Altro che calo delle tasse sul lavoro. Secondo l’Ocse, non solo l’Italia continua a piazzarsi ai primi posti nella classifica dei paesi sviluppati per peso del fisco sui salari, ma è pure nel gruppo dei 34 Paesi in cui dal 2011 il cosiddetto cuneo fiscale è aumentato. Per la Penisola l’organizzazione parigina ha registrato un incremento di più dello 0,4%. Quanto ai valori assoluti, particolarmente colpiti i single, chiamati a versare al fisco il 49% dei loro redditi contro il 35,9% della media Ocse. Una percentuale che vale a Roma il quarto posto su 34, a parimerito con Budapest e dietro Bruxelles (55,3%), Vienna (49,5) e Berlino (49,4). La percentuale si ferma invece al 39,9% per le coppie con un figlio e in cui una sola persona lavora. In questo caso l’Italia è al terzo posto dopo Francia e Belgio. 

cuneo fiscale singleDal rapporto Taxing wages 2016 emerge che nell’area Ocse gli oneri fiscali sui lavoratori possono andare dal 4,9 al 55,3%, a seconda della composizione del nucleo familiare. Per i lavoratori singoli e senza figli gli oneri sociali più bassi sono stati registrati in Cile (7%), Nuova Zelanda (17,6%) e Messico (19,7%). Per il nostro Paese si registra dal 2005 al 2015 un incremento ininterrotto dal 45,9 al 49%. Il rapporto evidenzia inoltre fra il 2014 e il 2015 un aumento di oltre 0,4 punti percentuali del cuneo in cinque paesi: Australia, Lussemburgo, Israele, Portogallo e appunto Italia. Tutti hanno registrato aumenti significativi nella tassazione del reddito delle persone fisiche e due hanno anche registrato incrementi significativi nei contributi sociali.

cuneo fiscale coppieI cunei fiscali più alti per le famiglie con un solo percettore di reddito con due bambini sul salario medio si segnalano in Francia (40,5%) e in Belgio (40,4%) mentre Austria, Finlandia e Italia hanno registrato cunei fiscali compresi tra il 39% e il 40%. La Nuova Zelanda ha avuto il cuneo fiscale più ridotto all’interno di questo gruppo (4,9%), seguita da Cile (7%), Irlanda (9,5%) e Svizzera (9,8%). La media dei paesi Ocse è stata del 26,7%. In tutti i paesi dell’Ocse, comunque, tranne il Messico e il Cile, il cuneo fiscale per i lavoratori con i bambini è inferiore a quello per i singoli lavoratori senza figli, in quanto molti Stati garantiscono particolari benefici fiscali alle famiglie con figli. Le differenze sono particolarmente rilevanti in Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Lussemburgo e Slovenia.

Secondo il rapporto, dopo esser cresciuto ininterrottamente dal 2011 il peso del fisco sui salari dei lavoratori dell’area Ocse è rimasto fermo al 35,9%. A fronte di un nucleo di 8 paesi in cui il cuneo fiscale è diminuito e del Cile in cui è rimasto invariato, però, in 34 paesi è invece aumentato. E tra questi figura l’Italia dove l’incremento è stato di oltre lo 0,4%.

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