Lo scorso 28 marzo Jeffrey Donaldson, leader del Dup, il principale partito unionista nordirlandese di Belfast, era stato costretto a dimettersi perché arrestato con l’accusa di stupro e di vari abusi risalenti a diversi anni fa. Ora su Donaldson spuntano anche sospetti di pedofilia. È uno degli ultimi scandali a fondo sessuale della politica britannica accaduto questa volta in Irlanda del Nord. Il caso è approdato oggi in tribunale per una breve udienza preliminare. Il 61enne Donaldson è comparso per pochi minuti assieme a sua moglie Eleanor, coimputata nella vicenda: la donna è accusata di favoreggiamento per aver cercato di aiutarlo a insabbiare le denunce. La coppia è stata accolta da una selva di giornalisti e telecamere e, in aula, i due si sono limitati a declinare di fronte al giudice della Newry Courthouse nordirlandese le loro generalità e a concordare il pagamento di una cauzione di 350 sterline ciascuno prima di ritornare a casa. La dichiarazione formale di colpevolezza o innocenza sarà fatta nella prossima udienza.

Donaldson aveva inizialmente negato le accuse più gravi ai media. Poi il 29 marzo scorso sono arrivate le sue dimissioni dalla leadership del partito e la sospensione dal gruppo parlamentare del Dup. Ma al momento il politico 61enne resta deputato a Westminster dove vanta una militanza trentennale alla Camera dei Comuni. Donaldson è in attesa di valutazioni disciplinari che, a questo punto, dovranno dare la precedenza all’inchiesta penale. I capi d’imputazione, letti in aula oggi, gettano ulteriori gravi ombre sul caso destinato ad alimentare lo shock nel mondo politico della più piccola nazione del Regno Unito. Stando all’atto dell’accusa, Donaldson deve rispondere di un episodio di sospetto stupro e di 9 molestie che si sono consumate ai danni di una presunta vittima maggiorenne. Non solo. Si aggiunge anche una molestia nei confronti di una seconda persona, che ha denunciato il politico, la cui identità e genere sessuale restano coperti dal riserbo. Ma il fascicolo parla di “child“, cioè minore (all’epoca dei fatti) inteso come “bambini o bambina” sotto i 16 anni nel linguaggio legale britannico. Gli abusi sarebbero avvenuti, invece, in un lungo arco di tempo compreso fra il 1985 e il 2006.

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