No alle nuove slot machines nelle città italiane. “Per sbaglio” dice il senatore democratico Casson. Sì al condono per i concessionari delle macchinette mangia soldi. “Per astensione” denuncia il Movimento 5 Stelle. Nessun errore, quindi, quando si è trattato di approvare il provvedimento dei grillini, che avevano proposto di bloccare la norma contenuta nel decreto Imu che permette ai signori delle slot di risparmiare – e di tanto – sulla multa dovuta allo Stato per i mancati tributi versati allo Stato.

Una nota del ministero dell’Economia precisa però che la mozione approvata oggi al Senato, “come ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, è inapplicabile perché il governo compirebbe un atto illegittimo determinando: un contenzioso con i circa 200 operatori italiani ed esteri che hanno ottenuto la concessione; la riapertura del contenzioso comunitario, dopo due procedure di infrazione chiuse nel 2010 a seguito della regolamentazione del mercato; lo spostamento in massa di giocatori verso il mercato illegale; la perdita della possibilità di contrastare, con strumenti mirati, il gioco problematico e patologico e l’accesso dei minori al gioco”. La moratoria prevista nella mozione determinerebbe, inoltre, una “forte diminuzione delle entrate in una fase estremamente delicata per la finanza pubblica”.

Il governo è stato battuto in aula al Senato nella votazione di una mozione della Lega Nord a prima firma del senatore Bitonci che vieta per un anno l’apertura di nuovi centri per i giochi d’azzardo elettronico on line e nei luoghi aperti al pubblico. La mozione è stata votata ad ampia maggioranza. Il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti (Pdl) ha detto ai giornalisti che il documento in questione “presenta aspetti di conflitto con i diritti dei gestori che già si sono aggiudicati la concessione e il problema del mancato gettito per sei miliardi di euro”. Giorgetti, poi, ha annunciato che rimetterà la delega sui giochi. Felice Casson, senatore del Pd ha spiegato che “tutto è avvenuto in un momento di grande confusione in Aula. In pratica si è trattato di un errore di votazione. Quelli che avevano capito, come me, hanno votato contro la mozione, altri no”. Non la pensa così, però, il collega di partito Giuseppe Lumia. Toni e contenuti diametralmente opposti. “Finalmente il Parlamento detta regole chiare e incisive al governo per arginare il fenomeno del gioco d’azzardo nel nostro Paese – ha detto Lumia – Sul mercato dei giochi bisogna intervenire al più presto per contrastare il gioco patologico è combattere gli interessi che le mafie e la criminalità organizzata hanno nel settore”. Il capogruppo del Pd in commissione Giustizia e primo firmatario dell’odg unitario presentato ed approvato stamani al Senato si rivolge direttamente a Giorgetti: “Mi dispiace – ha aggiunto – che il sottosegretario all’economia abbia rimesso la delega sui giochi. La moratoria sulle nuove autorizzazioni è una proposta che il Pd e la maggioranza hanno avanzato a prescindere dalla Lega, tanto da inserirla nell’Odg unitario. Un ordine del giorno che, paradossalmente, è stato votato da tutti tranne la Lega”.

Il documento della Lega è stato approvato anche da molti senatori del Pdl. Successivamente l’assemblea ha votato a favore di un ordine del giorno (il governo si è rimesso all’Aula) per precisare meglio il contenuto del documento del Carroccio: si impegna l’esecutivo a “prevedere una moratoria per le nuove autorizzazioni in attesa della riorganizzazione e pianificazione dell’intero sistema”. Rispetto al testo della mozione leghista si sottolinea che la moratoria riguarda solo le nuove autorizzazioni. L’ordine del giorno è stato approvato a vasta maggioranza. Contrari solo M5S e Lega Nord, con Calderoli che ha spiegato come l’odg rappresentava “una specie di contentino che non serve a nulla perché la nostra mozione pone condizioni precise”. Tanto precise che Maroni esulta: “Governo battuto da mozione Lega, ora vada a casa” ha detto il segretario federale.

“Siamo contenti che al Senato sia stato sconfitto lo Stato biscazziere. Non è possibile fare cassa sulla debolezza del vizio del gioco che riguarda moltissimi italiani. Insieme a Giorgetti si dovrebbero dimettere tutti coloro che hanno proposto l’apertura di nuovi centri scommesse che, per noi in alcuni casi, sono delle vere e proprie bische”. Parola del segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, che annuncia una raccolta firme “in tutta Italia le firme per un disegno di legge di iniziativa popolare affinché sia vietato il gioco d’azzardo. Lo Stato continua a sottrarre alle famiglie 100 miliardi di euro l’anno, sfruttando la disperazione di chi, con la crisi, tenta la fortuna e di coloro che sono vittime della ludopatia“.

Rispedita al mittente, invece, la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, che proponeva la cancellazione dell’articolo 14 del decreto Imu, ovvero quello che prevede il condono per le società concessionarie di slot machines. A votare a favore solo in 76 (M5S, Lega, Sel, Scelta Civica, 6 del Pd e 2 del Pdl), astenuti Pd e Pdl, con l’astensione che nell’aula di Palazzo Madama vale come voto contrario. Durissima la nota diffusa dal non partito di Beppe Grillo. “Al Senato si è consumata l’ennesima vergogna a favore delle lobby del gioco d’azzardo. Pd e Pdl con il trucco democristiano dell’astensione hanno bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle a prima firma Giovanni Endrizzi sui danni economici e sociali da decine di miliardi di euro causati dal gioco d’azzardo patologico – si legge nel comunicato M5S – Invece di pagare i 98 miliardi di multa, poi ‘scontati’ dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi, i ‘signori dell’azzardo’ grazie al governo Letta ora dovranno restituire allo Stato solo 611 milioni di euro. Il resto sarà ancora una volta a carico dei cittadini”. 

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