Hanno fatto irruzione in uno studio dentistico, immobilizzando i medici e gli assistenti presenti. Ma il tentativo di rapina è andato a vuoto. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, intorno alle 14 di giovedì 5 aprile tre uomini armati sono entrati in uno studio odontoiatrico nella zona della Pineta Sacchetti a Roma. C’erano due medici e un assistente, che sono stati legati dai malviventi con alcune fascette e chiusi in una stanza dove si effettuano le visite.

Il proposito dei ladri era quello di rapinare il centro indisturbati, rubando soldi e attrezzature di ultima generazione, ma il tentativo di rapina è stato interrotto dall’intervento della polizia del distretto Aurelio, arrivata sul posto. Una delle vittime è infatti riuscita ad allertare le forze dell’ordine che sono arrivate sul posto cogliendo in flagrante i tre rapinatori, adesso accusati di rapina e sequestro di persona. Fuori dall’edificio, nel parcheggio dello studio, c’erano due scooter rubati, pronti per la fuga.

I rapinatori finiti in manette hanno tra i 65 e i 70 anni. Dopo gli accertamenti effettuati in commissariato, la polizia ha identificato il capobanda, un 70enne criminale di lunga data, che vanta anche uno stretto legame come Cosa Nostra. Secondo quanto accertato dai magistrati palermitani, riporta il quotidiano romano, l’uomo insieme alla moglie avrebbe per molto tempo riciclato il denaro della mafia siciliana, diventando milionario. Era finito nel mirino della Dia e della Procura di Palermo dal 2001. Dopo una lunga latitanza, era stato rintracciato ed estradato nel 2013, fino a quando, rientrato in libertà, era rimasto coinvolto in una nuova indagine, e gli erano stati sequestrati beni e immobili per un valore di 400mila euro. Secondo le ultime ricostruzioni, si era unito negli ultimi tempi a una banda di 9 criminali: rapinatori che puntavano soprattutto a banche ed esercizi commerciali.

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