Ramones. Cretin hop. Testi commentati – Echaurren Pablo
- 17:45 - Ingegneri clinici, 'convegno Aiic di riferimento su tecnologie per Ssn'
Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) - “E’ stata un’edizione che ha superato ogni nostra aspettativa, che ha trasformato il Convegno Aiic nell’autentico palcoscenico del confronto sulle tecnologie della salute e sullo sviluppo del Servizio sanitario nazionale in chiave realmente innovativa”. Così Umberto Nocco, presidente dell’Associazione italiana ingegneri clinici, ha concluso il 24.esimo appuntamento della professione. I numeri - si legge in una nota - sono lusinghieri: oltre 2.600 presenti, quasi 48 sessioni con oltre 160 relatori, 12 corsi di formazione (con 900 iscritti), oltre 110 aziende presenti con le loro soluzioni tecnologiche.
“Ma al di là delle cifre - commenta Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno - ci portiamo a casa la consapevolezza di quanto il nostro evento sia diventata la ‘casa dell’innovazione di sistema’, cioè il luogo in cui si comprende come le tecnologie entrano a far parte della quotidianità operativa di ingegneri clinici, clinici, operatori e professionisti di tutto il Ssn”. E “non dimentichiamo - conferma Stefano Bergamasco, coordinatore del Comitato Scientifico - che è stato accolto pienamente il richiamo alla necessità di creare un eco-sistema digitale, per evitare che gli investimenti e le progettualità siano fini a se stessi ed incapaci di imprimere un reale cambio di passo qualitativo alle risposte di salute sempre più necessarie in un tempo di più vaste cronicità e di nuovi approcci di prossimità”. L’ultimo atto del Convegno Aiic è stato l’annuncio dell’appuntamento 2025, che si terrà a Napoli e sarà incentrato - il titolo verrà messo a punto nei prossimi mesi dal Consiglio Direttivo - sulle problematiche-criticità-opportunità legate a transizione verde, sostenibilità e nuova cultura organizzativa del sistema salute.
Durante l’evento è stato presentata la prima bozza del Manifesto ‘La Telemedicina che vorrei’, messo a punto da Aiic e dalla Società italiana di telemedicina (Sit). E’ un documento in 10 punti che definisce una piattaforma di riferimento etico-professionale per tutto il sistema della telemedicina. I valori proposti sono: visione, etica, inclusività, formazione, controllo, interoperabilità, scienza, diritto, architettura, sicurezza. Per Emilio Chiarolla, componente del direttivo Aiic e promotore del Manifesto, “l'applicazione del Decreto ministeriale 77 e i progetti del Pnrr stanno generando una svolta epocale per la presa in carico dei pazienti, con la telemedicina che diventa tassello indispensabile in un processo di nuova presa in carico nel territorio per raggiungere tutti i pazienti in maniera capillare. I contenuti del nostro Manifesto - continua - partono dai principi etici e tengono conto delle questioni infrastrutturali e tecnologiche, ma anche delle professioni e della modalità di cooperazione tra professionisti diversi a beneficio ovviamente dei pazienti. Gli ingegneri clinici” sono “trasversali a tutte le attività per la messa a terra delle progettualità della telemedicina, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo”.
Aggiunge Antonio Vittorino Gaddi, presidente Sit: “Il Manifesto della telemedicina è fondamentale perché viviamo in un sistema sanitario universalistico unico al mondo, che vorrebbe portare la tecnologia più avanzata e la telemedicina a tutti i cittadini, a tutti i pazienti, e in tutti gli ospedali nei prossimi anni. Ma questo può essere fatto solo se tutte le forze del Paese concorrono: medici, ingegneri clinici, ed anche la giurisprudenza e gli esperti di etica, di sociologia, di antropologia, di informatica e di tutte le discipline che devono concorrere a creare la telemedicina del futuro”. Il Manifesto è stato condiviso durante il Convegno da varie realtà professionali e scientifiche - Fnopi, Fno, Tsr, Pstrp, Ordine degli Avvocati di Roma, Lega Coop Sociali, Confindustria Dispositivi medici, Sihta, Antev, Card, Antab - ed ora sarà revisionato ed ampliato.
Al convegno si è fatto anche il punto sull’attuazione del Pnrr relativa all’installazione di 3.136 grandi apparecchiature su tutto il territorio nazionale. In una sessione dedicata, Nocco ha presentato “i dati Consip che mostrano come sia stato raggiunto il primo milestone del 2022 sulla pubblicazione dei bandi di gara. La tempestività delle procedure e dell’accordo quadro sono stati aspetti vincenti. Oggi, il residuo delle apparecchiature da acquisire è limitato a quelle oggetto di ricorso e quindi questo primo dato è confortante”. Però, prosegue Nocco, “c’è da riflettere sul fatto che, se a livello geografico la percentuale di acquisto è superiore al 90%, la percentuale di collaudato – e quindi funzionante – è solo del 37%. Pensare di colmare il 60% mancante da qui a fine anno è una sfida improba, su cui dobbiamo confrontarci”. Le difficoltà affrontate nelle installazioni sono molte, ha detto Nocco, “e tra queste non possiamo dimenticare il fatto che si sta sostituendo un parco macchine di enorme importanza mentre l’ospedale lavora: occorre gestire un allestimento senza provocare disagi e limitando i ritardi alle erogazioni di prestazione. Sicuramente - ha osservato - occorre una riflessione sugli aspetti burocratici e amministrativi: l’impressione è che il sistema di rendicontazione sia troppo complicato. La percezione è che ci sia un’attenzione maniacale su dettagli, ed una carenza di attenzione sulla capacità operativa, a cui si aggiunge una bulimia burocratica che incide sui ritardi”.
Concludendo la sessione sul Pnrr, Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, ha sottolineato che “Milestone e target europei sono stati raggiunti a marzo, mentre sono stati poi rimodulati alcuni target intermedi che riguardano la stipula di contratto per l’assistenza primaria e per le interconnessioni aziendali. La nostra personale percezione è che gli ostacoli odierni all’implementazione del Pnrr siano soprattutto le differenze regionali, la carenza di personale sanitario e le carenze nell’attuazione del sistema nazionale di telemedicina”.
La transizione green - anche nella sua incidenza sulla cultura Hta - sarà il tema centrale del Convegno 2025, ma già a Roma il tema è stato affrontato con alcuni degli esperti riconosciuti di settore. Leogrande intervenendo nella specifica sessione, ha ricordato che l’Health Technology Assessment “è una valutazione multidisciplinare che affronta tutte le dimensioni, da quella clinica a quella tecnica, quella legata alla sicurezza ed anche quella legata anche alla sostenibilità. Oggi, quando si parla di sostenibilità non ci si riferisce più solo all’equilibrio economico, ma si attivano anche altri concetti che fanno riferimento proprio alla transizione green ed all'economia circolare. Come Aiic e come sistema-sanità vogliamo e dobbiamo affrontare questi temi perché riteniamo che, da un punto di vista valutativo, devono essere dei nuovi punti di osservazione che favoriscano la diminuzione dell’impatto dei prodotti e dei rifiuti della sanità sull’ambiente”.
Impatto che Marco Rossi, Fondazione policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Roma, ha declinato nell’ambito dell’anestesia citando ad esempio il propofol, agente ipnotico, e la necessità di una miglior gestione della sua eliminazione. “Più in generale – ha affermato Rossi - nel nostro ambito la sostenibilità è considerata ormai valore imprescindibile. Non a caso poche settimane fa è stato presentato il documento di consenso della Società europea di anestesia che evidenzia come l’impiego di farmaci e dispositivi deve ripercorre i concetti della circolarità. Serve un avanzamento culturale complessivo a cui tutti insieme dobbiamo contribuire”.
A conclusione di sessione, Marco Marchetti di Agenas ha ricordato che l’Agenzia sta implementando il Piano nazionale Hta presentato nello scorso novembre, ed ha già portato alla riformulazione della cabina di regia. “Nel frattempo dobbiamo far crescere la cultura e la competenza nella valutazione delle tecnologie. Abbiamo previsto, a tale proposito, una lista dei centri collaborativi che dovrà essere aggiornata annualmente. E per incrementare il livello culturale sulle valutazioni Hta, a brevissimo usciremo con un avviso per la formazione di base e avanzata. Nella prima prevediamo di formare circa 2.000-2.500 operatori l’anno con corsi Ecm, mentre per la formazione avanzata, diretta alle università, prevediamo Borse di studio per i corsi abilitanti”.
Tra le riflessioni importanti emerse dal 24.esimo Convegno Aiic non poteva mancare quella su cui professionisti, istituzioni e aziende si stanno confrontando da tempo: l’innovazione e la sostenibilità possono coesistere o sono destinate ad un dialogo tra sordi? Mentre si attende la pronuncia sul tema Payback, Massimo Giuseppe Barberio, Coordinatore Gruppo di lavoro dei diagnostici di Assobiotech, ha dichiarato che “i tempi sono maturi per accelerare una spinta interna alle organizzazioni che operano nel mondo della Salute” per far “emergere tra gli obiettivi condivisi anche quelli legati alla sostenibilità. Diventa necessario coniugare sostenibilità e appropriatezza, usando come collante le tecnologie innovative che contribuiscono ad aumentare le possibilità di cura per un numero sempre maggiore di pazienti e nel contempo riducono significativamente il costo complessivo di gestione di determinate patologie.”
Dal suo punto di vista Fernanda Gellona, direttore generale Confindustria Dispositivi medici, ha evidenziato che “sull’accesso all’innovazione tecnologica, noi abbiamo visto con grande favore l'ingresso e la definizione del Piano nazionale Hta che, per la valutazione delle innovazioni tecnologiche è, noi riteniamo, lo strumento giusto. Però, a fianco di questo Piano, ci deve essere anche la certezza che poi, ad esempio, un'innovazione che abbia avuto un parere positivo, trovi spazio nei Lea”.
Sull’argomento il presidente Nocco ha concluso: “La sostenibilità dell’innovazione va ripensata. Spesso ci fermiamo all'aspetto puramente economico perché è quello probabilmente più comprensibile a tutti, però ci sono tanti driver che controllano l'innovazione e quindi è chiaro che la sostenibilità non è solo da pensare in chiave economica, ma è anche di processo, perché ogni nuova tecnologia comporta modifiche ai processi che vogliono dire cambiare il modo di lavorare, magari avere più risorse umane oppure modificare il loro modo di lavorare, e quindi formazione. Occorre pertanto entrare in una chiave culturale differente in cui finalmente concordiamo tutti sul fatto che il driver dell'innovazione tecnologica sia multidisciplinare e comprenda pertanto i molti fattori - economici e non solo - che danno nuovo significato alla parola sostenibilità”.
- 17:43 - Pnrr: Fitto, 'Italia in linea con roadmap europea'
Roma, 20 mag. (Adnkronos) - "La Cabina di regia di oggi conferma l’allineamento dell’Italia con la roadmap europea del Pnrr. Con l’avvio della rendicontazione degli obiettivi della sesta rata, il Governo prosegue incessantemente nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Fatti confermati, tra l’altro, dalla positiva relazione dei giorni scorsi della Corte dei conti sull’attuazione del nuovo Piano e dalla Valutazione a medio termine della Commissione europea, che vede l’Italia al primo posto per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario". Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, a seguito della cabina di regia sul Pnrr, oggi a Palazzo Chigi alla presenza dei ministri e dei sottosegretari competenti, dell’Anci, dell’Upi e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Tra i punti all’ordine del giorno della riunione, la copertura finanziaria di tutti gli interventi previsti nell’ambito dei Piani Urbani Integrati (PUI), la revisione tecnica del PNRR recentemente approvata dalla Commissione europea e, infine, la verifica dei 37 obiettivi inseriti nella sesta rata del nuovo Piano italiano, pari a 8,5 miliardi di euro. Nel corso dell'incontro, il ministro Fitto ha illustrato gli esiti dell’istruttoria condotta alla luce delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 19/2024 e relativa ai Piani Urbani Integrati. La norma ha assicurato la totale copertura finanziaria di tutti gli interventi, distinguendo tra quelli coperti con i fondi del PNRR, da destinare ai progetti in linea con le condizionalità del Piano secondo quanto comunicato dalle Città metropolitane e quelli coperti attraverso l’impiego di fondi nazionali per le altre opere programmate nell’ambito della misura".
L’impegno del governo Meloni, viene spiegato in una nota diramata al termine dell'incontro, resta concentrato sull’attuazione degli interventi, volti a restituire alla collettività spazi urbani riqualificati per le attività sociali, culturali ed economiche, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla tutela dell’ambiente e sulla qualità della vita delle persone. In merito alla revisione tecnica del nuovo Pnrr italiano, presentata lo scorso 4 marzo e relativa a modifiche formali finalizzate a semplificare e agevolare l’iter per la rendicontazione degli obiettivi, Fitto ha condiviso l’adozione definitiva della revisione da parte del Consiglio dell’Unione europea, avvenuta lo scorso 14 maggio.
Ultimo punto all’ordine del giorno la discussione in merito allo stato di attuazione delle misure finalizzate al raggiungimento dei 37 obiettivi e traguardi connessi alla sesta rata, tra i quali figurano importanti investimenti legati alla realizzazione di infrastrutture e servizi per i cittadini e numerose riforme, inclusa la misura volta alla riduzione dei ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie, gli interventi in materia di appalti pubblici, la legge quadro dedicata alle persone con disabilità e, infine, i provvedimenti in favore degli anziani non autosufficienti.
- 17:35 - Controllo qualità farmaci, a Merck Italia gli About Pharma Digital Awards
Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) - Merck Italia, affiliata italiana di Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, è stata premiata nel corso della cerimonia conclusiva degli About Pharma Digital Awards, svoltasi giovedì scorso presso l’Allianz Cloud di Milano, con il Progetto “L’Intelligenza Artificiale per l’analisi del controllo qualità”, nella categoria 'Trasformazione Digitale e Industria 4.0'. Il progetto - riporta una nota - presentato dal team del sito Merck di Guidonia Montecelio, consiste in un prototipo che utilizza l’Intelligenza artificiale (Ia) per migliorare il controllo di qualità (Qc) dei farmaci.
Il Qc è un processo fondamentale per un’azienda farmaceutica, al fine di garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci prodotti, che parte dal controllo delle materie prime, fino al prodotto finito, utilizzando varie tipologie di analisi, compresa la cromatografia, utilizzata per separare, identificare e quantificare le diverse componenti un farmaco. La proposta di Merck Italia vede l’utilizzo del'Ia, in particolare quella basata sul 'deep learning', al fine di minimizzare l’attuale variabilità nell’analisi dei dati e garantire maggiore consistenza nei risultati.
Merck Italia è arrivata, inoltre, in finale con altri quattro progetti, nelle categorie Digital in Esg, Ricerca clinica, 'Digital health partnership e Telemedicina. La presenza in categorie così eterogenee - riferisce la nota- testimonia il presidio da parte di Merck Italia di tutte le fasi della catena del valore nel mondo healthcare: dal supporto alla ricerca e alla pratica clinica in collaborazione con i professionisti della salute, alla proposta di soluzioni di digital health per migliorare l’interazione medico-paziente, fino alla sostenibilità a favore delle comunità e dei territori in cui l’azienda opera.
“Questo premio, e i bei piazzamenti in diverse categorie, ci rendono felici e ci riempiono di orgoglio – dichiara Ramón Palou de Comasema, Presidente e Amministratore delegato Healthcare di Merck Italia – perché valorizzano la nostra presenza integrata in tutte le fasi della filiera healthcare. Si tratta di un riconoscimento che premia la nostra volontà di essere sempre pionieri dell’innovazione farmaceutica, e arriva in una settimana speciale per noi, in cui abbiamo celebrato i 50 anni proprio del nostro sito di R&D di Guidonia, un’eccellenza per la nostra organizzazione italiana e per l’intero gruppo Merck”.
Giunti alla loro 11esima edizione, gli About Pharma Digital Awards, vedevano quest’anno 19 categorie all’interno delle quali era possibile presentare i progetti, valutati da una giuria composta da 48 esperti secondo tre criteri: originalità dell’idea e innovatività dell’approccio; capacità di coinvolgimento degli stakeholder e rispetto delle tempistiche e raggiungimento degli obiettivi.
- 17:32 - Cannes 2024, il ritorno di Demi Moore con il body-horror 'The Substance'
Roma, 20 mag. (Adnkronos/Cinematografo.it) - "Non è stato semplice, ma la vulnerabilità era necessaria per raccontare la storia in questo modo". "È stata un'esperienza molto provante, abbiamo dovuto confrontarci spesso su quello che stavamo cercando di realizzare, non è stato semplice". Demi Moore, 61 anni, arriva sulla Croisette dove è protagonista, in concorso alla 77esima edizione di Cannes, dell'opera seconda di Coralie Fargeat, 'The Substance', un body-horror travolgente ed esplicito che mette al centro della narrazione la vecchia gloria di Hollywood, Elisabeth Sparks: conduttrice di una trasmissione di aerobica per il Morning Show, viene licenziata dopo aver superato i 50 anni. Subito il colpo, qualche giorno dopo la donna risponde all'annuncio di un misterioso siero sperimentale di ringiovanimento noto come "la Sostanza".
"Mi sono sentita vulnerabile, è vero, ma la crudezza richiesta dal film era necessaria per raccontare la storia in questo modo", ammette l'attrice che in alcune scene è ripresa in nudi integrali. Mostrare poi la violenza in maniera così esplicita era "l'unico modo per poter raccontare la violenza che quotidianamente alcune donne infliggono a loro stesse per rispettare alcuni canoni imposti dalla società", dice invece la regista, Coralie Fargeat, in lizza per la Palma d'Oro (sarebbe la terza regista francese nel giro di 4 edizioni a vincerla, dopo Julia Ducournau con Titane, 2021, e Justine Triet con Anatomia di una caduta, 2023), che aggiunge: "Questo è un film che ragiona sulla violenza, emotiva e fisica, che gli uomini infliggono alle donne e che le donne finiscono per infliggere a loro stesse, nel perseguimento di ideali irrealistici di bellezza".
Nel caso specifico, Dennis Quaid - che dedica la sua performance alla memoria di Ray Liotta, attore che avrebbe dovuto interpretare questo ruolo, poi morto nel maggio 2022 prima dell'inizio delle riprese - veste i panni di Harvey, il producer del canale che si libera di Elisabeth senza troppi fronzoli: "Molto semplicemente interpreto il ruolo di uno stronzo", dice senza mezzi termini l'attore, che aggiunge: "Anche se interpretarli è sempre molto divertente. Coralie Fargeat non odia gli uomini, odia gli stronzi".
Tornando invece alle difficoltà incontrate durante la lavorazione del film, Demi Moore - alla quale va riconosciuto un coraggio non banale per essersi rimessa in gioco in maniera così plateale - si sofferma su quanto anche Margaret Qualley, che nel racconto interpreta Sue, l'altra da sé più giovane e bella, sia stata indispensabile per metterla a proprio agio: "Mi sono sentita al sicuro con lei, eravamo quasi sempre vicine, nude, e siamo riuscite ad avere anche qualche momento di leggerezza scherzando su quanto fossero assurde certe situazioni, la nostra fiducia reciproca cresceva di giorno in giorno".
- 17:24 - Ostia, polemiche per chioschi "impacchettati" e lidi storici chiusi
Roma, 20 mag. (Adnkronos) - - I chioschi di Castelporziano 'impacchettati' col nastro dei vigili e consegnati al degrado. Le spiagge libere riscaldate dal sole di una stagione balneare iniziata da venti giorni e 'congelate' nell'attesa che si sblocchi la questione delle concessioni. Stabilimenti leggendari come Kursaal e Sporting Beach chiusi per la prima volta nella storia mentre la Casetta, un tempo il lido più ambito sul lungomare, è all'ennesimo anno di abbandono, divorato da una lunga vicenda giudiziaria. E nel frattempo c'é anche chi parla di 'Beach gate'. Lo chiamano 'il mare di Roma', ma qui si naviga solo nell'incertezza e nel degrado. "La stagione balneare sono molti anni che non parte il primo maggio", osserva all'Adnkronos Mario Falconi, da due anni alla presidenza del X Municipio.
La situazione non sembra avere tempi di risoluzione brevi. In fondo, dice ancora il mini-sindaco, "sta succedendo quello che già sarebbe dovuto accadere da anni. Ci sono stabilimenti che hanno arretrati verso la pubblica amministrazione di centinaia di migliaia di euro. Le concessioni sono state disdettate a ottobre, concessioni che non pagano canoni dal 2014. A fine ottobre abbiamo sancito la decadenza e gli imprenditori balneari già sapevano che non avrebbero potuto fare la stagione balneare. Noi abbiamo agito secondo i tempi, probabilmente i concessionari non hanno tenuto nel giusto conto le nostre determinazioni, convinti che anche stavolta avrebbero avuto ragione dai tribunali e questo non è avvenuto. Finalmente ci si comincia a muovere nel solco della legalità ed evidentemente arrivano i problemi".
Il guaio però non riguarda solo i lidi ma anche i quasi sei chilometri di spiaggia comunale tra Castelporziano e Capocotta. "Come Municipio abbiamo gestito fino al 2023 sia le concessioni demaniali marittime che l'organizzazione delle spiagge libere. Quest'anno se uno vuole andare alla spiaggia libera ci sono quelle di ponente già allestite - spiega Falconi - il problema è a levante. A Capocotta la competenza ora è del dipartimento ambiente del Campidoglio: domani dovrebbero assegnare tre dei chioschi e da lì ci vorranno 15 - 20 giorni per organizzare la gestione. Hanno sì sforato con i tempi ma sono pure arrivate 56 offerte per tre chioschi e ci sarà stata la necessità di controllare tutti gli atti. Per quanto riguarda Castelporziano, invece, il dipartimento patrimonio ha seguito la questione e in particolare la presentazione da parte dei gestori dei chioschi di un project financing che si sta valutando". Nel frattempo tutto l'arenile a levante è senza servizi igienici, senza bar, senza docce. E soprattutto senza bagnini.
- 17:02 - Netanyahu e Sinwar, Corte penale internazionale chiede arresto per "crimini di guerra"
L'Aia, 20 mag. (Adnkronos) - Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Kahn ha chiesto che i giudici emettano mandati di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Lo ha detto lo stesso Kahn in un videomessaggio condiviso sui social dicendosi ''profondamente preoccupato'' dalle ''prove raccolte ed esaminate dal mio ufficio''.
Chiesto anche un mandato di arresto internazionale per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che, insieme a Netanyahu, è accusato da Kahn di vari crimini. Ovvero ''aver causato uno sterminio, l'uso della fame come metodo di guerra, la negazione degli aiuti umanitari, trattamenti crudeli, atti disumani, la presa di mira deliberata della popolazione civile durante il conflitto'' seguito all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Uno "scandalo", la replica di Netanyahu, che ha ribadito: "Questo non mi fermerà, non ci fermerà".
Per quanto riguarda Hamas, invece, oltre che per Sinwar il procuratore capo della Cpi ha chiesto che venga emesso un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, il leader delle Brigate Al Qassem meglio conosciuto come Mohammed Deif, e Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas. Nei loro confronti le accuse sono di ''sterminio, omicidio, presa di ostaggi, torture, stupro e violenza sessuale durante la detenzione''.
Una giuria della Corte penale internazionale esaminerà ora la richiesta di Khan per i mandati di arresto. Con i mandati di arresto chiesti nei confronti dei politici israeliani è la prima volta che la Cpi prende di mira il leader di uno stretto alleato degli Stati Uniti. La Cpi aveva invece in precedenza emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin per la guerra lanciata contro l'Ucraina.
"L'annuncio del procuratore della Corte penale internazionale è più che scandaloso e dimostra quanto il sistema giudiziario internazionale sia a rischio collasso", ha scritto su X Herzog che parla di "mossa unilaterale", di un "passo politico unilaterale" che rischia di "incoraggiare i terroristi nel mondo e viola tutte le regole fondamentali della Corte secondo il principio di complementarità e altre norme legali".
"I leader di Hamas sono dittatori oppressivi colpevoli di omicidi di massa, violenze di massa, rapimenti in massa di uomini, donne, ragazzi e bambini - incalza, passati più di sette mesi dall'attacco del 7 ottobre in Israele - E' oltraggioso e non può essere accettato da nessuno qualsiasi tentativo di tracciare un parallelo tra questi terroristi terribili e un governo democraticamente eletto di Israele, al lavoro per adempiere al suo dovere di difendere e proteggere i suoi cittadini nel rispetto dei principi del diritto internazionale".
"Non dimenticheremo chi ha iniziato questa guerra, chi ha violentato, massacrato, dato alle fiamme, brutalizzato e rapito cittadini e famiglie innocenti - incalza Herzog - Non dimenticheremo i nostri ostaggi, il cui ritorno in sicurezza dovrebbe essere la preoccupazione numero uno della comunità internazionale". Il presidente israeliano conclude con l'auspicio che "tutti i leader del mondo libero condannino senza mezzi termini questo passo e lo respingano con fermezza".
- 16:42 - G7, Pelino (Y7): "Periodo storico denso di sfide per giovani"
Roma, 20 mag. (Labitalia) - “Quest'anno il G7 e lo Y7 sono chiamati ad affrontare questioni molto importanti che stanno colpendo la nostra società. I tempi attuali rappresentano un periodo storico impegnativo per molti giovani, in particolare per coloro che soffrono in modo estremo a causa delle guerre che stanno colpendo molti Paesi”. Lo ha detto Alberta Pelino, presidente della Young Ambassadors Society e Chair del Y7, Ceo di Ey in Italia e Coo di Ey Europe West, alla Farnesina in occasione del Summit Youth 7 Italy 2024 - G7 Italia Engagement Group.
“Oggi i giovani continuano a confrontarsi con diverse sfide, dall'alto tasso di disoccupazione a un mercato del lavoro che cambia rapidamente e richiede competenze aggiornate e un passaggio più fluido dalla scuola al lavoro - ha detto ancora la Pelino - Le disuguaglianze sono ancora alte nelle nostre società, con molti giovani ancora emarginati. Inoltre, il cambiamento climatico sta avendo conseguenze devastanti sui sistemi economici e sociali di molti Paesi, e sono necessarie politiche urgenti per garantire una transizione verso un sistema economico sostenibile".
"Ci siamo riuniti qui oggi non solo perché crediamo nel potenziale dei giovani, ma perché lo abbiamo visto. Dalle iniziative digitali pionieristiche alla progettazione di città a misura di giovane, dal rilancio delle culture alle misure proactive contro il cambiamento climatico e le crisi alimentari, i giovani sono in prima linea”, ha concluso la Pelino.