Capitoli

  1. Ue, dalla Pubblica Amministrazione alle fogne: 5 nuove procedure d’infrazione contro l’Italia, la più multata d’Europa
  2. Il meccanismo
  3. Lo stato dell’arte
  4. Le sentenze per cui stiamo pagando
  5. 144 giorni per riscuotere dalla Pa
  6. Fogne che non ci sono e acqua all’arsenico
  7. Polveri killer, rilevazione e rumore
  8. ILVA
  9. Il dilemma delle scorie nucleari
  10. Xylella fastidiosa
  11. Quote latte e prodotti caseari
  12. Sperimentazione animale e tessuti umani
  13. Pesca, ascensori etc.
Zonaeuro

Le sentenze per cui stiamo pagando - 4/13

Dal 1955 al 2015 il nostro Paese è finito 642 volte davanti alla Corte di Giustizia Europea. La mancata applicazione delle direttive di Bruxelles costa ogni anno 500 milioni di euro. Dai rifiuti al debito pubblico, fino all'utilizzo delle buste di plastica, ecco la mappa di ciò che l'Italia dovrebbe fare e invece non fa

Il conto delle multe comminate al Belpaese ammonta a circa 183 (luglio 2016) milioni di euro, che aumentano ogni giorno perché il nostro stato non si adegua alle direttive di Bruxelles. C’è la condanna che l’Italia continua a pagare dal 2013, 53 milioni di euro, per non aver recuperato presso i datori di lavoro gli aiuti, in forma di sgravi fiscali, per i contratti di formazione, poi c’è quella dei rifiuti che vede la condanna sia per la gestione in Campania (20 milioni di multa più 120mila euro per ogni giorno passato dalla sentenza) sia per le discariche abusive; per i siti non a norma il nostro paese sborsa 200mila euro ogni sei mesi per ogni discarica che contiene rifiuti normali e 400mila per quelle con rifiuti pericolosi oltre alla multa iniziale, facendo salire il conto a 79,8 milioni di euro. A queste si aggiunge quella per aiuti di stato irregolari alle imprese sul territorio di Venezia e Chioggia che ammonta a circa 30 milioni di euro.