Capitoli

  1. Porte girevoli tra politica e affari, da Padoan e Minniti a Pistelli: chi è passato dall’incarico pubblico al privato nello stesso settore
  2. PIER CARLO PADOAN
  3. MARCO MINNITI
  4. LAPO PISTELLI
  5. CLAUDIO DE VINCENTI
  6. ANGELINO ALFANO
  7. MICHELE POMPEO META
  8. FRANCESCO RUTELLI
  9. FEDERICA GUIDI
  10. MARTA DASSÙ
  11. DOMENICO SINISCALCO
  12. VITTORIO GRILLI
  13. GIANFRANCO DELL'ALBA
  14. FRANCO BASSANINI
  15. MAURIZIO MARTINA
Politica

VITTORIO GRILLI - 12/15

Dall'ex ministro dell'Economia nominato in Unicredit all'ex capo del Viminale chiamato a guidare la fondazione di Leonardo che si occupa di Medio Oriente. E poi l'ex viceministro di Renzi diventato vicepresidente dell'Eni e il sottosegretario alla presidenza del consiglio indicato come presidente della società dei Benetton: ecco le storie di chi ha imboccato una porta girevole, trasformandosi da decisore pubblico a dipendente di una lobby privata. Tutto assolutamente legale visto che in Italia non esiste una legge che regola il fenomeno delle revolving doors. Ilfattoquotidiano.it presenta il dossier sulle porte girevoli della ong the Good Lobby. UN DOCUMENTO INEDITO, CHE I NOSTRI SOSTENITORI HANNO RICEVUTO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA

Milanese classe 1957, nel 2005 viene nominato da Domenico Siniscalco come nuovo direttore generale del Tesoro. Viceministro dell’Economia con Mario Monti, tra il 2011 e il 2012 viene promosso ministro nell’ultimo anno di governo tecnico. Tredici mesi dopo essere uscito da via XX settembre viene nominato presidente corporate investiment di Jp Morgan. Insieme a Siniscalco è coinvolto nel procedimento per danno erariale relativo ai contratti in prodotti finanziari derivati acquistati da Morgan Stanley.