“E’ una bufala: non c’è nessun referendum sulle trivelle. L’astensione è una scelta legittima come magistralmente spiegato da Giorgio Napolitano“. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua newsletter settimanale è tornato a parlare della consultazione del 17 aprile. E riprendendo le parole dell’ex Capo dello Stato in un’intervista a Repubblica, ha difeso la scelta di non partecipare al voto. “Mi ripeto fino alla noia”, ha scritto nella Enews, “scusandomi con chi ha già sentito queste considerazioni, sulla bufala trivelle. Non c’è una sola trivella in discussione: solo la scelta se continuare a estrarre carbone e gas fino all’esaurimento del giacimento senza sprecare ciò che già stiamo utilizzando oppure fermarsi a metà alla scadenza della concessione. Dicono che si voti sulle rinnovabili, su un nuovo modello di sviluppo, sull’alternativa alle energie fossili. In realtà si chiudono impianti che funzionano, facendo perdere undicimila posti di lavoro e aumentando l’importazione di gas dai Paesi arabi o dalla Russia”.

Renzi sostiene che in caso di bocciatura della legge non si torna alla norma del ’91 che prevedeva la possibilità di prorogare le concessioni dopo la prima scadenza di 30 anni, ma che le trivelle oggi in funzione se passa il sì saranno costrette a chiudere. Resta da capire perché il governo abbia cambiato la vecchia legge che dava la possibilità di prorogare prima di 10 anni poi di 5 in 5 e infine fino a esaurimento le estrazioni in atto. Secondo i promotori del sì questo è avvenuto per dar modo alle compagnie di evitare le spese di smantellamento degli impianti stimato intorno a 800 milioni di euro.

Il presidente del Consiglio ha anche difeso la decisione del Pd di astenersi e di chiedere ai sostenitori di non andare a votare: “Sul referendum del 17 aprile ogni scelta è legittima”, ha scritto. “Come ha magistralmente spiegato Giorgio Napolitano oggi in una intervista a Repubblica, se un referendum prevede il quorum la posizione di chi si astiene è costituzionalmente legittima al pari delle altre. Nel caso di un referendum con quorum sostenere le ragioni di chi non vuole andare a votare ha la stessa identica dignità di chi dice sì o no”.

Renzi ha approfittato per parlare del referendum confermativo alle Riforme costituzionali del prossimo ottobre: “Il Pd terrà nelle prossime settimane una direzione per definire le modalità di sostegno alla campagna elettorale”. Nel merito ha poi aggiunto: “Nulla è perfetto e tutto si può sempre fare meglio, certo. Ma adesso la riforma c’è e a mio giudizio è davvero una buona riforma. La riforma costituzionale supera anche la sesta e definitiva lettura. Il Parlamento ha fatto il suo lavoro, adesso toccherà ai cittadini avere l’ultima parola, ragionevolmente a metà ottobre. E’ un passaggio di portata storica per il nostro Paese. Si cancella il Senato per come lo abbiamo conosciuto superando il bicameralismo paritario, si riducono le competenze delle Regioni, si semplifica l’iter legislativo. L’Italia sceglie la strada della stabilità e della semplicità con un lavoro atteso da anni”.

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