Capitoli

  1. Porte girevoli tra politica e affari, da Padoan e Minniti a Pistelli: chi è passato dall’incarico pubblico al privato nello stesso settore
  2. PIER CARLO PADOAN
  3. MARCO MINNITI
  4. LAPO PISTELLI
  5. CLAUDIO DE VINCENTI
  6. ANGELINO ALFANO
  7. MICHELE POMPEO META
  8. FRANCESCO RUTELLI
  9. FEDERICA GUIDI
  10. MARTA DASSÙ
  11. DOMENICO SINISCALCO
  12. VITTORIO GRILLI
  13. GIANFRANCO DELL'ALBA
  14. FRANCO BASSANINI
  15. MAURIZIO MARTINA
Politica

MARCO MINNITI - 3/15

Dall'ex ministro dell'Economia nominato in Unicredit all'ex capo del Viminale chiamato a guidare la fondazione di Leonardo che si occupa di Medio Oriente. E poi l'ex viceministro di Renzi diventato vicepresidente dell'Eni e il sottosegretario alla presidenza del consiglio indicato come presidente della società dei Benetton: ecco le storie di chi ha imboccato una porta girevole, trasformandosi da decisore pubblico a dipendente di una lobby privata. Tutto assolutamente legale visto che in Italia non esiste una legge che regola il fenomeno delle revolving doors. Ilfattoquotidiano.it presenta il dossier sulle porte girevoli della ong the Good Lobby. UN DOCUMENTO INEDITO, CHE I NOSTRI SOSTENITORI HANNO RICEVUTO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA

Nato a Reggio Calabria nel 1956. Dirigente del Pci, poi dei Democratici di sinistra, è sottosegretario all’Editoria nel governo di Massimo D’Alema, alla Difesa con Giuliano Amato. Entra in Parlamento nel 2001 ed è più volte deputato e senatore. Dirigente del Pd, annuncia la sua candidatura alle primarie del 2018 prima di ritirarsi e sostenere Nicola Zingaretti. Sottosegretario con delega ai servizi segreti nei governi di Enrico Letta e Matteo Renzi, ministro dell’Interno con Paolo Gentiloni. Nelle scorse settimane ha annunciato le dimissioni dal Parlamento per accettare la guida della fondazione Med-Or, nuova creatura di Leonardo, il colosso della difesa e dell’aerospazio noto per mezzo secolo come Finmeccanica. A leggere i comunicati ufficiali Med-Or sarà “un ponte attraverso il quale fare circolare idee, programmi e progetti” dal Mediterraneo allargato all’Estremo Oriente. Nei fatti sembra somigliare a una sorta think tank creato per costruire rapporti e sinergie in Paesi che per l’ex Finmeccanica sono molto interessanti da un punto di vista strategico. Med-Or è una sorta di fondazione culturale che punta a sostenere le strategie industriali di Leonardo anche dal punto di vista geopolitico. In questo senso, chi meglio di Minniti? Uno che da ministro dell’Interno si è occupato anche di delicate incursioni all’estero, come quando per frenare i flussi migratori ha condotto la trattativa con le tribù libiche. In questo senso Minniti porta in dote numerose e profonde relazioni politiche e diplomatiche, sia sul fronte interno che su quello estero. E proprio nella stessa fetta di mondo in cui opererà la nuova fondazione di Leonardo.