Capitoli

  1. Ue, dalla Pubblica Amministrazione alle fogne: 5 nuove procedure d’infrazione contro l’Italia, la più multata d’Europa
  2. Il meccanismo
  3. Lo stato dell’arte
  4. Le sentenze per cui stiamo pagando
  5. 144 giorni per riscuotere dalla Pa
  6. Fogne che non ci sono e acqua all’arsenico
  7. Polveri killer, rilevazione e rumore
  8. ILVA
  9. Il dilemma delle scorie nucleari
  10. Xylella fastidiosa
  11. Quote latte e prodotti caseari
  12. Sperimentazione animale e tessuti umani
  13. Pesca, ascensori etc.
Zonaeuro

144 giorni per riscuotere dalla Pa - 5/13

Dal 1955 al 2015 il nostro Paese è finito 642 volte davanti alla Corte di Giustizia Europea. La mancata applicazione delle direttive di Bruxelles costa ogni anno 500 milioni di euro. Dai rifiuti al debito pubblico, fino all'utilizzo delle buste di plastica, ecco la mappa di ciò che l'Italia dovrebbe fare e invece non fa

Aperta nel 2014 sotto l’allora commissario Antonio Tajani e messa in pausa per circa due anni grazie ai lievi miglioramenti ottenuti, la procedura sul ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione è entrata nella seconda fase da metà febbraio 2017. Il motivo? Le regole europee approvate nel 2013 impongono che la Pa paghi i propri fornitori entro 30-60 giorni e l’Italia lo fa in media in 144 giorni, rischiando di far fallire aziende sane a causa di crediti non riscossi. I dati parlano chiaro: dei 28 stati dell’Ue siamo quello che impiega più tempo per pagare i propri fornitori. L’invio del parere motivato è già avvenuto e ora lo Stato italiano ha due mesi per correre ai ripari o si troverà deferito davanti alla Corte di Giustizia Europea.