È iniziata oggi nello stabilimento di Kvasiny, in Repubblica Ceca, la produzione della Skoda Superb Wagon, o Combi, a seconda dei mercati. Il primo esemplare è equipaggiato con un 2.0 TDI, ha la carrozzeria bianca ed è destinato a un cliente ceco. La terza generazione dell’ammiraglia Skoda è costruita sulla piattaforma modulare Mqb, la stessa che equipaggia le Volkswagen Golf e Passat e l’Audi A3. La casa del gruppo VW, per ora, ha rilasciato informazioni dettagliate solo sulla berlina: al lancio, a settembre, la Superb sarà disponibile col motore a benzina 1.4 TSI da 150 CV e il 2.0 TDI in tre livelli di potenza (150 e 190 CV). Successivamente arriveranno anche il 2.0 TSI da 280 CV e il 1.6 TDI da 120 CV. Cambio manuale o doppia frizione, trazione anteriore o integrale, prezzi a partire da 25.900 euro.
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Skoda Superb, iniziata la produzione della Wagon. La nuova serie da 25.900 euro
- 11:16 - **Ucraina: Lega, 'ambasciatore Francia venga in Parlamento a chiarire parole Macron'**
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - - "Ho invitato l'ambasciatore di Francia a venire a conferire davanti alla commissione che io presiedo sulle pericolose parole pronunciate dal Presidente Macron" a proposito dell'eventuale invio di truppe in Ucraina. "Ovviamente sappiamo che il Parlamento non ha il potere di convocare, è un invito, ma ritengo che l'ambasciatore di Francia a Roma debba chiarire, precisare, smorzare le parole del suo Governo e debba farlo qua in una sede parlamentare. E intendo estendere l'invito oltre ai componenti della quattordicesima commissione ai membri delle commissioni Esterie e Difesa di questo ramo del Parlamento". Lo ha annunciato il presidente della commissione Politiche europee della Camera, Alessandro Giglio Vigna, della Lega, durante la dichiarazione di voto sulla Relazione sulle missioni italiane all'Estero.
- 11:08 - Italia-Africa: Zoppas (Ice), 'esportiamo tecnologie e formazione'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Il piano Mattei è molto importante nel rapporto fra Italia e Africa. Abbiamo 60 miliardi di interscambio, 20 di esportazioni italiane. Quando si parla di esportazioni si esportano tecnologie, saper fare, aumento degli standard produttivi. Oggi avete un tipo di necessità per quanto riguarda i settori idrico e agricolo ed è l'utilizzo delle migliori tecnologie. E' importante fornire formazione per l'utilizzo delle nostre tecnologie e questo ha conseguenze dirette nello sviluppo, nella parte agricola e idrica, nei settori dello spazio e della salute. Dobbiamo riuscire a darvi tutto il contributo possibile perché abbiate in poco tempo le nostre tecnologie". Lo ha detto il presidente dell'Ice Matteo Zoppas, intervenendo alla Farnesina al Forum imprenditoriale Italia-Africa
"Come Ice - ha aggiunto Zoppas - siamo attivi nel collegare le imprese italiane al tessuto imprenditoriale locale, facciamo formazione, formiamo i formatori e gli imprenditori per creare le basi per un ulteriore sviluppo. Ma dobbiamo risolvere problemi come quelli delle valute e dell'inflazione. Dobbiamo eliminare questi ostacoli. Siamo convinti che il vostro sviluppo avrà come conseguenza anche il nostro sviluppo".
- 11:03 - **Corruzione: Donzelli, 'fiducia in Toti e magistratura, resta presunzione innocenza'**
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Vedremo esattamente cosa emerge, quali sono le accuse nei confronti del governatore della Regione. Lo vedremo nel dettaglio perché è tutto molto prematuro. Sui tempi si sono già espresse numerose persone. Rimane la presunzione di innocenza". Lo ha detto ai cronisti il responsabile organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli, a proposito dell'inchiesta in Liguria che vede coinvolto il presidente della Regione Giovanni Toti.
"Toti ha dichiarato che riuscirà a spiegare la sua estraneità a qualsiasi accusa, ovviamente c'è fiducia anche nella giustizia italiana. Siccome ho fiducia sia in Toti che nella giustizia, Toti riuscirà a dimostrare all'interno del sistema giudiziario la sua estraneità a qualsiasi accusa", ha proseguito l'esponente di Fratelli d'Italia.
- 11:00 - **Europee: Donzelli (Fdi), 'pancia a terra per far avere più consensi possibile a Meloni'**
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - L'evento 'Europa Viva 24' è "un appuntamento importante che aiuta il Partito dei Conservatori a prepararsi a una sfida epocale per l'Europa. I Conservatori hanno le idee chiare... Ci consideravano euroscettici, antieuropeisti, oggi tutte le famiglie europee arrivano a dire le cose che i Conservatori in questi anni avevano già detto. Avevamo ragione noi. Noi siamo credibili, gli altri molto meno". Così Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'evento di Ecr Party in programma a Madrid dal 17 al 19 maggio.
"Il ruolo centrale avuto da Giorgia Meloni" come presidente di Ecr e al governo del Paese "avrà maggior peso se sarà forte il consenso degli italiani, questo il motivo principale per cui siamo pancia a terra per far avere più consensi possibile a Giorgia Meloni. Più consenso avrà Meloni più forza avrà l'Italia in Europa", ha proseguito Donzelli.
- 10:43 - Aviaria, "casi umani sottostimati": per esperte si rischia pandemia
Milano, 8 mag. (Adnkronos Salute) - I casi umani di aviaria sono sottostimati. E "se molti lavoratori delle aziende lattiero-casearie contraggono l'H5N1", il virus aviario che circola tra le mucche in diversi stati Usa, "rischiamo una pandemia". Jennifer B. Nuzzo, Lauren Sauer e Nahid Bhadelia, tre accademiche americane, lo scandiscono a chiare lettere in un intervento pubblicato sul 'Washington Post'. Le misure "giustamente disposte" dal Dipartimento dell'Agricoltura per evitare che l'influenza aviaria si diffonda tra gli allevamenti bovini anche in altri stati del Paese, avvertono le tre esperte, "potranno ben poco contro la minaccia principale che l'H5N1 rappresenta per l'uomo: l'infezione dei lavoratori" delle imprese colpite. "La nostra incapacità di proteggerli", ammoniscono, non solo "mette a rischio la loro salute", ma "dà al virus l'opportunità di evolversi in" un patogeno che costituirebbe "un rischio maggiore per le persone, compresi coloro che vivono lontano dagli allevamenti".
Nuzzo è docente di epidemiologia e direttore del Centro pandemico alla Brown University School of Public Health; Sauer è professore associato all'University of Nebraska Medical Center dove dirige lo Special Pathogen Research Network, mentre Bhadelia, infettivologa, è professore associato, direttore e fondatore del Centro sulle infezioni emergenti della Boston University.
Nell'articolo ricordano che ad oggi è noto soltanto un caso di contagio mucca-uomo nell'ambito dell'epidemia in corso tra i bovini statunitensi (il lavoratore del Texas che ha riportato una congiuntivite emorragica), però citano le dichiarazioni rilasciate dalla veterinaria Barb Peterson alla pubblicazione specializzata 'Bovine Veterinarian': "Ogni azienda con cui ho lavorato, tranne una, ha avuto persone malate nello stesso momento in cui aveva vacche malate. C'è stata una sottostima del virus" fra gli esseri umani.
Altri report dicono la stessa cosa, sottolineano le firmatarie dell'intervento sul Wp, e "questi rapporti sono preoccupanti non perché le infezioni siano gravi - precisano - ma perché qualsiasi incremento dei contagi umani aumenta le possibilità che il virus raggiunga qualcuno che soffre di altre malattie e che, se infettato, potrebbe subire conseguenze peggiori. E storicamente - rammentano - l'H5N1 non è stato lieve negli uomini: su quasi 900 persone che, a quanto sappiamo, sono state infettate finora nel mondo, il virus ne ha uccise circa la metà".
"La scoperta di materiale virale nel latte venduto nei negozi americani", che ha spinto il governo federale a mettere in campo azioni più decise contro l'epidemia di aviaria tra i bovini, "di per sé non è allarmante", rassicurano Nuzzo, Sauer e Bhadelia. "La pastorizzazione - confermano - sebbene non rimuova gli agenti patogeni, neutralizza la loro capacità infettiva". Tuttavia il virus H5N1 comporta comunque "rischi per i lavoratori del settore lattiero-caseario, che potrebbero essere esposti alle mucche infette e al latte prima che venga pastorizzato". Ecco perché "è fondamentale proteggere dall'esposizione i lavoratori che potrebbero entrare in contatto con animali infetti", esortano le tre accademiche.
"Le protezioni per gli occhi e le mascherine raccomandate dai Cdc", suggeriscono, "dovrebbero essere prontamente disponibili per tutti i lavoratori del settore lattiero-caseario. Tutti gli stati hanno accesso a questi dispositivi, ma serve formazione per assicurarsi che le aziende li forniscano ai propri dipendenti e che il loro utilizzo diventi una routine". Non solo: "Gli addetti del settore lattiero-caseario hanno bisogno anche di vaccini anti-H5N1", sostengono le esperte. "Gli sforzi per renderli disponibili devono essere accelerati", chiedono. "Le autorità sanitarie hanno affermato che il virus circolante negli allevamenti ha un buon 'match' con quelli dei vaccini in sviluppo. Ma non sono stati chiari sulle scorte esistenti - osservano le specialiste - né su quando la Fda potrebbe autorizzarne l'uso".
"Come abbiamo imparato da Covid-19, ritardi nella vaccinazione potrebbero portare a morti evitabili", rimarcano le docenti che sollevano anche un altro problema: "Poiché molti braccianti agricoli sono immigrati, è necessario lavorare per superare sia la diffusa mancanza di assicurazione sanitaria sia i forti disincentivi finanziari e legali a denunciare le infezioni".
Per proteggere i lavoratori a rischio e scongiurare una nuova pandemia, proseguono Nuzzo, Sauer e Bhadelia, "serve una maggiore sorveglianza virale nelle aziende agricole e negli impianti di lavorazione dei latticini". Quanto prescritto dall'Usda, il Dipartimento dell'Agricoltura Usa, che impone di "testare le mucche solo quando stanno per trasferirsi in un altro stato", per le tre esperte "non proteggerà i lavoratori". Senza contare che "i test devono essere inviati ai laboratori e questo ritarda i risultati". Esiti che, se positivi, "segnalerebbero la necessità di proteggere le persone". Attualmente, fanno notare ancora le specialiste, "i test più diffusi negli allevamenti di bovini da latte restano volontari e limitati agli animali con sintomi, nonostante le evidenze secondo cui le mucche possono avere anche infezioni asintomatiche e altri animali da allevamento sono stati infettati".
"Test più vasti sulle vacche sono impegnativi, ma essenziali, così come lo sono test più estesi sui lavoratori dell'industria lattiero-casearia", continuano le firmatarie dell'intervento, specificando le azioni necessarie: "Tutti coloro che operano negli allevamenti di bovini da latte avranno bisogno di un accesso immediato ai farmaci antivirali, nel caso in cui si verifichi un'epidemia. Serve sviluppare velocemente test rapidi in modo che i campioni possano essere analizzati direttamente nelle aziende, anziché inviati ai laboratori. E' fondamentale sequenziare regolarmente campioni di virus isolati dalle mucche, per intercettare eventuali mutazioni genetiche che potrebbero migliorare la capacità del virus di infettare gli esseri umani o di eludere l'effetto dei farmaci antivirali. Finora l'Usda è stata lenta nel condividere le informazioni genetiche sui campioni virali raccolti da mucche infette e questa situazione deve cambiare immediatamente".
"Prevenire le infezioni dei lavoratori agricoli e la diffusione incontrollata" dell'influenza aviaria "tra i mammiferi è fondamentale - concludono le tre accademiche - per impedire al virus di diffondersi più facilmente tra gli uomini. Questo richiede un coordinamento attivo tra i funzionari federali, statali e locali dell'agricoltura e della sanità pubblica".
- 10:40 - Covid, Astrazeneca ritira il vaccino in tutto il mondo
(Adnkronos) - Il vaccino contro il Covid di AstraZeneca è stato ritirato in tutto il mondo dopo che l'azienda ha riconosciuto per la prima volta che Vaxzevria può causare trombosi come raro effetto collaterale e pericoloso. E' quanto riporta il quotidiano britannico 'The Telegraph'.
Il gigante farmaceutico ha annunciato che il vaccino è stato ritirato dal mercato per "motivi commerciali". Ha inoltre dichiarato che non viene più prodotto o fornito, essendo stato sostituito da vaccini aggiornati che combattono nuove varianti.
La richiesta di ritiro del vaccino è stata presentata il 5 marzo ed è entrata in vigore il 7 maggio. Il vaccino non può più essere utilizzato nell'Unione Europea in seguito alladecisione dell'azienda di ritirare la sua "autorizzazione all'immissione in commercio". "Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c'è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto ne distribuito. Non prevedendo quindi una futura domanda" per il prodotto, "AstraZeneca ha pertanto deciso di ritirare l'autorizzazione all'immissione in commercio" Aic, aveva dichiarato il 4 maggio l'azienda anglo-svedese all'Adnkronos Salute. Nei prossimi mesi saranno presentate domande simili nel Regno Unito e in altre nazioni che hanno dato il via libera al vaccino.
Negli ultimi mesi, Vaxzevria, vaccino adenovirale in due dosi indicato dai 18 anni in su e autorizzato in quanto "efficace e sicuro", è stato messo sotto osservazione per un effetto collaterale molto raro, che causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine. In un procedimento legale a Londra, AstraZeneca ha ammesso che il vaccino "può, in casi molto rari, causare sindrome da trombosi con trombocitopenia o Tts". L'eventualità che il vaccino possa, in casi molto rari, essere un fattore scatenante di Tts era indicata nelle informazioni di prodotto disponibili al pubblico, aggiornate in questo senso nell'aprile 2021 con l'approvazione dell'Agenzia del farmaco inglese Mhra.
"Secondo stime indipendenti, solo nel primo anno di utilizzo" del vaccino Vaxzevria "sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite umane e sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale", sottolinea AstraZeneca in una dichiarazione riportata dal 'Telegraph'. "I nostri sforzi - evidenzia il gruppo - sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente ritenuti una componente chiave" che ha contribuito a "porre fine alla pandemia" di Covid. "Ora lavoreremo con le autorità regolatorie e i nostri partner per allinearci su un chiaro percorso da seguire per concludere questo capitolo".
- 10:21 - Italia-Africa: Tajani, 'noi interlocutori naturali, accordi per crescita win-win'
Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "La presenza di tante persone al ministero degli Esteri dimostra il successo di questo incontro e l'interesse delle imprese italiane e africane fa presagire buoni risultati: è una tappa importante nei rapporti fra Italia e continente africano. Sono convinto che i popoli africani vogliano tenderci la mano perché ci conosciamo e siamo i loro naturali interlocutori, per la vicinanza, ma anche perché la mentalità italiana è spesso simile, particolarmente ai popoli del nord Africa". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo alla Farnesina il Forum imprenditoriale Italia-Africa.
"Guardiamo l'Africa con lenti africane - ha sottolineato Tajani - ci aspettiamo una compartecipazione a iniziative economiche, nel settore dello spazio, della salute, agricolo e scientifico e della ricerca: la visione dev'essere complessiva nei rapporti fra Italia e continente africano. Il nostro interscambio è solido ma possiamo fare ancora di più, l'industria dello spazio guarda al futuro e può essere utilizzata nella lotta al cambiamento climatico e per migliorare l'agricoltura. Sono grande sostenitore della nascita di società miste, soprattutto per quanto riguarda le materie prime, ne abbiamo bisogno e l'Africa ne è ricca, dobbiamo realizzare accordi win-win. Con la trasformazione di queste materie prime in Africa e con la mano d'opera africana, e con il nostro saper fare, avremmo tutti vantaggi economici, con la crescita economica dell'Africa e con le materie prime indispensabili per la nostra competitività".
"Il Piano Mattei deve essere parte di un più ampio piano europeo per contribuire alla crescita del continente africano - ha aggiunto il ministro degli Esteri - Dovremmo lavorare a un'interconnessione maggiore delle reti di trasporto. Ritengo che il continente africano abbia delle potenzialità importanti ed è già presente un settore imprenditoriale di qualità. Vogliamo fare sì che ci siamo sempre più rapporti e portare più Africa nelle nostre imprese. Giovani africani si stanno laureando nell'università per stranieri di Perugia e parlano ottimamente l'italiano, possono lavorare con noi. La ricerca universitaria, la collaborazione, servono ad avere sempre più giovani che conoscono entrambi i meccanismi, del nostro Paese e di quello di provenienza".
"Le risorse umane sono fondamentali, abbiamo borse di studio che finanziamo e sono riuscito a ottenere un incremento per i giovani che si specializzano nella lingua italiana e che poi possono insegnare la nostra lingua nei loro Paesi, al fine di inserire i lavoratori stranieri nei nostri Paesi - ha concluso Tajani - Il capitale umano dell'Africa, con tanti giovani che rappresentano il il presente e il futuro delle nostre società, possono guardare con attenzione al nostro Paese. Lavoriamo a un pacchetto di 200 milioni euro per a fondo perduto. Crediamo nell'Africa, mi auguro che sempre più popoli e Paesi africani credano nell'Italia e che nascano sempre più occasioni che rafforzino la nostra amicizia. Il Mediterraneo deve diventare sempre più un mare di sviluppo e sempre meno un cimitero di giovani africani che cercano fortuna in Italia e in Europa".