e ancora finché Israele non sarà annientato. “Israele è un paese che non ha posto nella nostra terra. Dobbiamo rimuoverlo perché costituisce una catastrofe a livello di sicurezza, militare e politica per la nazione araba e islamica. Non ci vergogniamo di dirlo”, ha detto Hamad in un’intervista alla rete televisiva LBC il 24 ottobre, pubblicata oggi da Mmemri, come riporta Times of Israel, aggiungendo che una clip dell’intervista è stata condivisa oggi su X dal ministro degli Esteri britannico James Cleverly.

  • 18:48

    Capo agenzia Onu per i rifugiati: “Mai visto niente di simile a Gaza”

    Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unwra) è entrato nella striscia di Gaza dove ha incontrato civili palestinesi e i colleghi attivi sul territorio. “Sono scioccato dal fatto che tutti chiedevano cibo, acqua… non ho mai visto niente di simile a Gaza”, ha affermato. Lazzarini è il più alto funzionario Onu a entrare nella Striscia dopo l’offensiva di Hamas dello lo scorso 7 ottobre.