Capitoli

  1. Ue, dalla Pubblica Amministrazione alle fogne: 5 nuove procedure d’infrazione contro l’Italia, la più multata d’Europa
  2. Il meccanismo
  3. Lo stato dell’arte
  4. Le sentenze per cui stiamo pagando
  5. 144 giorni per riscuotere dalla Pa
  6. Fogne che non ci sono e acqua all’arsenico
  7. Polveri killer, rilevazione e rumore
  8. ILVA
  9. Il dilemma delle scorie nucleari
  10. Xylella fastidiosa
  11. Quote latte e prodotti caseari
  12. Sperimentazione animale e tessuti umani
  13. Pesca, ascensori etc.
Zonaeuro

Xylella fastidiosa - 10/13

Dal 1955 al 2015 il nostro Paese è finito 642 volte davanti alla Corte di Giustizia Europea. La mancata applicazione delle direttive di Bruxelles costa ogni anno 500 milioni di euro. Dai rifiuti al debito pubblico, fino all'utilizzo delle buste di plastica, ecco la mappa di ciò che l'Italia dovrebbe fare e invece non fa

La vicenda è piuttosto controversa e ha generato diverse dispute e anche tesi di complotto, ma il problema della Xylella, il batterio portatore della malattia Co.di.Ro responsabile dell’essiccazione degli ulivi in Salento, ad oggi non è ancora risolto e a luglio 2016 è stata aperta una nuova procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. In questa caso non si tratta di una vera e propria nuova infrazione, ma delle messa in mora complementare, ovvero un atto in cui nell’ambito della stessa procedura d’infrazione, si evidenziano ulteriori violazioni delle norme comunitarie. La procedura di infrazione era stata aperta nel dicembre 2015 per il ritardo nell’applicazione della decisione 789/2015 che imponeva la rimozione di tutte le piante ospite di ulivo, anche quelle portatrici sane, nel raggio di 100 metri dalla pianta infetta e creare una zona di contenimento non inferiore ai 20 km intorno alla zona colpita dal batterio. Il piano però venne bloccato dalle proteste degli agricoltori e dalla Procura di Lecce portando al richiamo della Commissione Europea.