Non un nuovo partito, ma un coordinamento delle forze della sinistra in Italia con la possibilità di avere una doppia tessera. E’ la proposta del leader di Sinistra ecologia e libertà Nichi Vendola dal palco di Human Factor, la manifestazione organizzata a Milano. “Questo coordinamento dovrebbe lavorare per tutto il mese di febbraio per decidere campagne nazionali per rimescolare tutti i popoli di sinistra. Noi abbiamo la volontà non di annunciare un fatto magico, l’improvvisa nascita di un nuovo soggetto politico. Siamo una comunità tra tante altre comunità. Non sciolgo Sel. Non dico a questa comunità di fare un passo indietro ma di fare molti passi in avanti”. Vendola è poi tornato ad attaccare Renzi: “Noi abbiamo il passaggio del Quirinale e lo affrontiamo con un giudizio negativo perché il potere esecutivo di Renzi ha quasi del tutto cannibalizzato il potere legislativo. Il parlamento è solo un votificio. Non come Berlusconi ma molto oltre. Il parlamento non ha più alcuna autonomia”.

Un’idea che non convince però tutti. “Tradizionalmente la doppia tessera”, ha detto Gianni Cuperlo, “come per i sindacati ed i radicali, non porta bene. Mediamente c’è una tessera. Concentriamoci sui contenuti per costruire questo percorso comune, poi vedremo”. Le forze di sinistra si contano a Milano in una manifestazione che ha radunato non solo gli esponenti di Sel, ma tanti rappresentanti dei critici Pd. Da Gianni Cuperlo a Pippo Civati fino Stefano Fassina. Nell’aria i dubbi e le incertezze su idee di scissione o necessità di ricompattarsi. Il vero problema ora è quello di poter fare pressioni sul presidente del Consiglio per la scelta del prossimo presidente della Repubblica. Se nei giorni scorsi Vendola e Civati avevano rilanciato l’idea di un patto anti candidato del Nazareno, ora si aspettano le consultazioni di martedì 27 gennaio con la maggioranza.

Tra le assenze l’eurodeputato Sergio Cofferati che ha da poco lasciato il Partito democratico in polemica sulla gestione delle primarie in Liguria. L’ex sindacalista Cgil ed ex sindaco di Bologna ha però ha mandato un video-messaggio. “Il compito”, ha detto, “che ci aspetta è quello di scrivere un’altra storia che sia speranza ai giovani e includa chi è ai margini. Per questo servono politiche di crescita, rispetto dell’ambiente, protezioni sociali universali e lavoro accompagnato da diritti individuali e collettivi. Ma ancor più dobbiamo collegare le politiche a valori identitari e condivisi”. E ha aggiunto: “È una grande battaglia culturale e politica quella che dobbiamo promuovere per dare senso alla democrazia e alla partecipazione. Lo faremo insieme, ne sono certo. Un’altra storia è vicina”.

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