Approvato in via definitiva il decreto scuola: con 160 voti favorevoli, 121 contrari e nessuna astensione, il Senato dà il via libera al provvedimento con il voto di fiducia chiesto dal Governo. Il decreto, approvato in prima lettura dalla Camera il 3 dicembre scorso, prevede norme per il reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti. “Un impegno mantenuto nei confronti di chi lavora in scuole, atenei e enti di ricerca” scrive su Twitter la vice ministra all’Istruzione, Anna Ascani.“Arrivano le prime risposte, nuovi concorsi e misure prese con responsabilità per migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione. Un risultato importante”.

Secondo il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Lucia Azzolina questo è “un inizio, non un punto d’arrivo. Ora dobbiamo costruire una visione nuova di scuola”. E prosegue: “In meno di tre mesi abbiamo dato alcune risposte che sono un punto di partenza importante per mettere ordine nel sistema di istruzione. Stabilità, innovazione sostenibile, inclusione, devono essere le nostre parole chiave. Stabilità perché se le norme che muovono il sistema cambiano di continuo la scuola non va avanti, ma arranca. Servono regole chiare”. Secondo il sottosegretario la scuola deve tornare al passo con i tempi: “Non ci saranno rivoluzioni calate dall’alto: metteremo a frutto le tante pratiche già esistenti e messe in campo dai nostri insegnanti. Dobbiamo poi includere di più, facendo in modo che, come richiede la Costituzione, all’articolo 34, la scuola sia veramente aperta a tutti”. Azzolina ha inoltre sottolineato che il Ministero è già al lavoro per dare rapidamente seguito alle novità contenute nel provvedimento”.

Anche il blog del Movimento 5Stelle esprime soddisfazione: “Oggi al Senato è stato approvato in via definitiva il decreto istruzione – si legge in un post – Cosa prevede? Molte cose, ma una su tutte. Grazie a due concorsi sono previste quasi 50mila assunzioni a tempo indeterminato di insegnanti. Verrà bandito un concorso straordinario, rivolto a chi lavora nella scuola da almeno tre anni, per l’assunzione di 24mila docenti e uno ordinario, sempre da 24mila posti, per tutti gli altri che abbiano ovviamente i titoli e il merito per iniziare ad insegnare”. Il blog prosegue con un auspicio: “Una delle priorità più urgenti sia dare all’Italia una scuola di qualità, più aperta, democratica, innovativa, inclusiva. E questo passa dall’incremento della classe docente italiana, una delle migliori al mondo. Il precariato mortifica i nostri insegnanti e di fatto incide negativamente sulla formazione degli studenti. Il decreto istruzione segna un grande, importantissimo passo, per sanare quelle situazioni di intollerabile precarietà di migliaia di docenti e per non crearne di nuove”.

Qualche perplessità invece arriva dalle associazioni degli insegnanti: “Nel provvedimento mancano quegli interventi strutturali necessari per risolvere l’atavico e sempre più grave fenomeno della ‘supplentite’ che conta ancora 200mila precari” dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. “Adesso è necessario che la macchina organizzativa si metta subito in moto, così da consentire entro l’inizio del prossimo anno scolastico l’immissione in ruolo dei precari interessati dalla procedura di stabilizzazione”. Il decreto diventerà legge con la pubblicazione del testo sulla Gazzetta ufficiale.

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