Accordo trovato in Germania sulla nuova legge sull’immigrazione. Le forze di coalizione al governo, la Cdu-Csu e la Spd, sono arrivate a un compromesso sulla nuova normativa per attrarre nuova forza lavoro qualificata da Paesi esterni all’Unione Europea. La stretta di mano è arrivata nella notte ed è il risultato di un lungo lavoro di contrattazione, fino al compromesso su uno dei punti più delicati della legge che “in linea di principio afferma una separazione tra asilo e migrazione economica“.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della riforma, tenuta insieme al ministro dell’economia, Peter Altmaier, e al ministro del lavoro, Hubertus Heil, il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, ha spiegato che i migranti provenienti da paesi esterni all’Unione europea “avranno 6 mesi per cercare lavoro in Germania”. I prerequisiti richiesti per la ricerca di lavoro saranno la conoscenza della lingua tedesca e una formazione appropriata all’occupazione che si intende cercare. “Nell’insieme, abbiamo raggiunto un accordo per gestire meglio l’immigrazione di forza lavoro qualificata, come era negli accordi di coalizione, e io sono molto contento di quanto è stato concordato”, ha continuato il ministro.

Seehofer ha poi spiegato che la Germania ha “bisogno di forza lavoro qualificata da Stati terzi” e che con le nuove misure “la migrazione illegale può ridursi”. Oltre ai visti temporanei di sei mesi per cercare lavoro, il governo ha anche promesso procedure più veloci per il riconoscimento dei titoli di studio. “Oggi è un giorno di successo per la Germania, per l’economia e per la società – ha commentato Altmaier, ricordando la mancanza di lavoro qualificato che affligge da anni l’economia tedesca – È necessario evitare gli errori degli anni sessanta e settanta. Servirà gestire la problematica dell’immigrazione in maniera proattiva” per favorire l’integrazione con l’aiuto del Goethe Institut, per quello che riguarda l’apprendimento della lingua tedesca, le Camere di commercio e le imprese.

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