Capitoli

  1. Siria, otto anni di guerra tra rivolte anti-Assad, lotta al terrorismo, negoziati e tradimenti: ecco cosa cambia dopo l’offensiva della Turchia
  2. Gli schieramenti all'inizio del conflitto
  3. Armi chimiche e "red line" di Obama
  4. Nascita del Califfato e intervento occidentale
  5. Arrivano i russi e Assad resta in sella
  6. Khan Shaykhun e abbraccio Putin-Assad
  7. Quali sono gli schieramenti oggi
  8. Perché la Turchia ha attaccato i curdi
  9. Perché Trump ha ordinato il ritiro
  10. Mosca, amica di tutti, ora può mediare
  11. I rischi di un conflitto duraturo
  12. Gli strumenti in mano ai Paesi Nato
Mondo

I rischi di un conflitto duraturo - 11/12

Dopo la sconfitta dello Stato Islamico e l'assedio alle ultime sacche di resistenza jihadista nel Paese, gli equilibri siriani subiscono un nuovo stravolgimento dopo la ritirata delle truppe americane dal nord-est e la conseguente invasione voluta dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan. Prima di avviare dei colloqui di pace è necessario, adesso, risolvere la questione curda

Il principale timore, oltre all’aggravarsi della crisi umanitaria provocata dalle ostilità e l’aumento di perdite in termini di vite umane, soprattutto civili, è legato alla sorte dei circa 12mila combattenti dello Stato Islamico, tra cui circa 2.500 foreign fighter, detenuti nelle prigioni curde. Alcuni di loro sono riusciti a fuggire sfruttando il caos generato dai bombardamenti, mentre altri potrebbero essere liberati in seguito alle azioni condotte sia dalle cellule dormienti sparse nell’area che dalle milizie siriane filo-turche composte in parte da gruppi jihadisti in cui combattono anche ex miliziani di Daesh.