Ucraina, la diretta – Mosca: “Contatti con Washington, siamo aperti al dialogo”. Usa: “Parliamo con la Russia per evitare catastrofe nucleare”

Il ministero degli Esteri russo spiega che i contatti tra il Cremlino e gli Usa non si sono interrotti. Bombe nel Donetsk e a Nikopol. Zelensky vuole estendere mobilitazione e legge marziale. La Turchia critica Svezia e Finlandia per "non aver fatto abbastanza" per entrare nella Nato. Stoccolma: "Manterremo le promesse fatte ad Ankara"

Aggiornato: 13:27

  • In Evidenza
    21:03

    IL PUNTO – I contatti tra Mosca e Washington

    La Russia non pone condizioni per la ripresa dei negoziati con l’Ucraina. Mosca, per bocca del viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, accusa Kiev di essere la causa dei mancati negoziati. “L’Ucraina ha adottato una legge che le proibisce di tenere colloqui di pace con la Russia. Questa è la loro scelta, abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati, che sono stati interrotti non per colpa nostra”, è la versione di Rudenko. Una versione respinta dall’Ucraina, che ribadisce che la sua posizione è invariata: Kiev negozierà con Mosca solo quando le truppe russe avranno lasciato tutto il territorio ucraino, compreso quello occupato nel 2014.

    Intanto Washington conferma contatti fra Usa e Russia per “scongiurare la possibilità di una catastrofe nucleare“. Parlando a New York, il consigliere nazionale Usa per la sicurezza, Jake Sullivan, ha detto che è “nell’interesse” degli Usa mantenere contatti con il Cremlino, ma che le autorità sono “consapevoli di con chi hanno a che fare”. E il quotidiano russo Kommersant, citando tre fonti vicine alla questione, riferisce che Russia e Stati Uniti sono in contatto per programmare dei colloqui sulle armi nucleari strategiche per la prima volta da quando Mosca ha invaso l’Ucraina.

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  • 21:03

    IL PUNTO – I contatti tra Mosca e Washington

    La Russia non pone condizioni per la ripresa dei negoziati con l’Ucraina. Mosca, per bocca del viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, accusa Kiev di essere la causa dei mancati negoziati. “L’Ucraina ha adottato una legge che le proibisce di tenere colloqui di pace con la Russia. Questa è la loro scelta, abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati, che sono stati interrotti non per colpa nostra”, è la versione di Rudenko. Una versione respinta dall’Ucraina, che ribadisce che la sua posizione è invariata: Kiev negozierà con Mosca solo quando le truppe russe avranno lasciato tutto il territorio ucraino, compreso quello occupato nel 2014.

    Intanto Washington conferma contatti fra Usa e Russia per “scongiurare la possibilità di una catastrofe nucleare“. Parlando a New York, il consigliere nazionale Usa per la sicurezza, Jake Sullivan, ha detto che è “nell’interesse” degli Usa mantenere contatti con il Cremlino, ma che le autorità sono “consapevoli di con chi hanno a che fare”. E il quotidiano russo Kommersant, citando tre fonti vicine alla questione, riferisce che Russia e Stati Uniti sono in contatto per programmare dei colloqui sulle armi nucleari strategiche per la prima volta da quando Mosca ha invaso l’Ucraina.

  • 20:22

    “Prevista ripartenza colloqui Russia-Usa sul nucleare”

    È previsto che ripartano nelle prossime settimane i colloqui tra Russia e Stati Uniti sulla ripresa delle ispezioni dei siti di armi atomiche nel quadro del trattato New Start. Secondo l’agenzia Bloomberg, si tratta di un piccolo passo verso il rilancio dei colloqui sul controllo degli armamenti che erano stati sospesi dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
    Un portavoce del Dipartimento di Stato ha confermato che si lavora a una riunione della Commissione consultiva bilaterale, ma non ha precisato quando o dove si terrà, escludendo tuttavia che possa tenersi a Ginevra, la loro sede abituale. Il portavoce ha affermato che gli Stati Uniti sperano in una sessione costruttiva.
    Due persone a Mosca a conoscenza del tema e che hanno chiesto di non essere identificate hanno affermato che Il Cairo è la sede probabile dato che la Svizzera ha aderito alle sanzioni contro la Russia.

  • 19:08

    Kiev: “Periodo decisivo sta arrivando”

    Il direttore dell’Intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kyrylo Budanov, citato da Unian, ha espresso fiducia che “l’Ucraina otterrà una vittoria completa sul nemico e libererà tutte le terre occupate”. “Il periodo decisivo della guerra in Ucraina sta arrivando. Abbiamo bisogno dell’aiuto di ogni ucraino e della benedizione di Dio”, ha affermato.

  • 18:53

    L’ambasciatore Zazo incontra il viceministro degli Esteri di Kiev

    L’ambasciatore d’Italia a Kiev, Pier Francesco Zazo, ha incontrato il viceministro ucraino degli Esteri Yevhen Perebynis e durante il colloquio ha assicurato il continuo supporto dell’Italia a Kiev. “E’ stato inoltre discusso il processo di integrazione euro-atlantica dell’Ucraina e le sue riforme istituzionali. E la tutela degli interessi delle imprese italiane che operano in Ucraina”, si legge sul profilo Twitter.

  • 18:12

    Zelensky: “L’Ucraina ha bisogno di uno scudo aereo”

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha discusso oggi a Kiev della situazione al fronte e del terrore missilistico russo con l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield. Lo scrive Unían. Il leader ucraino, informando Thomas-Greenfield del fatto che la Federazione Russa ha danneggiato finora quasi il 40% delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina con i suoi attacchi mirati, ha chiesto che sia “creato in modo urgente uno scudo aereo sull’Ucraina”. I due hanno anche discusso della sicurezza alimentare mondiale. “Grazie all’attuazione dell’iniziativa sul grano, milioni di persone nei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa ricevono cibo – ha sottolineato Zelensky – È necessario che l’accordo sul grano continui in futuro”

  • 17:50

    Svezia: “Manterremo le promesse fatte alla Turchia”

    “La Svezia onorerà gli impegni presi con la Turchia”. Lo ha affermato il premier svedese Ulf Kristersson, come riporta Anadolu, in riferimento alle richieste delle autorità turche rispetto a un distanziamento dal terrorismo, e l’estradizione di alcuni militanti, in cambio della ratifica ai protocolli di adesione alla Nato di Stoccolma. “La Svezia comprende che la Turchia è in guerra con l’organizzazione terroristica del Pkk”, ha aggiunto Kristersson durante una conferenza stampa ad Ankara con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

  • 17:49

    Turchia: “Svezia e Finlandia non hanno fatto abbastanza per entrare nella Nato”

    Svezia e Finlandia hanno fatto dei passi verso l’adesione alla Nato ma non è sufficiente. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, come riporta Trt, in riferimento alle richieste di Ankara ai Paesi scandinavi riguardo a un distanziamento dal terrorismo, e l’estradizione di alcuni sospetti militanti, per ottenere il via libera della Turchia all’adesione alla Nato. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra esperti a Stoccolma, ha aggiunto Cavusoglu. Il premier svedese Ulf Kristersson è in questo momento ad Ankara a colloquio col presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

  • 16:35

    Ucraina: “Non è ancora necessario evacuare Kiev”

    Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha dichiarato di non vedere al momento la necessità di evacuare Kiev o altre città che non sono vicine alle prime linee della guerra contro la Russia. Lo riporta il Guardian. Le dichiarazioni di Shmyhal sono state pronunciate durante una riunione di governo dopo gli attacchi russi al sistema energetico ucraino e dopo che il sindaco di Kiev ha detto ai residenti di prendere in considerazione tutto, compreso lo scenario peggiore in cui la capitale perde completamente l’elettricità e l’acqua. “In questo momento, la situazione è ben lontana dalla necessità di annunciare un’evacuazione”, ha detto Shmyhal. “Dobbiamo dire che annunciare l’evacuazione di qualsiasi città non vicina alle linee del fronte, specialmente la capitale, non avrebbe alcun senso al momento”.

  • 15:12

    Presidenza Ue: “Imbarazzo verso Kiev per mancati pagamenti”

    “È stato difficile guardare negli occhi i ministri ucraini perché avevamo promesso un certo ammontare di aiuti ed è stato difficile spiegare perché non abbiamo potuto onorare le promesse fatte e fare in modo che i 9 miliardi venissero erogati entro la fine la dell’anno. Se questo pagamento avverrà a gennaio non sarà poi eccessivo. Vorrei fare un appello a tutti gli Stati membri: non guardiamo indietro ma avanti”. Lo ha affermato il ministro delle Finanze ceco, Zbynek Stanjura, della presidenza di turno Ue, nella conferenza stampa al termine della riunione dell’Ecofin. Per il mancato accordo di alcuni Stati l’Ue non potrà erogare più i tre miliardi di euro di prestiti a Kiev dei nove promessi per il 2022. Ora si punta al prossimo pacchetto da 18 miliardi per il 2023, che la Commissione presenterà domani e su cui oggi c’è stato un accordo preventivo dal Consiglio.