Netanyahu ai soldati: “Siamo vicini al prossimo passo”. Guterres: “Attacchi di Hamas vengono da 56 anni di occupazione”. Ministro Israele: “Non lo incontro”

Raid su un mercato di Gaza: almeno 18 morti. Scontro tra Guterres e l'ambasciatore di Israele all'Onu, che ne chiede le dimissioni (leggi). Il commento Usa alle parole del segretario delle Nazioni Unite: “Le responsabilità del 7 ottobre sono di Hamas, non di Israele”

Aggiornato: 14:32

  • 08:11

    Media: “Intoppo nelle trattative sul rilascio dei 50 ostaggi”

    Le trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza hanno avuto ieri un “intoppo”. Lo riporta Times Israel, che cita una fonte diplomatica. Lo stallo sarebbe dovuto alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia ma Israele ha respinto la richiesta.

  • 08:10

    Macron arrivato in Israele per vedere Netanyahu e Herzog

    Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Israele per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Lo riportano i media. Nel massacro del 7 ottobre 30 francesi sono rimasti uccisi, sei sono dispersi e almeno una donna è in ostaggio, secondo l’ultimo bilancio del Quai d’Orsay.

  • 08:10

    Israele: “Colpiti oltre 400 obiettivi di Hamas a Gaza”

    Sono stati nelle ultime 24 ore oltre 400 gli obiettivi di Hamas colpiti nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati eliminati decine di uomini di Hamas in procinto di lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele. In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Sono stati anche colpiti centri di comando collocati in moschee usate da Hamas. I vicecomandanti dei battaglioni di Nuseirat, Shati, e Furqan sono stati uccisi.

  • 08:09

    Cina: “Profondamente solidali con il popolo palestinese”

    La Cina “è profondamente solidale con la difficile situazione della parte palestinese, in particolare della popolazione di Gaza”, e “condanna con forza e si oppone a ogni atto che danneggia i civili e viola il diritto internazionale”. In una telefonata avuta lunedì con l’omologo palestinese Riyad al-Maliki, il ministro degli Esteri Wang Yi ha rimarcato “la simpatia della Cina per il popolo palestinese e ha chiesto la convocazione di una conferenza di pace”, ha riferito nella notte l’agenzia statale Xinhua. Wang ha chiesto “un cessate il fuoco immediato: la Striscia di Gaza ha bisogno di sforzi di pace, non di calcoli geopolitici”. La popolazione di Gaza ha “bisogno di sicurezza, cibo e medicine, piuttosto che di guerra, armi e munizioni”, ha aggiunto Wang, per il quale il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e la comunità internazionale intraprendere azioni urgenti. Mentre i Paesi al di fuori della regione, in particolare quelli più grandi, “dovrebbero aderire all’obiettività e all’equità e svolgere un ruolo costruttivo nel mitigare la crisi”. La Cina, che “lavorerà instancabilmente con la comunità internazionale per una rapida e completa risoluzione della crisi, e per una soluzione giusta e duratura della questione palestinese”, ha fornito assistenza umanitaria di emergenza attraverso l’Autorità nazionale palestinese e le agenzie dell’Onu. Continueremo a fornire assistenza materiale in conformità coi bisogni della popolazione di Gaza, ha proseguito il massimo diplomatico cinese, ribadendo che “l’unico modo per risolvere la questione palestinese è attuare la soluzione dei due Stati e realizzare il diritto all’esistenza del popolo palestinese”. Pechino chiede la convocazione quanto prima di una conferenza di pace internazionale “più autorevole, più ampia e più efficace per promuovere la rapida ripresa dei colloqui tra Palestina e Israele e, a tal fine, formulare un calendario e una tabella di marcia specifici”. Al-Maliki, sempre secondo la Xinhua, ha espresso gratitudine per il sostegno e la solida amicizia tra Palestina e Cina, aggiungendo che “la parte palestinese chiede un cessate il fuoco immediato” e il “trasporto di beni di soccorso nella Striscia di Gaza il prima possibile”.

  • 08:08

    Nyt: “Biden preoccupato dal piano di Israele su Gaza”

    L’amministrazione Biden teme che le forze israeliane non siano pronte a lanciare un’operazione vita terra a Gaza con un piano in grado di funzionare. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali ad agitare la Casa Bianca è anche la mancanza dal parte di Israele di obiettivi militari raggiungibili nella Striscia. L’amministrazione insiste sul fatto di non aver detto a Israele cosa dovrebbe fare, ma il Pentagono ha inviato il generale dei Marine James Glynn e altri ufficiali in Israele per aiutare e consigliera le forze israeliane.

  • 08:07

    Cina: “Israele ha diritto all’autodifesa, ma ci opponiamo agli attacchi sui civili”

    La Cina riconosce che Israele ha il diritto all’autodifesa contro Hamas. In una telefonata avuta ieri con la controparte Eli Cohen, il ministro degli Esteri Wang Yi ha detto che “ogni Paese ha il diritto all’autodifesa, ma dovrebbe rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere i civili”, nel resoconto diffuso nella notte dall’agenzia statale Xinhua. Pechino è stata criticata per la sua posizione sulla guerra e la mancata condanna di Hamas per il sanguinoso attacco del 7 ottobre. Le valutazioni di Wang sono maturate alla vigilia della sua visita a Washington (26-28 ottobre) per gettare le basi di un summit Biden-Xi. La Cina sosterrà “con decisione tutto ciò che possa favorire la pace e farà del suo meglio per favorire la riconciliazione tra Palestina e Israele”, ha aggiunto Wang, per il quale “è imperativo evitare che la situazione si aggravi ulteriormente e causi difficoltà umanitarie ancora più gravi” in scia a un conflitto che “colpisce il mondo intero e comporta una scelta importante tra la guerra e la pace”. La Cina, ha riferito ancora la Xinhua, “è profondamente preoccupata per il continuo inasprimento del conflitto e per il peggioramento della situazione, ed è profondamente rattristata dal gran numero di vittime civili”, esprimendo la condanna verso “tutti gli atti che danneggiano i civili” e opponendosi “a qualsiasi violazione del diritto internazionale”. Wang ha sottolineato che la dolorosa lezione della crisi è che “solo aderendo al concetto di sicurezza comune è possibile aiutare a raggiungere una sicurezza sostenibile, e solo aderendo alla direzione di una soluzione politica è possibile facilitare la risoluzione completa delle preoccupazioni sulla legittima sicurezza di Israele”. La soluzione dei due Stati, in questo contesto, “è il consenso della comunità internazionale” e l’auspicio è che “le due parti possano considerare la situazione attuale così come gli interessi a lungo termine di pace e sicurezza condivisi dalle generazioni future”. L’obiettivo, ha concluso Wang, “è di ritornare sulla strada giusta della soluzione a due Stati il più presto possibile, di riprendere i colloqui di pace e realizzare la coesistenza pacifica tra Palestina e Israele”, nonché “la coesistenza armoniosa delle nazioni arabe ed ebraiche”.

  • 08:05

    Ministro Israele: “Non ritarderemo l’operazione di terra per gli ostaggi”

    Il ministro dell’Energia israeliano Israel Katz ha annunciato al quotidiano tedesco Bild che il suo Paese non ritarderà l’ingresso via terra nella Striscia di Gaza a causa degli ostaggi. Lo riportano i media israeliani, tra cui Ynet. In un’intervista al giornale tedesco, il ministro Katz ha affermato che “Israele farà di tutto per riportare a casa gli ostaggi, ma questo non potrà ritardare le nostre operazioni, compreso l’ingresso via terra, se decidiamo di farlo. Hamas vuole che ci occupiamo degli ostaggi e vuole che l’esercito non entri e distrugga le loro infrastrutture. Questo non accadrà”.

  • 08:05

    Obama avverte Israele: “L’operazione a Gaza può diventare un boomerang”

    Barack Obama mette in guardia Israele: l’operazione di terra a Gaza potrebbe ritorcersi contro se i civili palestinesi non sono tutelati. Un’azione potrebbe “peggiorare la crescente crisi umanitaria” nella Striscia: “il mondo sta guardando gli eventi e ogni strategia militare israeliana che ignori il costo umano di ritorcerà contro”, afferma l’ex presidente su Medium. “La decisione di tagliare il cibo, l’acqua e l’elettricità alla popolazione civile bloccata minaccia non solo di peggiorare la crisi umanitaria, ma potrebbe indurire l’atteggiamento dei palestinesi per generazioni, erodere il sostegno globale a Israele, fare il gioco dei nemici di Israele e mettere a rischio gli sforzi di lungo termine per raggiungere la pace e la stabilità nella regione”, spiega Obama osservando quindi che “è importante per tutti coloro che sostengono Israele in questo momento di bisogno incoraggiare una strategia che metta fuori combattimento Hamas minimizzando allo stesso tempo le vittime civili”.

  • 08:04

    Esercito Israele: “Attaccate infrastrutture di Hezbollah in Libano”

    Le forze armate israeliane hanno annunciato di avere “attaccato infrastrutture terroristiche appartenenti a Hezbollah nel sud del Libano”. Lo riportano i media israeliani, precisando che tra “gli obiettivi colpiti ci sono un campo militare di Hezbollah e un punto di osservazione”. L’esercito israeliano ha poi sottolineato che “gli attacchi sono in risposta al lancio di razzi oggi dal territorio libanese verso Israele”