Vista, udito…in qualche caso pure olfatto. Gusto mica tanto. Tatto proprio zero. Le Domeniche Bestiali sono da vivere con tutti i sensi, come la provincia italiana d’altronde: perché se alla vista qualcosa può infastidire al punto da far infuriare, diverso è il caso dell’udito, che può captare frequenze tali da far andare in visibilio. E se invece il gusto non coglie i pericoli, poi sono tutti problemi dell’olfatto. Proprio e soprattutto altrui. È

VEDO ROSSO – Come nella corrida, vedere rosso può causare forte rabbia. Capita in Prima Categoria piemontese, dove è stato squalificato per tre turni Stefano Giusti della Polisportiva Montatese: “Al termine della gara contestava in modo veemente l’operato dell’arbitro, ragione per la quale veniva espulso. Alla notifica del provvedimento sobbalzava verso l’arbitro facendogli cadere il cartellino rosso, dopo di che lo raccoglieva e cercava di romperlo, non riuscendoci. Si rendeva necessario l’intervento di un compagno di squadra per allontanarlo e farlo rientrare negli spogliatoi. Si apprezza il gesto del suo allenatore, signor Marco Gatto, che porgeva le proprie scuse all’arbitro per l’accaduto”.

SENTO FISCHI – Quante volte in caso di una partita combattuta con risultato favorevole alla propria squadra si bramano i tre fischi dell’arbitro come fosse la campanella della scuola col prof che vuole interrogare? È accaduto ai Sea Games 2023 in Cambogia, con l’Indonesia in vantaggio per 2 a 1 sulla Thailandia. I giocatori sembrano sentire il triplice fischio e festeggiano, assieme alla panchina che entra in campo, ma non è cosi: l’arbitro sgombera il campo e… la Thailandia pareggia. Poi però ai supplementari l’Indonesia si riporta sopra e dilaga. Vincendo per 5 a 2.

NON MI VEDEMimetismo bestiale, sì, nelle Domeniche Bestiali c’è anche questo. Accade in C2 di Calcio a 5 con la squalifica per 10 gare di Alessandro Melloncelli del San Remo 72: “Per condotta gravemente irrispettosa nei confronti dell’arbitro, concretizzatasi in un contatto fisico oltre che in ingiurie e minacce. Espulso per somma di ammonizioni (1 giornata), alla notifica del provvedimento disciplinare colpiva volontariamente le mani del direttore di gara con uno schiaffo, facendogli cadere i cartellini, e contestualmente iniziava ad insultarlo e minacciarlo pesantemente, mentre alcuni suoi compagni di squadra lo trattenevano a forza e lo convincevano con difficoltà a lasciare il campo di gioco. Una volta uscito, si cambiava la maglietta ed indossava un cappellino nel tentativo di rendersi non riconoscibile e, sedutosi tra i tifosi, reiterava insulti e minacce; allo stesso modo, al termine della partita rientrava in campo e aggrediva di nuovo verbalmente l’arbitro, anche una volta che quest’ultimo rientrava nello spogliatoio”.

SENTO PUZZA – Il Real Aversa perde i playout di Serie D col Ragusa e scende in Eccellenza. 6 a 0 per i siciliani, ma Emanuele Filiberto di Savoia, presidente della squadra campana, ha parlato di avvelenamento dei suoi che si sono sentiti male prima e dopo la partita. Il Ragusa dal canto suo ha parlato di accuse deliranti, preannunciando querela. L’avvocato del Real Aversa però ha replicato spiegando che nessuna accusa era stata mossa contro la squadra del Ragusa, semmai contro la struttura alberghiera che aveva ospitato la squadra. Insomma una vicenda intricata tra accuse e dissenteria… una vicenda che puzza.

AGGIORNAMENTO SETTIMANALE SULLE ATTIVITÀ DEL DIBU – La moglie del Dibu, Mandinha Martìnez, sui social ha risposto alle domande dei suoi follower: a parte quelle sul suo dolce preferito e sulle canzoni, una in particolare ha riguardato il consorte: “Cosa ti ha fatto innamorare del Dibu?”. La replica: “La sua umiltà, il suo umorismo. Si sveglia ogni giorno felice, romantico, dolce… e molto altro”. Il molto altro lo ha spiegato il marito a gesti.

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