Sarà giudicato con rito abbreviato il 22enne accusato di avere violentato una ragazza nordafricana, studentessa alla John Cabot University di Roma. La denuncia risale allo scorso giugno quando la polizia è intervenuta e ha arresta il giovane cameriere di 22 anni. Raggiunto dalle forze dell’ordine, il ragazzo provato a dare la colpa al suo gemello. Intanto, in attesa del giudizio, è tornato a casa in detenzione domiciliare con un braccialetto elettronico.

Il 22enne è stato denunciato dalla studentessa che si è rivolta alle forze dell’ordine per raccontare le violenze subite. I due si erano conosciuti in un bar di Trastevere e lei, alcuni giorni dopo, lo ha invitato a casa, in zona Monteverde. “Quel ragazzo mi piaceva“, ha raccontato la studentessa alla polizia. Poi, quando si è negata, il 22enne ha reagito con violenza: “Lui continuava a picchiarmi perché lo avevo allontanato, era troppo violento”. Lei, secondo quanto riportato da Repubblica, si è rifiutata di fare quello che chiedeva il 22enne: “Io piangevo, lui continuava. Io mi rifiutavo e lui mi picchiava”, ha spiegato. Il giovane, quando è stato interrogato dalle forze dell’ordine, ha provato ad attribuire la responsabilità dello stupro al suo gemello, ma è stato inchiodato da un chat di WhatsApp mostrata dalla studentessa alle forze dell’ordine.

Non è la prima volta che le studentesse della John Cabot subiscono violenze. Lo scorso 14 ottobre, a Trastevere, due ragazze sono state aggredite da un tassista di 34 anni. Le due studentesse sono state costrette a subire atti sessuali: mani nelle parti intime e palpeggiamenti. In quell’occasione, dopo alcuni minuti, le ragazze sono riuscite a scappare e a filmare il 34enne. Poi, grazie alla descrizione dell’uomo e ai filmati degli impianti di videosorveglianza, gli investigatori lo hanno identificato.

E il 31 ottobre 2021 un’altra studentessa 19enne era stata violentata dopo essere stata stordita con il GHB, il farmaco che viene definito “droga dello stupro”. Non a caso, quest’anno, a seguito degli episodi di violenza che si sono susseguiti, l’Università John Cabot ha pubblicato – attraverso il canale Instagram – alcuni consigli rivolti agli studenti dell’ateneo, in occasione della notte di Halloween. Tra i consigli pubblicati dall’ateneo: “non bere troppo” e “non parlare con gli sconosciuti“.

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