Il No leggermente avanti, con un’affluenza di poco superiore della metà degli aventi diritto e gli indecisi che ancora galleggiano su circa un quarto degli elettori. A sei settimane dal voto l’unica cosa certa del referendum costituzionale del 4 dicembre è che sarà uno scrutinio quasi scheda per scheda, almeno stando ai dati di quasi affluenzatutti i sondaggi. Secondo Ixè per Agorà, che ha diffuso le sue rilevazioni come ogni venerdì, l’affluenza presunta è in leggero aumento, al 55 per cento (+4 in una settimana). In contemporanea è in lieve calo la quota di indecisi fra Sì e No (tra quelli che dicono che andranno a votare): si passa dal 26 al 25 per cento. Piccola curiosità: tra quegli indecisi due su 3 sono donne. Secondo Roberto Weber, che dirige Ixè, “la sensazione è che più gente va a votare e più il no è potenzialmente favorito“.

si-noIl No è avanti di un punto, 38 contro 37 (prima volta nei sondaggi Ixè), ma quasi nulla in un sondaggio che – come gli altri – ha un margine d’errore del 3 per cento. Gli elettori del Pd ovviamente sono in maggioranza favorevoli (71 per cento), quelli di M5s e Lega Nord in maggioranza contrari (64 e 68 per cento dei rispettivi elettorati voterebbero No).

Quanto ai partiti, secondo Ixè, il Pd è in crescita di mezzo punto in una settimana e questa volta si attesta al 32,4 epr cento, mentre il M5s ha un incremento dello 0,3 e si ferma al 29,2. Il terzo partito resta la Lega Nord, praticamente stabile al 14,2 (+0,1), segue Forza Italia che scende di nuovo sotto la soglia del 10 per cento, al 9,8,
dopo aver perso mezzo punto in una settimana. Crescono Sinistra Italiana (dal 3,9 al 4,3) e Fratelli d’Italia (dal 2,4 al 2,5). Quasi un crollo per Area Popolare che in una settimana disperde quasi mezzo punto e ora vede la soglia del 3 per cento col binocolo: è all’1,9. Quasi impercettibili Verdi, Rifondazione, Scelta Civica.

La fiducia nel presidente del Consiglio Matteo Renzi è scesa di un punto e arriva al 31 per cento, lo stesso accade alla fiducia nel governo (28). Tra i leader politici resta il più popolare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al 49 per cento.

Tornando ai partiti è stato diffuso anche un sondaggio di Swg, secondo il quale il Pd è in crescita di oltre un punto, dal 31,4 al 33 per cento, mentre cala il M5s, dal 27,1 al 26,5. Di senso inverso l’esito su Area Popolare che secondo l’istituto triestino resta intorno al 3. Tra le opposizioni confermato il calo di Fi (dal 13 al 12,6) ma anche della Lega Nord (dal 12,3 al 12). Lievi flessioni anche per Fdi (dal 4 al 3,9%) e Si (dal 3,6 al 3,5%).

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