A febbraio le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate dall’Inps sono calate a 9,9 milioni dai 16,9 milioni dello stesso mese del 2015. Ma il calo del 41,7% non è un segnale positivo come potrebbe apparire a prima vista: lo stesso istituto di previdenza, nel suo report mensile, spiega infatti che il dato “risente ancora del blocco autorizzativo” causato, tra il settembre e il dicembre dello scorso anno, dall’entrata in vigore del decreto attuativo del Jobs Act che ha riformato gli ammortizzatori sociali prevedendo tra l’altro che i beneficiari non possano riceverli per più di 24 mesi in un quinquennio mobile. Peraltro, rispetto a gennaio si è registrato un incremento del 243,7%. Non solo: nello stesso mese il numero di ore di cig straordinaria e in deroga è aumentato, dell’11,2% (da 38,8 a 43,2 milioni di ore) per la cigs e del 115,4% (da 3,3 a 7,1 milioni di ore) per la cigd.

Il focus dell’Inps dà conto poi del fatto che a febbraio “è rilevabile un progressivo aumento dell’autorizzato rispetto ai mesi precedenti. Questo aumento congiunturale riflette una ripresa delle attività amministrative di concessione dopo gli atti di indirizzo adottati dall’Istituto, il cui quadro regolamentare si completerà con l’imminente pubblicazione del decreto ministeriale relativo ai nuovi criteri di concessione della Cigo”.

Quanto alle domande di disoccupazione, a gennaio ne sono state presentate un totale di 148.185, il 32,3% rispetto allo stesso mese del 2015, quando le domande erano state 219.037. Nel dettaglio, all’Inps sono arrivate 150 domande di Aspi, 30 domande di mini Aspi e 143.802 domande di Naspi, la nuova prestazione entrata in vigore l’1 maggio 2015 al posto di Aspi e Naspi. In più si contano 399 domande di disoccupazione, presentate da persone rimaste senza lavoro fino al 30 aprile 2015, e 3.804 domande di mobilità.

Articolo Precedente

Jobs act, al via le dimissioni per via telematica. “Ma costeranno 1,5 miliardi di euro allo Stato”

next
Articolo Successivo

Jobs Act: quando perfino licenziarsi diventa un’impresa

next