(151210) — HARBIN, Dec. 10, 2015 (Xinhua) — Siberian tigers are seen at the Siberian tiger zoo in Hailin, northeast China’s Heilongjiang Province, Dec. 10, 2015. The facility, the world’s largest Siberian tigers breeding center, is home to over 1,000 Siberian tigers, among the world’s most endangered species. (Xinhua/Qiang Yong) (wf)
- 12:59 - Milano: giudici in camera di consiglio per sentenza Pifferi, pm 'niente attenuanti'
Milano, 13 mag. (Adnkronos) - I giudici della Corte d'Assise di Milano sono in camera di consiglio per decidere il destino giudiziario di Alessia Pifferi accusata dell'omicidio aggravato della figlia Diana, di soli 18 mesi, lasciata morire di stenti. Il presidente Ilio Mannucci Pacini non ha fornito indicazioni di massima sull'orario della decisione, "le parti saranno avvisate mezz'ora prima".
Nell'udienza di stamane la difesa, sostenuta dall'avvocata Alessia Pontenani, ha chiesto l'assoluzione dell'imputata e in subordine la trasformazione del reato in "abbandono di minore" per la piccola lasciata sola in casa per sette giorni e trovata senza vita il 20 luglio del 2022. Nelle repliche il pm Francesco De Tommasi ha insistito, invece, sulla richiesta del massimo della pena.
"C'è una sola vittima che si chiama Diana, c'è una bugiarda e un'attrice che si chiama Alessia. Vi chiedo - dice rivolgendosi alla Corte - di avere pietà di Diana e ad Alessia Pifferi, donna senza speranza, di darle la speranza della pena. Non concedete alcun beneficio perché ha mentito sulla vita di sua figlia, l'ha tradita due volte: quando l'ha lasciata sola e quando in questo processo non si è assunta le sue responsabilità. Condannatela all'ergastolo e avrete dato verità e giustizia a Diana" le conclusioni della pubblica accusa.
- 12:56 - Al via 'Atleti con la A', campus itinerante per giovani atleti con emofilia
Roma, 13 mag. (Adnkronos Salute) - Parte oggi dalla Palazzina Appiani a Milano 'Atleti con la A', il primo percorso di avvicinamento all'atletica leggera per ragazzi dai 12 anni in su e giovani adulti con emofilia, promosso da Sobi Italia con il patrocinio di FedEmo (Federazione delle associazioni emofilici), del Coni e di Fidal (Federazione italiana di atletica leggera). Il primo campus itinerante, che farà tappa in tre città italiane, ha lo scopo di educare e informare le persone con emofilia e i loro caregiver sulla pratica dell'attività fisica/sportiva e la protezione articolare, affrontando il tema in modo più consapevole. Per l'occasione, presente in veste di madrina e volto del progetto, l'ex lunghista e due volte medaglia d'argento alle Olimpiadi, Fiona May.
"In Sobi cerchiamo sempre di fare la differenza, con l'obiettivo di ascoltare i bisogni insoddisfatti delle persone che vivono con queste patologie rare, i cosiddetti unmet needs, garantendo loro una migliore qualità di vita - afferma Annalisa Adani, VP e GM di Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro - 'Atleti con la A' ci consente di veicolare un messaggio importante, ovvero che oggi le articolazioni sono più protette e che, grazie a una corretta profilassi, la gamma delle attività sportive praticabili dalle persone con emofilia è aumentata notevolmente. Anche una disciplina come l'atletica, con le dovute accortezze, oggi non fa più paura".
'Atleti con la A' - riporta una nota - nasce dall'ascolto di chi convive con l'emofilia e da una serie di importanti considerazioni rispetto a quanto oggi sia cambiata (in meglio) la qualità di vita delle persone con emofilia. Vivere con l'emofilia in modo più libero e sereno significa anche poter scegliere quale sport piace di più praticare, in particolar modo per i giovani, che spesso sono spaesati rispetto alla propria condizione con il risultato di rinunciare a praticare l'attività sportiva. Al fine di poter decidere con maggiore consapevolezza e sicurezza, è importante seguire alcuni accorgimenti, primo tra tutti quello di valutare, insieme al proprio ematologo, quali siano le proprie capacità e la propria condizione fisica. Prima di scegliere uno sport, infatti, bisognerebbe pensare a quali effetti potrebbe avere sul proprio corpo, quanto contatto ci sarà con altri eventuali giocatori e soprattutto quali muscoli e quali articolazioni andrà a coinvolgere.
"L'emofilia è culturalmente intesa come riduzione di tutte le attività motorie a causa del rischio di incorrere in emorragie. Lo sport, invece, è esaltazione e libertà di movimento - afferma Marco Mandarano, consigliere FedEmo e presidente dell'Associazione Ate Toscana - La conseguenza per il paziente emofilico è quella di essere escluso dal gruppo e sappiamo per un giovane quanto possa essere frustrante. Si pensi che negli anni Ottanta e Novanta, quando i benefici del trattamento sostitutivo (profilassi) non erano ben noti, si riteneva che, dedicandosi ad attività sportive, i pazienti emofilici avrebbero messo in discussione il loro stato muscolo-scheletrico".
Recentemente, sottolinea Mandarano, "alcune pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato il contrario. Ora i pazienti possono fare affidamento su trattamenti terapeutici di profilassi che evitano l'insorgenza della artropatia emofilica ed evitano la paura del ruolo che la traumatologia sportiva può avere sulla stessa artropatia. Oggi per un emofilico fare sport è infatti possibile, anzi è fortemente consigliato. Questo segna un importante cambio di paradigma nella gestione della patologia e le associazioni di pazienti devono essere parte di questo cambiamento veicolando le corrette informazioni".
Proprio grazie a questa premessa - prosegue la nota - nasce il campus itinerante 'Atleti con la A', rivolto ai giovani con emofilia di tipo A, ma non solo, che vogliono scoprire in sicurezza alcune discipline dell'atletica guidati in pista da un team di istruttori esperti. Durante il campus è prevista anche una sessione dedicata all'informazione su attività fisica ed emofilia grazie al coinvolgimento di un gruppo multidisciplinare di clinici e delle associazioni di pazienti locali.
L'emofilia - ricorda la nota - è una patologia principalmente maschile: è estremamente raro che le donne ne siano colpite, pur essendo portatrici della malattia. Perché ciò accada, il padre deve essere affetto da emofilia e la madre portatrice sana. Molte donne portatrici possono presentare livelli di fattore della coagulazione relativamente bassi e presentare i segni di una emofilia lieve.
"L'emofilia è una malattia rara di origine genetica legata alla coagulazione del sangue. Ne esistono principalmente due forme, l'emofilia A e l'emofilia B, la prima è dovuta alla carenza di fattore VIII, la seconda alla carenza di Fattore FIX" spiega Chiara Biasoli, responsabile del Centro emofilia della Romagna presso l'Azienda Romagna a Cesena e membro Aice - Associazione italiana centri emofilia, ricordando il grande impatto che la malattia ha sulla vita del paziente e dei suoi familiari, "perché la carenza dei fattori della coagulazione provoca emorragie che possono essere anche gravi e si verificano più frequentemente a livello articolare e muscolare".
Negli ultimi anni, conclude Biasoli, "si sta modificando la gestione delle persone con emofilia. Abbiamo a disposizione terapie innovative che permettono una reale personalizzazione dei trattamenti e ci affidiamo non solo a farmaci, ma associamo prevenzione e protezione consigliando la corretta attività fisica. Abbiamo implementato le multicompetenze cercando di ottimizzare la multidisciplinarità. E' importante instaurare un processo di collaborazione tra medici e pazienti volto all'accrescimento della conoscenza reciproca con l'obiettivo di rendere i pazienti, o i genitori dei pazienti più piccoli, più consapevoli e partecipativi nel loro percorso di cura".
- 12:54 - Pnrr: Conte, 'governo coinvolga Parlamento, presto iniziativa ad hoc'
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - "Annuncio una grande iniziativa, già impostata e senza polemica, per costringere il governo a confrontarsi in Parlamento sul modo in cui si sta attuando il Pnrr", un'iniziativa nel nome della "trasparenza. Oggi il governo non si confronta e non riusciamo a capire -alla luce di una rimodulazione che c'è stata- quali progetti verranno realizzati e quali no. Faremo un'iniziativa per chiedere di costruire una struttura che consenta un confronto" con le Camere. Lo annuncia il leader del M5S Giuseppe Conte, incontrando la stampa estera. "Meloni parla sempre delle rate incassate ma non dice mai come e se si stanno spendendo i soldi", rimarca.
- 12:48 - Europee: Conte, 'in Ue interlocuzione coi Verdi, valuteremo...'
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - "Stiamo valutando il modo migliore per poter incidere e per far valere le nostre posizioni. C’è stata un’interlocuzione con i Verdi, non abbiamo finalizzato quel confronto. Valuteremo. L’importante è poter esprimere le nostre posizioni”. Lo ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte, in un incontro alla stampa estera, aggiungendo che i "verdi tedeschi sulla guerra hanno una posizione rigida e questo è un motivo di difficoltà".
- 12:46 - Giustizia: Conte, 'governo vuole controllare magistratura, c'è disegno autarchico'
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - "Abbiamo oggi in Italia una classe al governo che sta facendo di tutto per limitare gli strumenti investigativi, sta smantellando tutti i presidi anticorruzione, hanno cancellato il reato di abuso di ufficio. Ci sono varie norme che denotano un potere politico che non vuole il controllo della magistratura ordinaria e contabile. Ogni volta che l’Anac interviene c’è un esponente del governo che la attacca. Abbiamo un clima che definisce un disegno che distrugge pilastri dell’attuale ordinamento costituzionale e che ci riporta a una post-democrazia di stampo autarchico. Fa parte del disegno avere anche una magistratura che non possa svolgere il suo potere di contraltare rispetto alla narrazione edulcorata che Meloni e il suo governo fa della realtà italiana. Noi lo contrasteremo in tutti i modi”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte, intervenendo alla stampa estera, e accusando il governo di fare".
- 12:44 - Quirinale: Mattarella riceve delegazione Nisida per presentazione progetto 'Le voci di dentro'
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale una delegazione dell'Istituto penale per minorenni di Nisida, guidata dal direttore Gianluca Guida, per la presentazione del progetto "Le voci di dentro".
- 12:42 - Milano: difesa Pifferi, 'ha solo abbandonata la figlia, famiglia corresponsabile'
Milano, 13 mag. (Adnkronos) - "Non c’è stata volontarietà: se avesse voluto ucciderla l'avrebbe fatta sparire". Lo sostiene Alessia Pontenani, avvocato che difende Alessia Pifferi accusata dell'omicidio aggravato della figlia Diana di soli 18 mesi, morta di stenti. "Quel maledetto 14 luglio (del 2022, ndr), lei parte con un piccolo trolley, non con due valigie enorme" e lascia sola la bambina per raggiungere il suo compagno in provincia di Bergamo. "La lascia da mangiare e da bere, la lascia nel suo lettino senza lenzuola, lascia le finestre aperte; poi non sappiamo cosa sia successo, se i piani di questa ragazza madre sono andati in frantumi" aggiunge nel suo intervento in aula a Milano.
Una donna la cui "incuria" e "incapacità di accudire" la bimba viene più volte ricordata dal difensore che invoca l'infermità per la sua assistita che si lascia andare a un pianto silenzioso. "Quel corpicino aveva bisogno di amore e protezione che lei non è riuscita a darle" aggiunge. Ritorna una settimana dopo aver abbandonato la piccola Diana e "Non inscena la sparizione della bambina o il rapimento. Avrebbe potuto metterla in un sacchetto della spesa e farla sparire e non se ne sarebbe accorto nessuno perché questa bambina era un fantasma" che nessuno ha mai sentito piangere. Se l'imputata ha commesso un reato "è quello di abbandono di minore". Ad Alessia Pifferi vanno concesse le attenuanti generiche "perché non ha mai preso in giro nessuno", lei "non ha mai pensato alle conseguenze delle sue azioni tanto che ha dato l’allarme. Avesse premeditato questo delitto orribile non saremmo qui, ma a cercare una bambina scomparsa. Esiste un reato nel nostro codice che è l’abbandono di minore: è il nostro caso, è il caso di Diana".
L'imputata "lo compie la prima volta che va al supermercato senza la figlia, nel primo weekend in cui la lascia sola a casa, nel secondo, nell’ultima maledetta settimana. Sperava, credeva in cuor suo che non sarebbe successo nulla". Diana Pifferi "era una donna abbandonata a se stessa. Capisco il dolore della famiglia, forse giustificato dal timore di essere chiamati in causa con una forma di corresponsabilità; e forse la corresponsabilità ce l'ha chi l'ha sentita piangere e non è intervenuto o chi per una settimana non si è preoccupato di fosse questa bambina; tutti sono responsabili" incalza l'avvocata che chiede l'assoluzione e lascia nelle mani dei giudici "Alessia e Diana. E' ora che entrambe queste persone sfortunate abbiamo davvero giustizia".