Le farmacie milanesi segnalano un’anomala richiesta di farmaci a base di tramadolo, lo stupefacente con effetti euforici noto come “droga del combattente“. Lo scrive il quotidiano Il Giorno, specificando che il fenomeno comprende l’uso di ricette contraffatte e minacce rivolte ai medici di famiglia da malviventi di origine straniera per “estorcere” la prescrizione. Le pastiglie di tramadolo appartengono alla classe degli oppioidi e di per sé sono un ottimo antidolorifico, ma in alcuni Paesi (in Africa, Medio Oriente, Sud-est asiatico) dilaga l’uso non medico, per migliorare la resistenza sessuale o aumentare la concentrazione sul lavoro. L’appellativo di “droga del combattente” deriva dal fatto che venisse usato anche dai terroristi dell’Isis.

Con la garanzia dell’anonimato, scrive Il Giorno, più farmacisti fanno il nome di un medico in zona Barona costretto a prescrivere il tramadolo da un gruppo di nordafricani, che si è presentato in massa nel suo studio minacciandolo. “Ora lo diamo solo se prescritto da medici di nostra conoscenza, che garantiscono l’uso medico” spiega un farmacista del Lorenteggio al quotidiano meneghino. Per un suo collega in zona Ticinese”i medici minacciati a Milano città sono più di uno”: “Ho raccolto in via confidenziale le confessioni di uno di Città Studi a cui la ricetta è “estorta” da presunti carpentieri egiziani. Per tutelarmi, da un anno, dico che il medicinale non è più disponibile“, racconta.

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