La driverless car, l’auto senza guidatore, fa un passo avanti. Reuters rivela infatti che la National highway traffic safety administration il 4 febbraio ha inviato a Google una lettera con cui chiarisce come con il termine “conducente” si intende il sistema di intelligenza artificiale che guida il veicolo e non la presenza di esseri umani a bordo dell’auto.

“Siamo d’accordo con Google – ha aggiunto la nota – che la self driving car non avrà un guidatore nel senso tradizionalmente inteso per più di cento anni”. Poche parole per descrivere un salto epocale che oltre a Google vede coinvolte numerose altre case automobilistiche e concorrenti dell’high tech come Apple che si sta muovendo però nella direzione di un’auto elettrica non completamente autonoma.

La decisione dell’ente statunitense non significa un via libera immediato per l’auto di Mountain View, visto che che secondo Karl Brauer, analista di Kelley Blue Book, società di ricerca specializzata nell’automotive, ci sono ancora importanti questioni legali da risolvere. Sempre Brauer sostiene però che se “l’Nhtsa considera l’intelligenza artificiale come una valida alternativa ai veicoli controllati dalle persone, la procedura per avere un ok definitivo per la strada potrebbe essere semplificata”. La National highway chiede però a Google di certificare che il sistema rispetta gli standard di un veicolo con un guidatore umano.

L’intelligenza artificiale della Google car consiste in un software che elabora le centinaia di informazioni che arrivano da radar, videocamere e sensori e una laser che controlla a 360° l’ambiente circostante. Senza volante, freno e acceleratore, la vettura può ospitare un paio di persone e viaggia a una velocità massima di 40 km l’ora.

Sulle strade della California oltre a Google circolano i veicoli driverless di Volkswagen, Mercedes Benz, Delphi, Tesla, Bosch, Nissan, Cruise Automation, Bmw, Honda e Ford. Un nutrito gruppo di auto che hanno riscontrato una serie di problemi. Secondo i dati presentati sul sito del California Department of Motor Vehicles (Dmv), nel periodo che va dal settembre 2014 al novembre 2015 gli interventi sulle vetture senza guidatore in totale sono stati circa 2.800 e di questi 341 hanno riguardato Google che con le sue auto ha percorso oltre 420 miglia. L’auto ha avuto i problemi maggiori percorrendo le vie cittadine (304 interventi), mentre dal punto di vista della tipologia dei disengage, questo il termine tecnico utilizzato, c’è stato un buon numero di interventi (119) dovuti a una “differenza di percezione”, cioè quando i sensori non interpretano correttamente un oggetto e lo considerano un ostacolo. Un’altra ottantina di stop ha riguardato i problemi del software, mentre 55 situazioni comprendevano manovre non volute del veicolo come per esempio un parcheggio troppo ravvicinato rispetto a un’altra vettura.

Nonostante le molte questioni ancora da risolvere, ad esempio problemi “etici” in caso di situazioni in cui è necessario scegliere il danno minore, il governo Obama ha deciso di sostenere il settore, visto che il 94% degli incidenti è dovuto a errore umano. Per questo, all’ultimo salone automobilistico di Detroit sono stati annunciati investimenti per quattro miliardi di dollari e una legge federale per evitare che ogni Stato si regoli in proprio.

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