Novembre a Milano sarà un mese difficile per chi viaggia sui mezzi pubblici: nel giro di 17 giorni ci saranno cinque diversi scioperi che rischiano di mandare nel caos la circolazione dei mezzi e la viabilità del capoluogo lombardo. Il primo è indetto per venerdì 10 novembre, è stato proclamato dal sindacato AL-Cobas, e vedrà coinvolta ATM, azienda trasporti milanesi. Sono tuttavia garantite alcune ore di servizio: secondo quanto comunicato dall’azienda di trasporto pubblico milanese, i dipendenti Atm sciopereranno dalle 8:45 alle 15:00 e dalle 18:00 fino alla fine del turno serale. Lo sciopero è stato indetto per protestare, si legge, “contro la liberalizzazione, privatizzazione e gare d’appalto dei servizi attualmente gestiti dal Gruppo ATM e per la reinternalizzazione dei servizi di TPL in appalto e/o subappalto; contro il progetto “Milano Next”, per la trasformazione di ATM S.p.A. in Azienda Speciale del Comune di Milano e il conseguente affidamento diretto in house dei servizi, nonché per la loro gratuità; per la riattivazione del distanziamento tra conducenti e utenti con inibizione della porta anteriore per la salita e la discesa dei passeggeri”. E poi ancora “per la pulizia, igienizzazione e sanificazione delle vetture e degli ambienti; per la tutela della sicurezza dei lavoratori più esposti ad atti aggressivi, anche con sistemi di protezione passivi; per la fruizione delle ferie per il personale viaggiante, piani aziendali d’assunzione e trasformazione dei contratti a tempo parziale; per l’aumento di €150 netti per tutti i lavoratori, a recupero degli insufficienti aumenti dei contratti nazionali; per ulteriori tematiche di carattere aziendale attinenti, tra l’altro a indennità ferie, turni particolari e vestiario”.

Già la settimana dopo, venerdì 17 novembre, ci sarà invece lo sciopero generale nazionale dei lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private indetto da Cgil e Uil “per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani”, riportano sul sito della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Il portale dedicato del ministero, riporta che il 17 novembre i treni di tutta Italia – compresi quelli di Trenord – potranno fermarsi da mezzanotte alle 21, mentre per i mezzi cittadini l’agitazione sarà di “24 ore con modalità territoriali”.

Ma gli scioperi organizzati da Cgil e Uil proseguiranno anche nella settimana seguente. Lo sciopero di venerdì 24 novembre riguarderà “tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori delle regioni del Nord”, Lombardia compresa. Identici i rischi per la viabilità: nel caos treni, metropolitane, autobus e tram.

Tra il 26 e il 27 novembre, invece, a fermarsi potranno essere i lavoratori di Trenord, per effetto di un’agitazione proclamata il 13 ottobre da Osr Uilt Uil, Slm Fast Confsal, Faisa Cisal e Orsa Ferrovie. I convogli regionali – segnala il sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – potrebbero non circolare dalle 3 del 26 notte e alle 2 del 27 notte, quindi per 23 ore.

Sempre il 27 ci sarà poi l’ultimo dei cinque scioperi, indetto dai sindacati di base AL-Cobas, ADL-Cobas, Cobas lavoro privato, Sgb, Cub trasporti e Usb lavoro privato. Si tratterà di uno sciopero nazionale per tutti gli autoferrotranvieri, a sostegno delle rivendicazioni su cui da mesi l’intera categoria si è mobilitata (aumenti salariali, blocco delle privatizzazioni, tutela della salute) e durerà 24 ore.

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