Dentro Gianluca Semprini, Alessandro Sortino, Gad Lerner e Massimo Gramellini con un programma tutto suo. Si tira fuori Giuliano Ferrara. Si tratta per Michele Santoro e Roberto Benigni. Sul fronte varietà/intrattenimento, invece, spazio a Teo Mammucari, Mika e Walter Veltroni. Passano per un solo voto i palinsesti Rai per l’autunno, che saranno presentati martedì 28 giugno a Milano. Quattro i voti a favore (la presidente Monica Maggioni e i consiglieri Guelfi, Borioni, Siddi e Fortis), 3 quelli contrari (Diaconale, Mazzuca e Freccero) e un assente (Paolo Messa). Consiglio d’amministrazione quindi assolutamente spaccato, specie sull’offerta informativa: con le redazioni sul piede di guerra contro il rischio di riduzione degli spazi, Carlo Freccero non esita a parlare di “pensiero unico“, puntando il dito contro l’unico contenitore di prima serata rappresentato dal nuovo programma di Gianluca Semprini che sostituirà Ballarò su Rai3.

Nella stagione autunnale vi saranno 37 programmi totalmente inediti, oltre a 5 titoli di nuove serie fiction di produzione per un totale di 42 novità. Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, nel corso della seduta del Consiglio ha sottolineato l’elevato tasso di innovazione che caratterizza i palinsesti delle reti generaliste, corrispondente a più di 1600 ore di trasmissioni e pari ad oltre il 30 per cento complessivo della programmazione. “Il nostro – ha detto il dg – è uno sguardo contemporaneo sull’Italia, capace di raccontare i disagi, i bisogni e i successi di ogni giorno”. E la presidente Maggioni rassicura: la formula individuata “ci proietta nel futuro tenendo insieme il meglio di quello che Rai è stata, elementi esterni e la valorizzazione di chi è all’interno”, in particolare “i nomi delle nuove generazioni di giornalisti Rai”.

Tra questi c’è Iman Sabbah di Rainews, che su Rai3 racconterà le elezioni americane. Si chiama fuori dai giochi, invece, Giuliano Ferrara, il cui nome era circolato nei giorni scorsi come autore di un programma di seconda serata su Rai2, che avrebbe visto alternarsi giornalisti come Pietrangelo Buttafuoco, Mario Sechi e Francesco Verderami: “Gira la falsa notiziola Ferrara-Rai. La smentisco: no Rai, vita tranquilla, e niente pettegolezzi. Il defunto ne aveva orrore. Baci #norai”, scrive su Twitter l’Elefantino.

Confermate, invece, le trattative con Michele Santoro come autore di docufiction per Rai2. Sulla seconda rete Virus farà spazio a Nemo, condotto dall’ex Iena Alessandro Sortino, con un gruppo di inviati in giro per il mondo. Confermati anche l’arrivo di Walter Veltroni come autore di due programmi (un varietà per Rai1 e un altro per Rai Cultura) e Riccardo Luna con un programma sul web in 12 puntate. Se a Massimo Giannini è stata offerta la realizzazione di una serie di grandi interviste per Rai3, Gad Lerner approderà in seconda serata con Islam, Italia.

Sul fronte intrattenimento la sorpresa dovrebbe essere Roberto Benigni: si lavora a un evento a dicembre, ma l’ufficializzazione potrebbe non arrivare domani. Su Rai2 dopo il colpo Mika, che condurrà uno show tutto suo a novembre, sono attesi il ritorno di Teo Mammucari con un nuovo format, It’s only tv, e il debutto del Collegio, con ragazzi e ragazze costretti a confrontarsi con lo stile di vita anni ’60. Su Rai3 Fabio Fazio condurrà Rischiatutto il giovedì e Che tempo che fa la domenica, in una formula rinnovata, lasciando spazio il sabato sera a Massimo Gramellini con una classifica delle dieci parole della settimana.

Vota no ai palinsesti Rai perché offrono l’immagine di un’azienda “monocorde, che esclude la differenza e il confronto, cancellando la satira e la controinformazione”. Questa in sintesi la posizione di Carlo Freccero. “Gli appunti che voglio fare qui ai nuovi palinsesti, non riguardano le singole reti – spiega il consigliere di Viale Mazzini – quanto l’immagine globale di Rai che scaturisce dalla loro somma. E l’immagine che percepisco io è un’immagine insufficiente proprio riguardo all’informazione. Gli eventi recenti, come la Brexit, sono testimonianza del bisogno di intervenire di volta in volta con servizi giornalistici tempestivi e di avere a disposizione contenitori flessibili che permettano di commentare gli eventi in diretta”. “I palinsesti Rai che ho potuto visionare – sottolinea Freccero – conservano un solo contenitore d’informazione in prima serata: Semprini su Rai3. Non sappiamo neanche se questa nuova forma di talk si presterà a questo scopo. Attualmente l’unico programma di commento politico trasferibile, in caso di eventi in prima serata, è il Porta a Porta di Vespa. Ma non possiamo affidare la politica a un’unica voce. E arriviamo così al secondo punto critico rispetto all’informazione”.

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