Ci riprova a restare presidente. Si è aperta ufficialmente la campagna elettorale in Liberia in vista delle elezioni presidenziali del 10 ottobre, in cui il presidente in carica George Weah – ex attaccante del Milan anni Novanta – cercherà di ottenere una riconferma in una tornata che include anche consultazioni legislative. Weah, 56 anni, ex stella del calcio internazionale anche in Francia ed Inghilterra convertitosi alla politica, era stato eletto presidente nel 2017 ed entrato in carica nel 2018. Già a gennaio aveva annunciato la propria ricandidatura per un secondo mandato di sei anni.

Il presidente ha di fronte 19 rivali di cui i principali sono l’ex vicepresidente Joseph Boakai (2006-2018, sotto Ellen Johnson Sirleaf), l’uomo d’affari e leader del partito Alexander Cummings e l’avvocato per i diritti umani Taiwan Gongloe. La Commissione elettorale ha accreditato 46 partiti e gli elettori registrati sono più di 2,4 milioni. L’elezione di Weah aveva suscitato enormi speranze in un Paese devastato da guerre civili tra il 1989 e il 2003 e segnato dall’epidemia di ebola del 2014-2016. Il Paese da circa 5 milioni di abitanti si stava appena riprendendo quando è stato colpito dalla pandemia di Covid-19 e poi dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Secondo la Banca Mondiale, circa la metà dei liberiani vive con meno di 1,90 dollari al giorno. Weah ascese alla presidenza promettendo di creare posti di lavoro e di investire nell’istruzione. I suoi critici lo accusano di non aver mantenuto le promesse.

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