“Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti ma offende in modo sessista. Sono potenziali stupratori“. E’ questo il contenuto di un tweet comparso, secondo quanto riportato da Beppe Grillo sulla sua pagina Facebook ufficiale, sul profilo della presidente della Camera Laura Boldrini. Il presunto messaggio, che ora in rete non esiste, riassume in 120 caratteri quanto detto dalla presidente della Camera a ‘Che tempo che fa‘ su Rai3 parlando degli scontri in Parlamento in occasione della votazione sul decreto Imu-Bankitalia. Ma lo staff della Boldrini ne smentisce la paternità, anzi chiede spiegazioni.

Si tratta quindi di un falso o il tweet è stato rimosso? Il mistero sembra destinato a non trovare soluzione. A rilanciare il tweet online (segnalato dall’utente @kikkasinai), era stato infatti tra gli altri lo stesso Claudio Messora, rappresentante della comunicazione al Senato per il Movimento 5 Stelle. Gesto a cui era seguito il suo messaggio personale: “Cara Laura. Volevo tranquillizzarti… Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio“. Parole che hanno scatenato nuove polemiche, fino a spingere Messora a cancellare il suo tweet e “scusarsi della scarsa eleganza”. 

Difficile stabilire chi abbia scritto il tweet di Laura Boldrini e se questo sia stato cancellato. Lo stesso staff della presidente della Camera (che da gennaio vanta la presenza dell’esperta social manager Anna Masera) ha smentito di aver mai twittato quelle parole. Anzi, si lege in una nota pubblicata in serata, lo staff della presidente della Camera chiede “spiegazioni ai siti e ai blog che hanno pubblicato e poi rimosso il falso tweet attribuito al profilo twitter ufficiale di Laura Boldrini. Spieghino quali sono le loro fonti e quali verifiche abbiano fatto prima di pubblicare. E’ estremamente grave”, prosegue la nota, “che possa essere utilizzato il profilo digitale di qualcun altro, specialmente di un’alta carica dello Stato, per veicolare tweet o post falsi”. Il tweet incriminato, insomma, “non è mai stato postato sul profilo della presidente”.

In rete tante le segnalazioni: da chi dice di essersi trovato tra gli utenti che avevano rilanciato il messaggio senza averlo mai fatto, fino a chi rivela l’esistenza di siti internet che possono creare messaggi finti.