È stata uccisa KJ2, l’orsa che il 22 luglio scorso ha attaccato un uomo di 70 anni in un bosco in Trentino, nella zona dei laghi di Lamar. Sul piede di guerra tutte le associazioni animaliste a partire dall’Aidaa – Associazione italiana in difesa di animali e ambiente – che in una nota “invita tutti gli italiani a boicottare da subito i prodotti trentini e a disdire le vacanze o i soggiorni programmati nella provincia autonoma di Trento“. “Non può essere l’orsa a pagare con la vita errori umani”, le fa eco il Wwf. Dal canto suo il presidente della Regione, Ugo Rossi, spiega: “Lo si fa in tutto il mondo, quando il pericolo supera una certa soglia si procede con l’abbattimento per garantire la sicurezza delle persone che viene prima di qualsiasi cosa”.

Ferito da un morso dell’orsa a un braccio nel tentativo di difendersi, il 70enne si era salvato gettandosi in un canalone approfittando della distrazione che il cane ha causato all’animale. Dopo l’assalto era subito scattata la caccia all’animale, ufficializzata da un mandato dei forestali del Trentino, che autorizzava “all’abbattimento” dell’animale in caso di pericolo durante la cattura. E così è stato. Secondo l’ordinanza, infatti, l’orso aveva attaccato “senza essere provocato”, rivelandosi un esemplare pericoloso per l’intera comunità.

Una decisione fortemente contestata dall’Aidaa che scrive: “Gli assassini hanno colpito ancora”. A livello legale l’associazione si dice pronta a “contrastare questo fenomeno assurdo dell’abbattimento degli orsi (e in prospettiva dei lupi) e a far condannare a livello europeo le attività assassine messe in pratica con i decreti del presidente Ugo Rossi”. Duro anche il commento del presidente Aidaa, Lorenzo Croce: “Ce lo aspettavamo e non hanno mancato di compiere l’ennesimo barbaro inutile omicidio: da subito via al boicottaggio e poi a tutte le pratiche utili per fermare legalmente e isolare la mano assassina di animali di Ugo Rossi, per il quale chiederemo anche la condanna del Parlamento europeo“.

“Avevamo diffidato la Provincia a procedere con l’abbattimento, perché inutile e senza ritorno, ma evidentemente le pressioni politiche sono state più forti del buon senso – accusa Dante Caserta, vicepresidente del Wwf – se le autorità competenti non lavorano per eliminare le cause che portano ad episodi spiacevoli, a farne le spese saranno sempre gli orsi, e questo non è accettabile”. “Inutile dire quanto ci possiamo sentire sgomenti e frustrati”, scrive l’Oipa – Organizzazione Internazionale Protezione Animali – che promette di non fermarsi “nella battaglia per la tutela degli orsi trentini”.

Dopo gli attacchi, arriva anche la replica del governatore del Trentino. “Con un esemplare che oltre ai due ferimenti si è reso protagonista di altri episodi importanti, tutte le regole scientifiche ma anche giuridiche indicano che questa era l’assoluta necessità, spiega Rossi. “Ora siamo qui a parlare dell’abbattimento – aggiunge – ma se questo esemplare avesse avuto in incontro in questi giorni con un bambino e ci fosse stato un altro ferimento ,ora sentiremmo altri commenti”. “Va usato il buon senso per gestire gli animali pericoli”, dichiara il presidente della provincia di Trento. “Io sono convinto di aver operato la scelta migliore“, è la sua conclusione.

A rendere nota la notizia della morte dell’orsa è stata la Provincia autonoma di Trento tramite un comunicato: “Nella serata di ieri gli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento hanno proceduto all’abbattimento dell’orsa KJ2 in attuazione dell’ordinanza emessa dal presidente della Provincia per garantire la sicurezza delle persone – si legge – Ciò è stato possibile grazie alle precedenti attività di identificazione genetica e successiva cattura e radiocollarizzazione ai fini della riconoscibilità dell’animale. Il documentato indice di pericolosità dell’esemplare, culminato nel ferimento di due persone, ha richiesto l’attuazione dell’ordinanza nel più breve tempo possibile. Sempre in funzione della prioritaria sicurezza delle persone continueranno in maniera intensiva tutte le attività condotte per ridurre il rischio di incidenti (informazione, comunicazione, prevenzione, monitoraggio e presenza sul territorio)”.

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